POLITICA E POTERE
Regazzi in campo: "Quello che non vi ho ancora detto sulla mia candidatura. Beltra, il raddoppio, e gli slogan. Prima i nostri? Accattivante ma irrealistico"
Il consigliere nazionale lancia la campagna con un'editoriale sul settimanale del PPD. "Certi slogan sono solo un inno all’autocommiserazione dei nostri giovani”

BELLINZONA – Il consigliere nazionale Fabio Regazzi spiega in un editoriale che apparirà domani sul settimanale del PPD, Popolo e Libertà, i motivi per cui si è candidato.

“Molti mi hanno posto questa domanda – scrive Regazzi -. La risposta è semplice: mi sono candidato perché ho la passione, l’esperienza e credo pure le idee, ma anche perché tanti popolari democratici mi hanno chiesto di farlo, con l’attestazione della loro stima che ho molto apprezzato. Mi candido quindi consapevole che in questo periodo economicamente e soprattutto politicamente difficile per il Ticino possiamo migliorare le cose, riportando tutti a partecipare, votare, determinare insieme gli obiettivi per il rilancio del nostro Cantone”.

“Perché è la politica, e gli elettori che devono scegliere – prosegue Regazzi -. Come ho dichiarato nel mio intervento al Congresso PPD è tempo di cambiare passo: è il tempo delle decisioni. Le elezioni cantonali del 19 aprile rappresentano dunque una straordinaria opportunità per tutti i cittadini che chiedono scelte chiare per un futuro migliore, ma senza illuderci che esistono soluzioni facili a problemi complessi”.

Poi Regazzi parla del raddoppio in Governo, del ministro uscente, Paolo Beltraminelli e lancia una stoccata a chi ha diretto il Dipartimento sanità prima di lui, Patrizia Pesenti: “Imposterò la mia campagna elettorale fedele a quanto ho dichiarato sin dall’inizio: per convincere i cittadini che occorre ritrovare fiducia nel nostro Cantone, nelle sue istituzioni, nella politica e soprattutto nel nostro partito; per sostenere il PPD, i suoi valori, le sue donne e i suoi uomini che meritano la nostra stima e il nostro sostegno; per riconfermare l’uscente Paolo Beltraminelli, che in questi quattro anni ha ottimamente diretto un Dipartimento molto complesso, dando prova di dinamismo, determinazione e coraggio nell’affrontare dossiers che chi l’ha preceduto ha colpevolmente evitato;  ma soprattutto mettendo a disposizione la mia esperienza, le mie competenze e la mia passione, per contribuire ad alimentare il sogno del raddoppio popolare democratico in Consiglio di Stato”.

Questi sono i motivi della mia candidatura, conclude Regazzi: “Una candidatura che va a completare una lista forte che incute timore e rispetto, e ha tutti i numeri per giocare un ruolo di primo piano in questa campagna elettorale. Quale imprenditore attivo nell’azienda di famiglia che impiega 140 persone credo fermamente in una politica sincera ancorata agli ideali e valori democratici, che hanno fatto la Storia della Svizzera e del nostro Cantone. Credo anche in una politica che abbia l’umiltà di imparare da altre esperienze, come quella aziendale, per cambiare e modulare modi e toni, che da distruttivi devono tornare ad essere costruttivi, dal negativismo sappia ritrovare la voglia di osare. Una politica che promuova l’apertura e il confronto, in base a meriti e qualità e non ingessata da slogan quali “prima i nostri”, accattivanti quanto irrealisti, che sono solo un inno all’automortificazione e all’autocommiserazione dei nostri giovani”.

 

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