POLITICA E POTERE
Educazione sessuale alle medie, ecco il manuale che non piace alla Chiesa. Masturbazione, aborto, pornografia... tutti i passi contestati del testo per ragazzi che il Governo difende
Don Rolando Leo:"Ministro Bertoli, in Commissione non siamo stati ascoltati"

LUGANO – Mettetevi comodi e prendetevi il tempo necessario, perché questo non è un articolo di qualche riga da consumare in pochi minuti. È un tentativo di fare un primo punto su un dibattito – molto importante - che rischia di sfociare in una “guerra di religione”, tra laicismo e cattolicesimo.

Non stiamo parlando dei crocifissi in aula o dell’ora di religione, ma del manuale di educazione sessuale e affettiva destinato agli allievi della scuola media ticinese. Il cui titolo è “L’incontro”.

Nei giorni scorsi il deputato Maurizio Agustoni ha presentato a nome del gruppo PPD un’interrogazione (leggi qui), dopo un primo atto parlamentare risalente a inizio luglio dal titolo “Quale educazione sessuale nelle scuole medie?”.

IL GOVERNO: “UN MANUALE NEUTRO”

E il Consiglio di Stato ha risposto: i temi trattati dal manuale sono "introdotti in modo neutro" e "nel testo nessuna posizione è presentata come giusta o sbagliata, proprio per evitare il prevaricare il ruolo della famiglia. Gli unici riferimenti valoriali sono costituiti da valori universalmente riconosciuti come il rispetto di sé stessi, degli altri, delle diverse credenze, l'ascolto, la parità dei diritti e quella tra i sessi".
I temi “sensibili” sollevati dagli ambienti cattolici sono in particolare l’interruzione di gravidanza, la contraccezione, la masturbazione, la pornografia, l’omosessualità, tutti affrontati nella cinquantina di pagine di cui si compone il testo, destinato ad adolescenti tra i 13 e i 14 anni.

Ma cosa c’è scritto in quel manuale? Liberatv si è procurata una bozza del testo ed è in grado di rivelare i passaggi più delicati e controversi. Va detto che il manuale è molto didattico e ben fatto – arricchito da illustrazioni e tavole grafiche – con molte nozioni scientifiche (forse anche troppo scientifiche considerata l’età dei lettori a cui si rivolge) sugli apparati genitali, la maturazione della sessualità, la fecondazione, l’igiene intima, la contraccezione, le malattie infettive, l’ovulazione, la verginità, la sterilità, la fecondazione assistita, … E tocca anche i temi più delicati, e per alcuni scabrosi.

Insomma, parafrasando il celebre film di Woody Allen, tutto quello che avreste voluto sapere sul sesso ma che nessuno vi ha mai raccontato.

AGUSTONI: “SESSUALITÀ DI STATO”

Ma andiamo con ordine, iniziando dalle contestazioni generali di Agustoni, che si possono sintetizzare nella sua conclusione: “In materia di sessualità non c’è alcuna verità di Stato”.

Scrive il deputato nella sua interrogazione:

“Considerata la delicatezza del tema, ci si sarebbe aspettati che sugli aspetti legati alle convinzioni etiche lo Stato – come in altri campi – osservasse la più stretta neutralità ed evitasse di interferire con gli insegnamenti delle famiglie”.

“Invece il Manuale sembra veicolare una ben precisa visione della sessualità e di altri temi ad essa correlati” e “senza alcuna legittima giustificazione, rischia di porsi in contrasto con l’insegnamento di diverse famiglie e con le convinzioni personali degli allievi stessi”.
“Sugli aspetti etici e valoriali, non mette in confronto due o più tesi, ma si limita a esporre un’unica opinione, che sostanzialmente è quella di incoraggiare i 13-14enni a sperimentare liberamente la propria sessualità, lasciando fuori il mondo”.

DON LEO, RAPPRESENTANTE DELLA CHIESA: “IN COMMISSIONE NON CI HANNO ASCOLTATI”

Ad Agustoni fa eco sul Giornale del Popolo il rappresentante della Chiesa cattolica nella commissione che ha valutato il manuale, don Rolando Leo.

