Il Consiglio di Stato saluta con favore la decisione della popolazione ticinese di respingere l’iniziativa, seguendo le indicazioni di Governo e Parlamento. Nonostante i suoi intenti fossero condivisibili, un’approvazione del testo proposto avrebbe comportato conseguenze problematiche a livello finanziario, con maggiori costi annui di circa 45 milioni di franchi – suddivisi fra Cantone e Comuni – e oneri per investimenti pari ad almeno 120 milioni di franchi. Il miglioramento della scuola pubblica ticinese – e anche del settore medio, sul quale l’iniziativa si concentrava – sarà comunque perseguito nei prossimi anni grazie al progetto di riforma ‘La scuola che verrà’, presentato negli scorsi mesi dal Dipartimento dell’educazione, della cultura e dello sport, che dovrà essere rimodulato.