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12.02.2015 - 17:340
Aggiornamento: 19.06.2018 - 15:41

9 febbraio: doccia gelata sul Ticino. Delcò Petralli: "In Governo 7 gattopardi". Merlini: "Non potevano fare altrimenti"

Dopo che il PS ha svelato che i contingenti non saranno applicata a frontalieri e cittadini UE senza l'accordo di Bruxelles, monta la polemica. La deputata dei Verdi: "La proposta del Consiglio Federale è un fumogeno: non risolve nulla"

BELLINZONA – C'è chi parla già di "articolo truffa". Certo è che all'indomani della presentazione del progetto di legge per applicare l'iniziativa "Contro l'immigrazione di massa", sul Ticino è piovuta la più clamorosa delle docce gelate. Se ieri infatti nel nostro Cantone si era sostanzialmente plaudito a quanto proposto dal Consiglio Federale, oggi il risveglio è stato amaro per i sostenitori del voto del 9 febbraio. A stoppare gli entusiasmi, a Cesare quel che di Cesare, è stato il partito socialista. "Ma quali contingenti per cittadini UE e frontalieri: la proposta di legge dice altro!". Come dice altro? Ebbene sì, perché l'articolo 2 recita che più chiaro non si può: "Ai cittadini degli Stati membri dell’Unione europea (UE), ai loro familiari e ai lavoratori distaccati in Svizzera da datori di lavoro con domicilio o sede in uno di questi Stati, la presente legge si applica soltanto nella misura in cui l’accordo del 21 giugno 1993 tra la Confederazione Svizzera, da una parte, e l’Unione europea ed i suoi Stati membri, dall’altra, sulla libera circolazione delle persone non vi deroga o nella misura in cui essa contiene disposizioni più favorevoli". Detto in maniera semplice: i contingenti per i cittadini UE, dunque anche per i frontalieri, si applicheranno soltanto se sarà modificato l'accordo di Libera circolazione in accordo con l'Unione Europea. Altrimenti nisba. E, come è comprensibile, non è affatto un dettaglio, considerando che ottenere un risultato nei negoziati con Bruxelles sarà tutt'altro che semplice, per usare un eufemismo. Eppure ieri, nel marasma della comunicazione, questo "dettaglio" fondamentale era sfuggito ai più. Possibile? Non è che stiamo prendendo fischi per fiaschi? Abbiamo chiesto un'opinione a due avvocati impegnati in politica: Giovanni Merlini e Michela Delcò Petralli. Ed è entrambi ci hanno confermato che l'interpretazione è corretta. Dopodiché ci sono i giudizi politici. E qui le strade dell'esponente PLR e di quella dei Verdi divergono. "Se dovessi fare un titolo – ci dice Delcò Petralli – sceglierei: i 7 gattopardi del Governo. Nel senso del romanzo il Gattopardo: cambiare tutto per non cambiare niente. La mia interpretazione giuridica è chiara: la proposta del Consiglio Federale è un fumogeno. Nel senso che la soluzione proposta dal Governo si applica per il momento solo per i cittadini che non fanno parte dell'UE. E dunque tutto dipende ancora dai risultati negoziati con l'Europa". "Alla fine – aggiunge la deputata dei Verdi - questa proposta di legge non risolve nulla: siamo sempre ai piedi della scala. In realtà non si è smosso niente.Tutto dipende dalla buona volontà dell'UE. Si tratta quindi di una soluzione né carne né pesce. È un una doccia gelata per il Ticino. Purtroppo ancora una volta si è festeggiato troppo in fretta senza andare a leggere fino in fondo le proposte del Consiglio Federale". Dal profilo giuridico, come detto, Merlini concorda con Delcò Petralli: "L'articolo dice chiaramente che i soggetti provenienti dall'Unione Europea non sono sottomessi se non a titolo sussidiario rispetto all'accordo di Libera circolazione. E quindi la condizione per poter applicare la legge anche a loro è che si riesca ad adattare l'accordo di Libera circolazione stesso adeguandolo alla novella costituzionale del 9 febbraio, così come auspicato dagli iniziativisti". Dopidiché il Consigliere Nazionale PLR esprime un giudizio politico: "Pensare di raggiungere un accordo con Bruxelles nell'arco dei due anni che rimangono a disposizione è un'impresa quasi disperata". A mio avviso, conclude Merlini, "dal profilo tecnico-giuridico è corretta questa impostazione del Consiglio Federale. E se anche ci fosse un intento politico lo trovo legittimo. Non potevano fare diversamente e in questo senso non vedo alcuna malafede. Naturalmente poi saranno i prossimi mesi a dirci la verità".
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