“La Chiesa cattolica non è chiamata a elaborare il manuale per l'educazione sessuale nelle scuole. Non è suo compito. Detto questo, però, ricordo al consigliere di Stato Manuele Bertoli che, nel corso di questi due anni di lavoro, sono giunte sul tavolo della commissione diverse proposte puntuali, alcune aggiunte e molti arricchimenti al testo. E non solo da parte mia, ma suggerimenti sono arrivati anche da un altro consulente e cioè da uno specialista: un medico. In particolare questi ha proposto degli arricchimenti precisi su diversi punti delicati come la scoperta del corpo, la masturbazione, gli anticoncezionali o l'aborto. E cioè su temi molto sensibili che toccano i nostri valori".

E aggiunge: "Ma queste osservazioni alternative non sono state integrate nel testo finale da parte della commissione. A detta dei commissari si voleva proporre un testo che fosse il più neutrale possibile. Il risultato, invece, mi sembra tutt'altro che neutrale e obiettivo. È stato imposto un certo tipo di modello culturale".
"In definitiva credo sia mancato il dialogo con chi voleva andare un po' più a fondo su alcune questioni", conclude il sacerdote, secondo il quale si sarebbe anche potuto andare "nella direzione di una materia facoltativa, oppure proporre visioni e testi alternativi da distribuire nella scuola. In definitiva il consigliere di Stato ha fatto lavorare una decina di persone per due anni senza poi recepire nulla delle proposte elaborate. Pensando che tutte le famiglie del Cantone fossero d'accordo con questa impostazione. Mi dispiace, ma non è così".

I PASSI “INCRIMINATI” DEL MANUALE

Fin qui le posizioni e lo stato del dibattito. Veniamo ora ai contenuti del libro che sono finiti al centro delle contestazioni. Abbiamo cercato di non decontestualizzarli eccessivamente, perché è importante capire anche il quadro in cui sono inseriti.

La premessa

“Il libro vuole offrire agli allievi, ai docenti e alle famiglie uno strumento per affrontare i temi della sessualità e dell’affettività nel contesto educativo, tenendo conto delle linee guida cantonali in materia.
Ciò dovrebbe permettere di maturare un atteggiamento positivo, consapevole e responsabile verso la sessualità, scoprendola sia nei suoi aspetti di arricchimento che di rischio. L’obiettivo è quello di aiutare gli adolescenti a incontrare la propria sessualità e al contempo fare i conti con quella dell’altro confrontandosi con ciò che li sta coinvolgendo… e a volte travolgendo.

Nel testo viene dunque messo l’accento sia sugli aspetti affettivi, che sulle questioni più pratiche legate alla prevenzione delle infezioni sessualmente trasmissibili, all’anatomia e alla fisiologia della sessualità umana. Ad accompagnare i contenuti di natura scientifica, c’è la narrazione della storia di Alice: una ragazza adolescente piena di energia che, tra spensieratezza e dubbi tipici dell’età, è alla ricerca dell’amore. Lo troverà?”.

La prima volta

Per entrare in sintonia con il desiderio e con il piacere sono assai importanti i preliminari: coccole, parole dolci, sguardi, carezze, baci e altre stimolazioni delle zone erogene. Se queste premesse sono rispettate, anche le paure passano in secondo piano e possono essere meglio gestite. Non c’è da preoccuparsi se la prima volta risulta diversa dalle aspettative e magari deludente (capita spesso). L’esperienza, la conoscenza del proprio corpo e di quello del partner e una buona comunicazione favoriranno un approccio positivo. 

Ciò che invece può trasformare la prima volta in una brutta esperienza è il fatto di volerla vivere spinti dalla pressione del partner o del gruppo, intimoriti da un possibile rifiuto o illusi nel pensare di diventare adulti grazie a questo evento. Bisogna quindi ascoltare le proprie sensazioni, aspettare se si sente che non è ancora il momento, avere anche il coraggio di dire di no.

Un altro segnale per capire che forse non è ancora arrivato il momento giusto, può essere l’incapacità di affrontare il tema della contraccezione e della protezione da infezioni con un adulto o uno specialista che possa dare un consiglio. Può essere del tutto normale, in età adolescenziale, non avvertire ancora nessuna pulsione sessuale o decidere per un qualsiasi motivo, anche di tipo religioso o culturale, di rinviare l’esperienza della prima volta. Ognuno si sviluppa secondo un proprio ritmo ed è importante ascoltarsi e rispettarsi. Bisogna infine ricordare che si ha sempre e in ogni momento il diritto di dire di no!

