BELLINZONA - Greta Gysin lascia la politica ticinese. La deputata dei Verdi, infatti, non si ricandiderà per il Gran Consiglio e, di conseguenza, non sarà neppure presente sulla lista per il Consiglio di Stato degli ecologisti. A comunicare la decisone sono stati gli stessi Verdi con una nota stampa firmata dal coordinatore Sergio Savoia, dal capogruppo Francesco Maggi e dalla stessa Gysin. Alla base della decisione ragioni di ordine familiare e professionale. Nessun accenno, invece, alle divergenze avute nel recente passato con Savoia, in particolare sulla votazione del 9 febbraio. "Ancora di recente - si legge nel comunicato - la direzione del partito ha chiesto a Greta la disponibilità a candidarsi alle prossime elezioni cantonali del 2015, sia per il Consiglio di Stato sia per il Gran Consiglio. Dopo un’approfondita riflessione, la deputata al parlamento cantonale ha dovuto, seppur a malincuore, declinare l'offerta. Greta Gysin ha comunicato di persona la sua decisione al gruppo di lavoro per le elezioni 2015 e al coordinatore Sergio Savoia, la settimana scorsa"."Greta - prosegue la nota - ha ritenuto che la recente maternità e la difficoltà di trovare lavoro in Ticino, che la obbligano da qualche tempo a risiedere parzialmente fuori Cantone, siano difficilmente compatibili con il lavoro di gran consigliera e, tanto meno, con una campagna elettorale impegnativa quale sarà quella del 2015. I Verdi accolgono con rammarico questa decisione pur comprendendola e apprezzando il senso di responsabilità mostrato da Greta Gysin nei confronti del partito e del paese"."Il partito - si conclude il comunicato - coglie anche l'occasione per ringraziare Greta per il grande impegno per la causa verde e per il contributo di passione e idee che la deputata ha apportato al lavoro del gruppo in parlamento e del movimento ecologista più in generale, sia a livello cantonale che nazionale. I Verdi augurano a Greta molte soddisfazioni nella sua professione e come mamma e la ringraziano per l’impegno profuso e per aver deciso di concludere la legislatura nonostante i pressanti impegni personali".