POLITICA E POTERE
9 febbraio e clausola di salvaguardia. Vitta ottimista e prudente: "Passo nella giusta direzione, ora aspettiamo il modello". E il ministro PLR entra nel Consiglio della BNS
Il direttore del DFE soddisfatto della scelta del Consiglio Federale di seguire la proposta suggerita dal Ticino per l'applicazione dell'iniziativa "Contro l'immigrazione di massa". GUARDA LA VIDEOINTERVISTA

BELLINZONA - È un primo passo nella giusta direzione. È soddisfatto il ministro delle finanze e dell'economia Christian Vitta per l'annuncio fatto oggi dal Consiglio Federale in materia di applicazione del 9 febbraio. Il Governo intende infatti concretizzare la volontà popolare attraverso una clausola di salvaguardia per regolare l'immigrazione con l'Unione Europea.

La Svizzera desidera negoziare questa clausola con l'UE. E tutto, come al solito, si gioca sull'accordo di libera circolazione. In particolare sull'articolo 14. paragrafo 2, che prevede che in caso di gravi difficoltà si possa riunire un Comitato misto per trovare misure adeguate per rimediare.

Ma se non si riuscirà a a raggiungere un'intesa con Bruxelles, quando scoccheranno i 3 anni dal voto, il Consiglio Federale ha già fatto sapere che introdurrà in modo unilaterale la clausola.

Ora la palla passa al Dipartimento federale di giustizia e polizia (DFGP) guidato da Simonetta Sommaruga, chiamato a concretizzare la proposta con il relativo messaggio: sarà pronto per il mese di marzo. E su questo, oltre che a Bruxelles, si giocherà la vera partita: ovvero sia i parametri per far scattare la clausola e chi sarà chiamato a decidere. Il modello di applicazione vero e proprio insomma.

Staremo a vedere. Ma in Ticino intanto si guarda con ottimismo al futuro dopo la mossa odierna del Consiglio Federale. Applicare il 9 febbraio attraverso una clausola di salvaguardia è infatti da tempo la proposta del Governo ticinese. "Noi – spiega Christian Vitta nella videointervista a Liberatv - lo diciamo ormai da mesi. Si tratta adesso di capire quale modello verrà scelto. Il Ticino sta sviluppando una proposta legata al mercato del lavoro".

Intanto, proprio Christian Vitta è stato nominato oggi dal Consiglio Federale quale nuovo membro del Consiglio di banca della Banca nazionale svizzera (BNS).

"Attraverso questa importante nomina - scrive il Consiglio di Stato in una nota - il Cantone Ticino garantisce la propria presenza in un importante organo istituzionale del nostro Paese. Composto di undici membri, di cui sei nominati dal Consiglio federale e cinque dall’Assemblea generale della Banca nazionale svizzera, il Consiglio di Banca è l’organo di alta vigilanza della Banca nazionale svizzera.

Il Consigliere di Stato Christian Vitta succede a Alfredo Gysi, che ha dato le dimissioni per fine aprile 2016, e assumerà la carica a partire dal 1° maggio 2016.

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