Il piacere, l’eccitazione, l’orgasmo

Il piacere è un elemento fondamentale della nostra vita e ognuno di noi ha bisogno di sperimentarlo quotidianamente, leggendo un libro, trascorrendo tempo con gli amici, ascoltando musica, assaporando cibi, guardando un quadro, ecc. La ricerca del piacere è quindi un desiderio del tutto naturale, tanto che Freud l’ha identificato come uno dei motori principali del comportamento umano: evitiamo ciò che meno ci aggrada e ricerchiamo ciò che ci procura piacere. Durante l’adolescenza il piacere si esprime anche nella voglia di fare conoscenza con il proprio corpo e la propria sessualità, ancora inesplorati.

Sotto la nostra pelle ci sono numerosissime terminazioni nervose che hanno il compito di segnalare le sensazioni tattili al nostro cervello. Le zone più innervate del nostro corpo sono i polpastrelli delle dita, le labbra, la punta della lingua, i capezzoli, la vulva e il glande. Queste sono dunque le zone più sensibili, ma sensibilità non è uguale a piacere: da individuo a individuo e a seconda del contesto, la stimolazione di una stessa zona può dare piacere, ma anche fastidio, dolore o indifferenza. Non è lo stimolo in sé che determina la percezione del piacere, ma il significato che noi attribuiamo all’esperienza che stiamo vivendo: il piacere viene elaborato a livello della corteccia cerebrale, dove vengono gestite le emozioni. In altre parole esso nasce attraverso il nostro corpo grazie alla capacità di aprirci all’esperienza sensoriale, ma viene alimentato dal pensiero e dalla capacità emozionale.

Per queste ragioni, ogni parte del nostro corpo può diventare una fonte di piacere a seconda del contesto. Fatte queste premesse, vi sono comunque zone che più di altre, se stimolate e nel contesto emozionale adatto, possono offrire sensazioni di piacere molto elevato, fino al raggiungimento dell’orgasmo. Si tratta in particolare di capezzoli, clitoride, labbra della vulva e glande. Inoltre, sia per la donna che per l’uomo vi sarebbe una zona erogena situata internamente alla regione genitale, la cui esistenza è molto controversa fra gli specialisti.

Durante il rapporto sessuale vi sono varie fasi legate al piacere. Il tutto ha inizio con il desiderio che induce uno stato di eccitazione. Nella donna la vagina si inumidisce e si dilata, la clitoride si indurisce. Nell’uomo avviene l’erezione del pene. L’eccitamento aumenta fino a raggiungere l’orgasmo che è il momento in cui il piacere è al suo culmine: avvengono delle contrazioni involontarie a livello del bacino e della vagina nella donna e dei muscoli responsabili dell’eiaculazione nell’uomo. In seguito il corpo si rilassa e ritorna allo stato iniziale di non eccitazione.

Si prova piacere durante tutte queste fasi e l’orgasmo, comunque vissuto in modo diverso da individuo a individuo e soprattutto da uomo a donna, non deve per forza essere l’obiettivo di un rapporto sessuale. In particolare, il raggiungimento dell’orgasmo da parte della donna, soprattutto in giovane età e alle prime esperienze, è tendenzialmente più difficile rispetto a quanto avviene nell’uomo, poiché la componente psicologica gioca un ruolo importante per il sesso femminile. Nell’uomo vi è pure tale componente, ma quella fisiologica in adolescenza è preponderante.

La maturità sessuale tra legge e morale

Dal punto di vista legale a 16 anni si è considerati sessualmente maturi, pronti cioè a vivere liberamente la propria sessualità.
La piena consapevolezza dei propri atti si acquisisce tuttavia diverso tempo dopo, anche grazie all’esperienza. Al fine di permettere a ciascuno uno sviluppo sessuale adeguato all’età, la legge prevede quindi una fascia protetta: chiunque
compia atti di natura sessuale con un minore di 16 anni è punibile, fatta eccezione se la differenza di età tra i partner è inferiore ai 3 anni. Ad esempio se un ragazzo di 14 anni dovesse avere rapporti sessuali consenzienti con una ragazza di 16 anni (o viceversa) sarebbero nella legalità.

