"Il malcontento circola anche tra gli agenti: gli abbandoni superano la media e obbligano il comandante a chiedere continuamente nuove unità"
LOCARNO - Il Partito socialista di Locarno non molla la presa e torna all’attacco del Municipio sul “fronte polizia”. In una nota stampa con la quale replica a quella del Municipio (leggi qui) la sezione socialista chiama in causa in partiticolare il sindaco, Alain Scherrer, e il capodicastero, Niccolò Salvioni.
Ecco il comunicato del PS.
“Il Municipio di Locarno fa lo struzzo. C’è da preoccuparsi quando i municipali affrontano i problemi della città, come quelli denunciati dal Partito Socialista relativi alla polizia comunale, unicamente nella logica della campagna elettorale per sostenere il proprio partito e per difendere, anche con mezzi poco eleganti, il proprio cadreghino. Malgrado i nostri campanelli d’allarme (due interpellanze, tre interrogazioni, una segnalazione tramite mass media per non ricevere le solite risposte minimaliste), la maggioranza dei municipali sembra voler continuare a ignorare le lacune del comando e l’inadeguatezza di una (seppure piccola) parte del corpo di polizia. Le nostre accuse “appaiono (sic)” loro “gratuite e assolutamente prive di fondamento”.
Purtroppo per Scherrer e Salvioni, esse sono documentabili. Se il Municipio sfida il PS, il PS è pronto ad esibire le prove di quanto ha sostenuto nel recente comunicato.
Il capo dicastero Salvioni, nelle sue repliche, cerca di banalizzare il caso degli agenti già condannati, indagati o addirittura recidivi. Cerca pateticamente di metterla sul caso umano. La maggioranza municipale lo segue e, per il momento, fa quadrato o, meglio, come ha scritto un giornalista neutrale, fa da pompiere. Li difende d’ufficio senza tuttavia nascondere il timore di dover entrare nel merito. I calcoli elettorali dettano la condotta a politici poco lungimiranti. Di fronte alle nostre precise accuse, sviano il discorso, si limitano a elogiare in astratto gli agenti scrivendo un’ovvietà, cioè che gli agenti sono vicini alla cittadinanza. Nessuna parola sulle continue denunce di abusi d’autorità, sui comportamenti arroganti e aggressivi di taluni. Il problema della polizia comunale cittadina, l’abbiamo più volte ribadito, non è certo quello della prossimità.
Siamo d’accordo di dire che gli agenti impegnati nei quartieri intervengono, il più delle volte, molto bene e con buon senso, stando effettivamente vicini alle esigenze dei cittadini. Il problema proviene da quelli che fanno gli sceriffi sulle strade e con la loro prepotenza godono dell’appoggio del comandante. A seguito dei numerosi scandali, che vedono come vittime soprattutto giovani e stranieri, ma anche persone fragili e casi sociali, noi auspichiamo che il modus operando della polizia comunale nel suo complesso, a partire dalla gestione del comando, sia nella prossima legislatura oggetto di verifica e di approfondimento. Il malcontento circola anche tra gli agenti: gli abbandoni superano la media e obbligano il comandante a chiedere continuamente nuove unità. Magari anche qui, perché no, sarebbe necessario un bell’ audit, come è stato scritto sul CdT. Il rigore che con tanto clamore elettorale si è voluto riservare al San Carlo nell’interesse, giustamente, degli anziani, occorre riproporlo qui, nell’interesse di tutta la cittadinanza e della sicurezza pubblica. Sicurezza che deve essere garantita, certo, ma in modo degno".