Le note vicende legate allo scandalo del fondo sovrano malese 1MDB, emerse lo scorso mese di maggio, e la susseguente decisione FINMA che intima lo scioglimento della BSI entro 12 mesi avevano destato grande clamore mediatico e preoccupazione per l’istituto ticinese. La politica cantonale e comunale aveva quindi cercato rassicurazioni incontrando i vertici della banca zurighese EFG che aveva da qualche mese annunciato l’acquisizione da BTG Pactual di BSI. Le risposte avevano denotato da una parte una certa apertura, ma dall’altra erano risultate piuttosto interlocutorie. Ora, a distanza di mesi e alla luce dell’avvenuta cessione di BSI – tra l’altro ad un prezzo ben inferiore rispetto a quanto inizialmente preventivato (indice di una banca non propriamente in piena salute) ‐, ci si chiede se quanto discusso all’epoca sia ancora attuale e soprattutto se EFG ha dato ulteriori conferme e rassicurazioni in merito al futuro della Banca della Svizzera Italiana.