Nell’ambito morale la questione si presenta in modo più complesso: individuo, famiglia e società si intrecciano nel definire valori, credenze, modelli e limiti.
Alla base di ogni relazione sta il rispetto di sé e dell’altro e questo passa attraverso l’ascolto e il dialogo, per capire fino a dove ci si può spingere senza fare del male o offendere. In una relazione di questo tipo non c’è posto per l’imposizione ed è dunque importante la ricerca del consenso e non unicamente dell’appagamento personale.
Oltre a questo, occorre considerare il contesto famigliare, culturale e sociale caratterizzato da norme e consuetudini alle quali ogni individuo poi sceglierà se adeguarsi o meno o in quale misura, costruendo e maturando un proprio sistema di valori di riferimento.
Quanto fin qui discusso si riferisce a un ambito privato e di intimità della relazione. In un contesto pubblico esistono comunque delle regole di comportamento più o meno esplicite
da rispettare per evitare di offendere il pudore altrui.

La masturbazione

Fin dai primi mesi di vita le bambine e i bambini scoprono che toccare certe parti del corpo procura un piacere particolare. Durante l’infanzia, stimolano intenzionalmente queste zone, specialmente quelle genitali, al fine di provare sensazioni piacevoli. È invece solo durante l’adolescenza che il toccarsi, da semplice gioco di piacere, acquisisce un significato erotico e si intreccia con sentimenti, emozioni e pulsioni sessuali. La masturbazione, assume nell’età adolescenziale un’importante funzione di conoscenza del proprio corpo e delle sensazioni che da esso scaturiscono.

Nella coppia tali conoscenze possono in seguito essere condivise e permettere una migliore sintonia sessuale (toccarsi a vicenda viene detto petting), senza che la masturbazione individuale scompaia necessariamente.

D’altra parte la frequenza e le modalità con cui ci si masturba sono totalmente personali, tanto che alcuni non ne sentono assolutamente il bisogno mentre altri vi ricorrono con una certa frequenza. Quando però il pensiero della masturbazione diventa ossessivo al punto da tradursi in un bisogno incontrollato, si può parlare di un comportamento compulsivo: la masturbazione in questo caso rappresenta e costituisce un mezzo per alleviare l’ansia derivante da un problema che ci affligge e che può riguardare anche sfere diverse da quella sessuale. Come per altri comportamenti compulsivi è opportuno chiedere aiuto a specialisti.

Nel corso dei secoli la masturbazione è stata oggetto delle più accanite campagne denigratorie. Quella più scandalosa, proprio perché proposta dalla scienza medica moderna (ai suoi albori), la si deve al medico svizzero Simon-André-David Tissot con il suo trattato sull’onanismo (1760). Nei due secoli successivi fu creata una lunghissima lista di malattie presumibilmente causate dalla masturbazione.

Solo con l’avvento della sessuologia, a inizio Novecento, si attribuisce alla masturbazione la connotazione di atto naturale. Secoli di repressione hanno però lasciato il segno e ancora oggi è molto difficile che si parli di masturbazione in termini positivi.

Identità e orientamento sessuale: etero, omo, trans, bisessuali

Ogni persona nasce con un sesso biologico con il quale riesce o non riesce a identificarsi (identità di genere) e si sente attratta da qualcuno che può essere del sesso opposto, dello stesso sesso o da entrambi (orientamento sessuale). Esistono poi degli aspetti culturali legati all’essere maschi o femmine che influenzano l’individuo (ruoli di genere). Tutti questi fattori compongono l’identità sessuale.

In adolescenza si vive una fase di ricerca e sperimentazione della propria identità, anche dal punto di vista sessuale e affettivo. Sentirsi attratti da persone dello stesso sesso o avere dubbi sulla propria identità sessuale può rientrare nell’ottica di questa ricerca.

Per alcuni le varie componenti dell’identità sessuale si rivelano presto, per altri si definiranno solo in età adulta. L’omosessualità (5% della popolazione, secondo le stime accettate dall’OMS) non è visibile nei tratti e negli atteggiamenti di una persona: un ragazzo effeminato non è per forza gay e una ragazza “maschiaccio” non è detto che sia lesbica. È solamente tramite il coming out, ossia quando un ragazzo o una ragazza rivela a qualcuno di essere gay, lesbica o bisessuale, che si conosce l’orientamento sessuale di quella persona.

L’identità di genere è il riconoscimento di se stessi come maschi o come femmine. Generalmente non ci si pone la domanda, perché l’identità di genere coincide con il sesso biologico. Per alcuni questo non accade: nascono maschi e si sentono femmine o viceversa nascono femmine e si sentono maschi. Queste persone vengono chiamate transgender. Alcune si trovano in una situazione di profondo disagio e desiderano avere un corpo che corrisponda a quello che internamente sentono già di essere, tanto da decidere di sottoporsi all’intervento chirurgico per il cambiamento del sesso: queste persone sono chiamate transessuali.

