POLITICA E POTERE
Scintille tra Micocci e il Mattino: “Smettetela di mentire” Quadri: “Il nostro solo errore è stato dare attenzione a chi non la merita”
A dare avvio alla bagarre, un articolo dedicato al caso Enderlin e alle svolte registrate da quando la candidata PLR non è più titolare dell’inchiesta, con l’accusa che abbia “chiuso un occhio per ragioni legate alla sua appartenenza politica”

LUGANO – Ancora scintille fra Natalia Ferrari Micocci, il Mattino e la Lega A dare avvio alla bagarre di scena in queste ore – che vede protagonista anche Lorenzo Quadri –, un articolo apparso ieri sul domenicale che, come scrive la candidata PLR “mi accusa di avere, quando ero Procuratrice Pubblica, sostanzialmente “chiuso un occhio” su un imputato per ragioni legate alla sua appartenenza politica”.

Il riferimento è al pezzo dedicato al caso Enderlin e alla scoperta del nuovo filone di inchiesta che aggrava la posizione del fiduciario luganese, un tempo - e qui si concentra l’affondo del Mattino - collega di partito di Micocci. Quest'utlima era titolare del dossire prima che passasse nelle mani del procuratore Andrea Minesso, che è poi arrivato alle ben note svolte nell’indagine. E allora, “è sicuramente per una strana coincidenza che tutte queste scoperte si facciano solo ora, nevvero?”, incalzava il domenicale aggiungendo che, al contrario, quando titolare era Micocci “si muoveva assai poco”.

Insomma, come scrive in una nota la stessa diretta interessata, l’accusa è quella di aver “chiuso un occhio”. Micocci non ci sta e, con una nota stampa diramata oggi (che pubblichiamo integralmente), invita il Mattino e il suo partito di riferimento a “smetterla di mentire”, e di attaccarla in quanto donna e per le sue origini. Nel pomeriggio, tramite il proprio profilo Facebook, arriva pronta la replica di Quadri, secondo cui la candidata PLR “coglie la palla al balzo per lanciarsi a mezzo stampa in un'orgia vittimistica di fantasiose accuse contro la Lega e contro il Mattino”.

Micocci: “Senza rispetto per le persone, non c’è rispetto per il Paese”

Il “Mattino della Domenica” dell’8 febbraio mi accusa di avere, quando ero Procuratrice Pubblica, sostanzialmente “chiuso un occhio” su un imputato per ragioni legate alla sua appartenenza politica. Se l’avessi fatto, sarebbe stato gravissimo, ma, ovviamente così non è. Sostenere – a torto – che non ho adempiuto al mio dovere è diffamatorio nei miei confronti e, indirettamente, anche offensivo verso il Ministero Pubblico come Istituzione. Chissà, al proposito, cosa ne pensa il capo appunto del Dipartimento delle Istituzioni, l’on. Norman Gobbi. Ovviamente, non posso replicare alle bugie leghiste, non posso esprimermi sulle inchieste penali che ho diretto: se lo facessi, commetterei un reato. Il “Mattino” lo sa e ne approfitta, infatti non è la prima volta che pubblica simili accuse, e, come d’uso, con un coraggio davvero “maschio” si nasconde dietro ad un articolo non firmato.

Al “Mattino” e al suo partito di riferimento dico solo: smettetela di mentire.

Alla menzogna, e non solo in mio danno, voi siete abituati, ma non crediate di poter continuare impunemente. Io sono solo una giovane donna, una ex Magistrata candidata al Consiglio di Stato, con le mie qualità e i miei difetti, come tutti. Ma di due cose sono sicura: che di questi metodi non ho paura e, soprattutto, che c’è un grande Ticino, quello che lavora, educa, cura, assiste, studia, fatica e intraprende, che è stufo delle violenze verbali vostre e di quelli che vi imitano.

Il “Mattino”, forse per rafforzare le sue illazioni diffamatorie, ironizza e offende anche sulle mie origini familiari, italiane. A parte che delle mie origini, così come del passaporto svizzero, sono fiera, non credo che le decine di migliaia di ticinesi di origini italiane, e non solo, apprezzeranno. Spero, anzi, che ne terranno conto al momento del voto. Da nessuna parte, in Svizzera, si rinfacciano ad un candidato le sue origini. In Ticino sì, purtroppo, e anzi questa è una costante del frasario leghista. Era così già quando ricoprivo la carica di Municipale a Stabio e la domenica mi apostrofavano “la quasi svizzera”. Che tristezza. Ma manca poco, spero, al momento nel quale le ticinesi e i ticinesi diranno basta a questi attacchi, perché senza rispetto per le persone, non c’è neanche rispetto per il Paese. Ricordiamocelo il prossimo 19 aprile.

Quadri: “Comodo delegittimare ogni critica come razzista e sessista”

Il Mattino sull'edizione di ieri dedica due righe due alla signora Natalia Micocci, candidata al Consiglio di Stato, e quest'ultima coglie la palla al balzo per lanciarsi a mezzo stampa in un'orgia vittimistica di fantasiose accuse contro la Lega e contro il Mattino.

Da antologia, poi, la teoria secondo cui scrivere che la signora è originaria di Oliveto Citra (provincia di Salerno) significherebbe offendere ed irridire le sue origini. E, già che è in tema, la signora ne approfitta a questo punto per lanciare un appello elettorale ai cittadini italiani naturalizzati, che fa sempre comodo.
Insomma, il solito tentativo di censura moraleggiante: i leghisti razzisti mi attaccano perché di origine straniera. E visto che notariamente la Lega, oltre che razzista è anche maschilista, rilancio e suggerisco anche che vengo attaccata in quanto donna: tutto fa brodo. Alla candidata non viene in mente che magari viene criticata per altri motivi, legati al modo in cui sta conducendo la sua campagna e alle sue risibili sparate antileghiste (vedi le recenti risposte di Norman Gobbi)?

E' molto comodo nascondersi dietro l'essere donna e di origine straniera per poi delegittimare ogni critica come razzista e sessista.

Di certo i roboanti tentativi intimidatori della signora Micocci - da cui traspare un evidente nervosismo - non ci toccano: nemmeno noi abbiamo paura dei suoi metodi.

Ma di sicuro un grosso errore il Mattino l'ha fatto: dedicare attenzione (poca in verità, ma sempre troppa) a chi invece andrebbe semplicemente ignorato; col risultato di offrirgli una spalla per mettersi pubblicamente in mostra nel gioco delle repliche e delle dupliche.

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