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Politica e Potere
11.10.2016 - 16:100
Aggiornamento: 19.06.2018 - 15:41

"Prima i nostri", Fabio Badasci alza la voce: "Non convocherò nessuna riunione per decidere come procedere. La decisione spetta al Gran Consiglio"

Nota del Presidente del Parlamento: "È opinione del sottoscritto che nella scelta del metodo di lavoro per l’attuazione delle modifiche costituzionali dovrà essere riconosciuto un peso particolare alla volontà degli iniziativisti (e non viceversa)".

di Fabio Badasci*


Alla luce dell’infruttuoso incontro svoltosi ieri tra Consiglio di Stato, Ufficio presidenziale del Gran Consiglio e rappresentanti degli iniziativisti circa le modalità di attuazione delle modifiche costituzionali approvate dal popolo ticinese lo scorso 25 settembre, comunico che non è mia intenzione convocare martedì prossimo, come si pensava, una riunione dell’Ufficio presidenziale del Gran Consiglio per affrontare nuovamente il tema.


Qualora venga mantenuta la proposta, formulata dal Gruppo PPD+GG, di affidare l’elaborazione delle misure di attuazione dell’iniziativa popolare a una commissione speciale del Gran Consiglio costituita a tal fine, la decisione su detta proposta spetterà al plenum del Gran Consiglio e non all’Ufficio presidenziale (art. 25 LGC).


L’eventuale decisione del Gran Consiglio sulla proposta di costituzione di una commissione speciale non pregiudicherà in nessun modo la facoltà, per il Consiglio di Stato, di costituire un tavolo di lavoro allargato sulle misure di attuazione dell’iniziativa popolare “Prima i nostri!”, definendone i metodi di lavoro e designandone i membri in modo da garantire un’ampia partecipazione e un ruolo di rilievo ai sostenitori dell’iniziativa.


Al riguardo, va evidenziato che l’attuazione delle modifiche costituzionali richiederà verosimilmente l’adozione di misure concrete che non comportano necessariamente delle modifiche legislative e che potranno pertanto essere applicate immediatamente dal Consiglio di Stato con il concorso dei servizi competenti dell’Amministrazione cantonale.


Infine, è opinione del sottoscritto che nella scelta del metodo di lavoro per l’attuazione delle modifiche costituzionali dovrà essere riconosciuto un peso particolare alla volontà degli iniziativisti (e non viceversa).


*Presidente del Gran Consiglio
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