L’orientamento sessuale è l’attrazione fisica, sessuale, emotiva o romantica che una persona prova verso un’altra del sesso opposto (eterosessualità), dello stesso sesso (omosessualità) o di entrambi i sessi (bisessualità). Non si sceglie il proprio orientamento sessuale, “chi ci piace”, “da chi siamo attratti” e “di chi ci innamoriamo” è qualcosa che sentiamo dentro di noi.

Il ruolo di genere è come culturalmente crediamo che maschi e femmine debbano comportarsi all’interno della nostra società, ovvero l’insieme delle aspettative che una cultura ha nei confronti dei comportamenti e dei ruoli maschili e femminili. Queste aspettative cambiano a seconda dei tempi e del luogo che prendiamo in considerazione. Nella nostra cultura per esempio una donna spazzacamino o un uomo casalingo esulano ancora dai ruoli di genere riconosciuti.

La verginità

In genere quando si parla di verginità si intende la condizione di qualcuno che non ha mai avuto un rapporto sessuale completo. Ma è davvero così? Se ci si fanno coccole, carezze intime o sesso orale si è ancora vergini oppure no? Chi è vergine? Chi non lo è più?

A queste domande è molto difficile rispondere. Arbitrariamente, la verginità per le ragazze viene associata all’integrità dell’imene: una membrana sottile che forma un anello intorno all’entrata della vagina. Durante i primi rapporti sessuali questa membrana può sfrangiarsi o cedere in alcuni punti, provocando piccole perdite di sangue.

La verginità non è dunque anatomicamente verificabile. Non essendo nemmeno un concetto assoluto, se si vuole attribuirle un valore e un significato, ciascuno lo può fare riferendosi al proprio contesto famigliare, culturale e religioso. 

Fare l’amore

Durante i primi rapporti è normale sentirsi insicuri e preoccupati perché ci si confronta con una situazione nuova e carica di emotività. Inoltre la sessualità risente anche di una società che propone modelli tendenti alla perfezione e che richiede costantemente di essere sempre i migliori.

Si creano così aspettative poco realistiche e difficili da soddisfare. Fare l’amore è un’alchimia che dipende da una moltitudine di fattori: stato emotivo, ambiente ed esperienza. A volte può succedere che qualcosa non vada come ci attendiamo: il desiderio cala, l’erezione viene meno, la vagina non si inumidisce, il piacere si trasforma in fastidio, l’orgasmo non arriva o arriva troppo in fretta, ecc.

L’insoddisfazione può portare a uno stato di ulteriore insicurezza e ansia che influenza i successivi incontri con un partner. È possibile che tutto sia accaduto troppo presto, ma se l'ansia diventa eccessiva, è opportuno parlarne e farsi aiutare. Fare l’amore è un modo per stare assieme e provare piacere, ma a volte un semplice abbraccio può esser più piacevole di una penetrazione e nessuno ci dice fino a dove bisogna spingersi per rendere piacevole un incontro: sta a noi sentire cosa ci fa stare bene. Lasciamo fuori dalla nostra vita sessuale il mondo, con le sue pretese di perfezione ed efficienza.

Il preservativo tra contraccezione e protezione

Fra tutti i metodi (contraccettivi, ndr) quello indubbiamente più usato e più raccomandato è il preservativo maschile. Se utilizzato in modo corretto, ha un’alta efficacia sia nella prevenzione di una gravidanza, sia nella protezione da infezioni sessualmente trasmissibili. 

Fare l’amore è una delle esperienze emotivamente più coinvolgenti della vita e può essere vissuta al meglio, proteggendosi da gravidanze indesiderate e infezioni. Il rischio o il desiderio di avere un bambino non va banalizzato. Diventare genitori dovrebbe essere una scelta maturata all’interno della coppia che presuppone un accordo responsabile e consapevole.

Proteggersi dai rischi di un’infezione è una questione irrinunciabile, in quanto ha effetti sulla qualità di vita futura di entrambi i partner. In questi ambiti, accettare il rischio diventa un gioco molto pericoloso e incosciente!

