POLITICA E POTERE
Bosia Mirra: la sentenza tra una settimana. La procuratrice Lanzillo: "Va condannata: ha messo a rischio i migranti che ha fatto entrare". L'avvocato Delprete: "Proscioglimento. O multa simbolica di 1 franco"
Si è chiusa oggi la fase dibattimentale del processo che vede imputata la Gran Consigliera del PS. L'accusa ha chiesto la conferma dell'atto d'accusa: "Era la regista". La difesa: "Ha agito per motivi umanitari e onorevoli. E poi ha sofferto di burnout"
© Keystone / Ti-Press / Samuel Golay
BELLINZONA - Si è chiuso nel tardo pomeriggio la fase dibattimentale del processo che vede come imputata Lisa Bosia Mirra. Nessuna sorpresa sulle posizioni di accusa e difesa: la procuratrice Margherita Lanzillo ha chiesto la conferma dell’atto d’accusa impugnato dalla deputata del PS (che prevede una pena pecuniaria di 8’800 franchi sospesa per due anni), mentre l’avvocato difensore Pascal Delprete il proscioglimento da tutte le imputazioni. O se proprio una pena deve esserci ,che sia simbolica: 1 franco.

 

Bosia Mirra, ricordiamo, è finita alla sbarra della pretura penale di Bellinzona per aver aiutato 24 migranti ad attraversare illegalmente il confine tra Italia e Svizzera. La procuratrice Lanzillo, pur riconoscendo all’imputata di non aver agito per lucro ma per scopi umanitari, ha descritto la Gran Consigliera come “la regista” che gestiva questa sorta di "corridoio" illegale insieme ad altre persone. Una regia basata su un organizzazione fatta di sopralluoghi, un linguaggio in codice fra i vari attori. Attori che avevano anche scaricato una app per “scudare” i propri telefonini dalle intercettazioni. La pubblica accusa ha altresì rimarcato come Bosia Mirra, con il suo agire, non ha fatto del bene ai migranti. Al contrario: “Gli ha fatto correre dei rischi”. Anche perché, queste persone, una volta attraversato il confine venivano “abbandonate al loro destino, al caso”.

 

Pascal Delprete, invece, nella sua difesa, oltre a sottolineare con forza le ragioni umanitarie e il comportamento onorevole della sua assistita, ha messo l’accento sue due punti. Il primo: Lisa Bosia Mirra è stata vittima di un burnout, causato dall’intensa attività nei campi profughi. Come recita una perizia psicologica di parte messa agli atti, la deputata si sentiva “impotente, smarrita e colpevole di essere una privilegiata”. E in questo status avrebbe deciso di infrangere la legge.


Il secondo punto su cui si è concentrata la difesa riguarda Schengen: “I migranti passavano da una frontiera interna a quest’area- ha detto Delprete in aula - che può essere attraversata liberamente secondo gli accordi, e soggiornavano in Svizzera meno di 24 ore, poiché erano in transito verso la Germania”. Di conseguenza non si può contestare a Bosia Mirra di aver favorito l’entrata e il soggiorno illegale.

 

La sentenza sarà pronunciata dal giudice Siro Quadri giovedì 28 settembre alle 10.

Resta connesso con Liberatv.ch: ora siamo anche su Whatsapp! Clicca qui e ricorda di attivare le notifiche 🔔
In Vetrina

LETTURE

SILVIVA pubblica "La scuola a cielo aperto": 200 proposte per apprendere nei territori

18 DICEMBRE 2025
PANE E VINO

GastroTicino, sette nuovi dirigenti della ristorazione

18 DICEMBRE 2025
EVENTI, CULTURA, TERRITORIO

LAC, pubblico in crescita e conti in ordine

18 DICEMBRE 2025
LETTURE

“Le disuguaglianze in una società del benessere. Una questione cruciale per la Svizzera e il Ticino“ 

16 DICEMBRE 2025
EVENTI, CULTURA, TERRITORIO

"A Christmas Carol": concerto di Natale al LAC

16 DICEMBRE 2025
ENERGIA

Linea 5, in servizio i primi bus articolati elettrici: “Un passo decisivo per la mobilità del Luganese”

14 DICEMBRE 2025
LiberaTV+

LISCIO E MACCHIATO

Rolex e lingotti a Trump, Gysin segnala in Procura: "È corruzione?"

27 NOVEMBRE 2025
POLITICA E POTERE

Oro e Rolex a Trump e la denuncia di Gysin. Tre domande a Paolo Pamini

29 NOVEMBRE 2025
ENIGMA

Svizzera sottomessa a Stati Uniti e UE?

23 NOVEMBRE 2025