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12.05.2016 - 14:460
Aggiornamento: 19.06.2018 - 15:41

Votazioni sanitarie, Lugano si schiera: "sì" alla revisione della legge sull'EOC e "no" all’iniziativa popolare “Giù le mani dagli ospedali”

Il Municipio: " La modifica della legge sull’EOC consentirà di rafforzare ulteriormente le fruttuose collaborazioni tra pubblico e privato. Mentre l'iniziativa riporterebbe indietro le lancette della sanità in Ticino"

LUGANO - Nella sua seduta di oggi il Municipio ha preso ufficialmente posizione in merito alla proposta di modifica della legge sull’Ente Ospedaliero Cantonale (EOC) e all’iniziativa popolare “Giù le mani dagli ospedali”, e invita la cittadinanza a votare Sì alla proposta di revisione della legge sull’EOC e NO all’iniziativa popolare “Giù le mani dagli ospedali” in votazione il prossimo 5 giugno. "Accanto al settore pubblico presente nel Luganese con l’Ospedale Civico e l’Ospedale Italiano - si legge in una nota - anche il settore ospedaliero privato ha una presenza storica ben radicata nel territorio. Questa situazione ha indotto il Municipio a considerare con grande attenzione i due temi in votazione il 5 giugno sulla modifica della legge sull’Ente Ospedaliero Cantonale (EOC) e sull’iniziativa popolare “Giù le mani dagli ospedali”. La presenza del settore sanitario privato si manifesta nel Luganese con diverse cliniche e altri istituti specialistici, che svolgono diversi mandati attribuiti dal Cantone. Già oggi, pubblico e privato vantano alcune collaborazioni da cui deriva un indiscusso beneficio per il paziente. La modifica della legge sull’EOC consentirà di rafforzare ulteriormente queste collaborazioni fruttuose e di esplorare nuove possibilità per aumentare ancora la qualità delle cure in Ticino. Il Municipio, d’altro canto, ritiene che l’iniziativa “Giù le mani dagli ospedali” riporterebbe indietro le lancette della sanità in Ticino". "La collaborazione tra l’Ente Ospedaliero Cantonale e alcune istituzioni private - prosegue l'Esecutivo luganese - è già oggi una realtà che va a beneficio della popolazione residente, non solo nel Luganese. Tra gli esempi virtuosi di questa collaborazione pubblico-privato possiamo ricordare quella con la Fondazione Cardiocentro Ticino (CCT), un centro di competenza per la cardiologia e la cardiochirurgia oggi molto apprezzato da tutti i ticinesi. Se la modifica della Legge sull’EOC in votazione il 5 giugno sarà accettata, l’EOC potrà valorizzare ulteriormente il CCT all’interno di un nuovo quadro organizzativo con la presenza dell’Ente in primo piano. In caso contrario, la scadenza giuridica della Fondazione CCT, prevista a fine 2020, creerebbe grande incertezza sul futuro dei medici e del personale oggi attivi in seno a questo centro specialistico. La modifica legislativa in oggetto permetterà invece all’EOC, nell’interesse dei pazienti ticinesi, di approfondire con il CCT modelli gestionali misti per garantire la continuità dello sviluppo medico. Un altro esempio di collaborazione riuscita è quello con la Clinica di riabilitazione Hildebrand di Brissago, maturata in quasi dieci anni all’interno della rete di riabilitazione REHA TICINO. Questa rete deve potere essere ulteriormente consolidata e continuare a svilupparsi a beneficio dei pazienti. La modifica della legge favorirebbe indiscutibilmente la ricerca di ulteriori sinergie verso la condivisione del mandato della neuroriabilitazione stazionaria, oggi detenuto in esclusiva dalla Clinica di Brissago, che collabora con il Neurocentro della Svizzera Italiana situato presso l’Ospedale Civico a Lugano. La modifica della legge sull’Ente Ospedaliero Cantonale permetterà, da un lato, di consolidare queste collaborazioni già esistenti. D’altro lato, essa consentirà l’avvio di collaborazioni con altri istituti del Luganese, a tutto vantaggio della qualità delle cure dei pazienti. In effetti, la concentrazione della casistica in determinate specialità permetterà di aumentare ulteriormente la sicurezza delle cure, attrarre professionisti della sanità di elevato livello ed evitare dispendiosi doppioni. Queste collaborazioni potranno rivelarsi molto positive anche in funzione del nuovo Master in medicina umana, che l’Università della Svizzera Italiana si appresa a lanciare nel 2020. Le condizioni delle future collaborazioni pubblico-privato saranno elaborate sul modello organizzativo dell’EOC anche per quanto riguarda i contratti per i collaboratori, che beneficeranno delle condizioni di lavoro in vigore nel settore pubblico". "Da parte sua, l’iniziativa popolare “Giù le mani dagli ospedali” - si legge ancora nella nota - riporterebbe indietro di vari decenni la sanità in Ticino. Questo testo non tiene conto di quanto già oggi gli ospedali regionali offrono e, paradossalmente, potrebbe condurre al ridimensionamento di taluni istituti. L’iniziativa potrebbe di fatto legittimare l’abbandono di attività stazionarie e di prestazioni specialistiche in taluni ospedali di valle e regionali. L’attribuzione dei mandati prevista dall’iniziativa non rispetta il diritto federale e potrebbe provocare costi supplementari per il Cantone. Di conseguenza, questo testo non è solo superato, ma addirittura pericoloso per la sanità ticinese". "Per concludere - termina il comunicato - l'Esecutivo auspica che venga trovata una soluzione per garantire l'assegnazione del mandato per l'Urologia Multidisciplinare complessa all'Ospedale Regionale di Lugano – Civico e Italiano (ORL). Una mancata assegnazione del mandato avrebbe conseguenze negative non solo per lo sviluppo futuro dell'istituto e per la sua attrattività, ma anche e soprattutto per il rischio di compromettere la presa a carico in urgenza e in sicurezza dei pazienti politraumatizzati bisognosi di cure urologiche, cui occorre garantire un servizio 7 giorni su 7 e 24 ore su 24".
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