L’unico metodo che permette di proteggersi contemporaneamente da infezioni sessualmente trasmissibili e da gravidanze indesiderate è il preservativo: nel momento in cui si decide di iniziare ad avere rapporti sessuali il preservativo rappresenta sicuramente il metodo più adatto. Quando si crea una stabilità nella coppia e dopo che i due partner hanno accertato di non essere portatori di infezioni sessualmente trasmissibili, allora si potrà valutare attentamente tutto il ventaglio di contraccettivi disponibili e scegliere fra questi quello più adatto alla coppia.

Altri metodi contraccettivi

Per evitare una gravidanza indesiderata sono a disposizione diversi metodi che possiamo raggruppare in tre categorie, basandoci sul loro funzionamento: • metodi barriera: preservativo maschile e femminile, diaframma; • metodi ormonali: pillola, cerotto contraccettivo, anello vaginale, impianto sottocutaneo, spirale ormonale; • dispositivo intrauterino: spirale di rame.

Esistono inoltre dei metodi naturali per prevenire una gravidanza definiti poco sicuri: essi necessitano di uno stile di vita regolare, di una conoscenza approfondita del proprio ciclo mestruale e di una sua avvenuta regolarizzazione, ciò che per un’adolescente è tutt’altro che scontato. Fra i metodi naturali va citato il coito interrotto, ossia la ritrazione del pene prima dell’eiaculazione. Oltre a essere frustrante per i partner e di difficile attuazione per l’eccitazione del momento (controllo dell’eiaculazione), questo metodo non è per niente sicuro, in quanto prima dell’eiaculazione avvengono delle piccole emissioni di liquido che possono contenere degli spermatozoi.

Regole per un uso corretto del preservativo:

•    rispettare la data di scadenza e conservarlo in un luogo riparato dal calore e non sottoposto a logorio (non nel borsellino!);
• fare attenzione a non danneggiarlo con unghie,
denti, anelli o piercing;
• srotolarlo sul pene in erezione;
• dopo l’eiaculazione estrarre il pene ancora eretto
facendo attenzione a tenere la base del preservativo affinché non rimanga nella vagina;
• in caso di rapporti ripetuti usare ogni volta un
nuovo preservativo;

• non utilizzare mai due preservativi uno sopra l’altro;
• una volta usato, gettarlo nell’immondizia, non
disperdere nell’ambiente né buttarlo nel gabinetto.

L’interruzione di gravidanza

La scelta di avere un bambino si inserisce idealmente in un progetto di vita, in un momento in cui entrambi i partner si sentono pronti, lo desiderano e hanno le risorse per assumere gli impegni dell’essere genitori.

Se si desidera avere dei rapporti sessuali, ma non una gravidanza, è importante pensare in modo responsabile, e per tempo, alla scelta di un metodo contraccettivo.

Può succedere comunque un imprevisto che porta a una gravidanza non desiderata; ci si trova così in una situazione difficile che comporta inevitabilmente una scelta: interrompere la gravidanza o portarla a termine.

Anche nell’adolescente può esserci un desiderio, di diventare genitori. Crescere un bambino comporta un enorme impegno da tutti i punti di vista e per molto tempo. Chi decide di portare avanti una gravidanza in giovane età, deve dunque poter con tare su un grande sostegno e aiuto da parte degli adulti che lo circondano

Se non ci si sente pronti e disposti ad assumersi le responsabilità collegate all’essere genitori, ci sono due vie percorribili: l’adozione/affidamento, oppure, nei termini stabiliti dalla legge, l’interruzione volontaria di gravidanza.

In questo caso è importante sapere che dal punto di vista medico l’intervento, se svolto in condizioni igieniche e sanitarie adeguate, non comporta rischi particolari e non compromette la fertilità.

Si tratta in ogni modo di una scelta personale ed emotivamente delicata: è indispensabile sentirsi sostenuti e accompagnati.

Sul piano giuridico, in Svizzera, una gravidanza può essere interrotta entro 12 settimane dall’inizio dell’ultima mestruazione. Ogni persona è libera di scegliere in base alla propria situazione e ai propri valori di riferimento. È importate farsi aiutare in questi momenti dal partner, dai genitori o da un’altra persona di fiducia. È consigliabile rivolgersi ai Centri di salute sessuale e pianificazione familiare (CPF EOC) dove si può beneficiare di consulenze gratuite e confidenziali da parte di specialisti, che sanno occuparsi in modo professionale di queste situazioni.

