POLITICA E POTERE
Antonio Razzi è volato in Corea del Nord. Il senatore racconta la sua 'missione' nel momento più delicato della storia di Pyongyang. "Mi ha invitato il Governo per la Festa del Sole. Con Kim Jong parlo tedesco e italiano. Mia moglie mi fa: ma che ci vai a
Anticipazioni dell'intervista che andrà in onda questa sera verso le 18,15 su Radio Fiume Ticino a 'Bazzi tuoi'. Il mitico senatore che paragonò la Corea del Nord alla Svizzera, parla anche del seflie con Assad, scattato in Siria, che ha fatto scandalo: "Mi ha chiesto lui di farlo". E ci manda un selfie dall'aereo!
ROMA - Il senatore della Repubblica italiana Antonio Razzi si è imbarcato oggi all’aeroporto di Fiumicino con destinazione Pyongyang, capitale della Corea del Nord, retta dal leader supremo Kim Jong-un.

Poco prima che salisse sull’aereo lo abbiamo intervistato (e lui ci ha anche inviato il selfie che pubblichiamo in copertina), su questo momento delicatissimo. Oggi il presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, ha dichiarato: “Stiamo inviando un’armada molto potente verso la penisola coreana”. Obiettivo, con il sostegno della Cina, convincere Kim ad abbandonare le ambizioni nucleari.

Razzi passerà dunque la Pasqua in Corea. Una missione di pace, racconta nell’intervista che andrà in onda questa sera verso le 18,15 su Radio Fiume Ticino (la prima parte della trasmissione ‘Bazzi tuoi’, alle 18, è dedicata a capretti e agnelli: è giusto ed etico lo sterminio pasquale? Ne parlano il ministro Norman Gobbi e Miriam, di Offensiva Animalista).

Ecco le prime anticipazioni dell’intervista al senatore di Forza Italia Razzi, che racconta di essere stato inviato dal Governo coreano per la Festa del Sole, che si celebra il 15 aprile per ricordare la nascita di Kim Il-sung, "presidente eterno" e fondatore dello Stato.

“Io sono un sostenitore di Trump – dice Razzi -, anche perché nel suo programma c’era l’obiettivo di aprire un dialogo con la Corea del Nord. Ma adesso dico: Trump fatti nu poco li cazzi tua, almeno finché in Corea ci sto io. Vabbè che sono Razzi, però…”.

La moglie l’ha lasciata in Italia, a Pescara, e il viaggio, precisa, se lo paga di tasca propria. “Mia moglie mi ha detto: ma che ci vai a fare in Corea per Pasqua? E in più ti devi pagare anche il viaggio… Ma io sono fatto così: amo la pace”.

Se ho parlato direttamente con Kim Jong? Certo, parla italiano e tedesco, perché ha studiato a Berna, aggiunge. Forse è questa comune esperienza in terra elvetica (Razzi ha lavorato e vissuto per molti anni nel Canton Lucerna) che gli rende simpatico il leader coreano…

E spiega: “Un paio d’anni fa ho detto che la Corea è come la Svizzera, nel senso che è pulita e ordinata. Poi mi hanno frainteso, non mi riferivo di certo alla democrazia. E Matteo Salvini, che nel 2014 era venuto con me ha detto la stessa cosa…”.

Razzi assicura che Kim non è un sanguinario come viene dipinto: “Uno dei funzionari che secondo i giornali sono stati uccisi da lui l’ho incontrato durante uno dei miei viaggi in Corea, e gli ho detto: ma non eri morto?”

Antonio Razzi racconta anche del selfie con il presidente siriano Bashar al-Assad, che ha pubblicato recentemente sui social attirandosi ire e maledizioni. Il Corriere della Sera l’ha definito ‘il selfie dell’orrore’. Insomma, è venuto fuori un gran casino, ma il senatore dice che lo rifarebbe anche domani quel selife. “Me l’ha chiesto Assad. Mi ha detto: lei è un personaggio importante… E così abbiamo fatto la foto. Che faccio, se un presidente di Governo mi chiede di fare un selfie gli dico di no?”.

In conclusione il senatore augura buona Pasqua a tutti i ticinesi e promette che verrà presto in Ticino: “Voglio tornare in Val Verzasca. Ci sono stato tanti anni fa, quando lavoravo a Lucerna, e non ho mai visto delle acque con un colore così meraviglioso”.

emmebi

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