Il deputato PPD Maurizio Augustoni interroga il Governo sui contenuti del testo edito dal DECS prossimo alla stampa: “Presenta una sola visione e rischia, senza alcuna legittima giustificazione, di porsi in contrasto con l'insegnamento delle famiglie”
BELLINZONA – Quale educazione sessuale viene insegnata nelle scuole medie, chiedeva a inizio luglio il PPD in vista della preparazione del manuale. Interrogazione rimasta inevasa che, all’alba dell’arrivo nelle classi del testo, viene ora ripresa dal deputato Maurizio Augustoni.
Oltre a chiedere lumi sulla tempistica di pubblicazione del manuale edito dal DECS, come si legge sul Giornale del Popolo, il deputato si sofferma sui suoi contenuti, riprendendo alcuni brani del testo scolastico. Tre i temi su cui cade in particolare l’attenzione, e la critica, di Augustoni: la masturbazione, la pornografia e la gravidanza.
"In un brano del manuale" cita Agustoni, "si tesse l'elogio della masturbazione, sostenendo "che assume nell'età adolescenziale un'importante funzione di conoscenza del proprio corpo e delle sensazioni che da esso scaturiscono. Nella coppia tali conoscenze possono in seguito essere condivise e permettere una migliore sintonia sessuale (toccarsi a vicenda)".
Mentre la parte sulla pornografia è considerata “strana” dal deputato che sottolinea come prima venga chiarito che la messa a disposizione di materiale pornografico a minori di 16 anni è vietata dalla legge e poi si faccia presente che “la pornografia può essere ricercata a uso personale per procurarsi piacere, per la masturbazione o per semplice curiosità."
Ma “inquietante”, per il dpeutato, è poi la parte dedicata a una eventuale gravidanza: “Alla domanda del titolo "Incinta? Che fare?" il manuale risponde senza esitazione, nel sottotitolo: "Interruzione volontaria della gravidanza", lasciando ben poche prospettive alla decisione di mettere alla luce il bambino o la bambina che si porta in grembo”.
Considerata la delicatezza del tema, scrive Augustoni, “ci si sarebbe aspettati che sugli aspetti legati alle convinzioni etiche lo Stato - come in altri campi - osservasse la più stretta neutralità ed evitasse di interferire con gli insegnamenti delle famiglie (il manuale è destinato a ragazzi e ragazze di 13-14 anni). Questo non sembra il caso dato che - in diversi passaggi - il manuale sembra veicolare una ben precisa visione della sessualità e di altri temi ad essa correlati”. Non è un caso, aggiunge, “se tra gli indirizzi utili vengono citati i Centri di pianificazione famigliare ma non le associazioni che si occupano di sostenere le giovani madri”.
Per Augustoni, quindi, il manuale “senza alcuna legittima giustificazione, rischia di porsi in contrasto con l'insegnamento di diverse famiglie e con le convinzioni personali degli allievi stessi”. Presenta, insomma, solo una delle possibili visioni sulla sessualità, lecita ma non unica e chiede quindi se si siano valutate anche altre opzioni educative.