La pornografia

La pornografia, rappresentazione esplicita degli organi genitali durante atti sessuali, è finalizzata all’eccitazione sessuale di chi la guarda. In Svizzera la legge vieta di mostrare, rendere accessibile o mettere a disposizione materiale pornografico ai minori di 16 anni; anche la condivisione di video o foto pornografiche tra amici o compagni (se hanno meno di 16 anni) è punibile per legge. Illegale sempre e a ogni età è la pornografia definita dura in cui partecipano o vengono rappresentati bambini, ragazzi, animali, atti di violenza, ecc. 

Secondo un recente studio ticinese circa il 37% di allievi/e delle scuole medie hanno già visto siti porno e la metà afferma di esserci capitata in modo non intenzionale.

La pornografia può essere ricercata a uso personale per procurarsi piacere, per la masturbazione o per semplice curiosità. Trattandosi però di un grande mercato che frutta miliardi di franchi, basato a volte sullo sfruttamento di persone, è importante essere consapevoli che visionando simili materiali, si contribuisce a sostenere questo commercio. 

Bisogna inoltre stare attenti a non cadere nella dipendenza, che consiste in una ricerca compulsiva d’immagini e video, in quanto si rischia di chiudersi in un mondo virtuale privo di contatti e distante dai rapporti reali. Come per altre dipendenze, è importante poter chiedere aiuto a una persona competente.

Il sesso rappresentato nella pornografia non ha nulla a che fare con la realtà di una relazione: è un sesso meccanico, svuotato dalla componente affettiva, ricco di stereotipi uomo/donna, spesso carico di aggressività e privo di rispetto reciproco. 

È importante ricordare che si tratta di attori e attrici scelti appositamente per le loro caratteristiche fisiche, a volte anche ritoccate chirurgicamente, per cui è poco sensato fare confronti (dimensioni di pene, seno e natiche). Non serve imitare ciò che avviene in un film porno o conoscere a memoria tutte le posizioni, perché una sessualità appagante è nutrita dall’ascolto dei propri desideri, dalle proprie pulsioni, dalle emozioni (paure e voglia di essere accettati), senza mai dimenticare il rispetto di sé e dell’altro.

La prostituzione

Un discorso simile va fatto per il fenomeno della prostituzione, ossia quando una persona fa commercio del proprio corpo, concedendosi ad altri per denaro o per qualsiasi interesse materiale. Anche in questo caso si tratta di una sessualità mercificata, stereotipata e alla base di un mercato che sfrutta molte persone. In Svizzera la prostituzione è regolamentata ed è vietata ai/alle minorenni.

L’abuso sessuale

Vivere la sessualità con una persona che si è scelta e che si ama è un’esperienza meravigliosa. Può però diventare un incubo, se viene imposta contro la propria volontà: in questo caso si tratta di un abuso sessuale.

L’abuso sessuale può assumere molte forme: dai commenti grossolani e offensivi allo stupro. Non è necessario che sia utilizzata violenza fisica. Anche l’aggressione verbale o la pressione psicologica sono altrettanto dolorose e umilianti per chi le subisce; ad esempio obbligare qualcuno a guardare foto o video pornografici, oltre ad essere illegale, può creare dei traumi.

Tutto quanto viola la libertà e l’intimità sessuale di una persona è considerato un abuso sessuale ed è perseguibile penalmente. Riconoscersi vittima di un abuso sessuale può essere estremamente complicato soprattutto se l’abusante è una persona ben conosciuta o da cui ci si sente attratti: la si può ritenere degna di fiducia, le si è data fiducia, si pensa di doverle del rispetto oppure se ne ascoltano volentieri giudizi e consigli.

Tutto questo può portare a dubitare delle proprie sensazioni e ad attribuirsi colpe, invece che mettere in discussione il comportamento dell’abusante.

D’altra parte non è sempre facile nemmeno capire quando il proprio comportamento diventa abusante o viene vissuto come tale. Vivere un’esperienza sessuale deve sempre essere frutto di un accordo e ognuno deve ascoltare le proprie sensazioni e quelle dell’altro. Se si percepisce un disagio è importante fermarsi e parlarne.

Quando viene violata l’intimità e la volontà di qualcuno in ambito sessuale non si tratta di immaginazione: le sensazioni e le emozioni negative sono il primo segnale di un problema ed è importantissimo ascoltarle e fidarsi di loro. In qualsiasi momento e in ogni situazione si ha sempre il diritto di dire di no e questo va rispettato.

Se il “no” non basta o è troppo difficile da dire è importante cercare il sostegno di una persona di fiducia o di consulenti specializzati che possano aiutare”.

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