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Politica e Potere
03.11.2017 - 13:520
Aggiornamento: 19.06.2018 - 15:41

Lugano Airport, Marco Borradori dice tutto: "La situazione è critica ma fluida: servono lavoro e sangue freddo. Faremo il passo secondo la gamba e non butteremo via i soldi dei contribuenti. Ma la politica non giochi con 400 posti di lavoro: dobbiamo dife

Il sindaco di Lugano a tutto campo sullo scalo dopo la richiesta del PS di ritirare il messaggio da 20 milioni: "Ritirarlo sarebbe un errore. Al momento nessuna decisione dalle compagnie. Da parte del Municipio, per usare una metafora, non esiste nessuna volontà di accanimento terapeutico nei confronti dello scalo"

LUGANO - Il cielo sopra Lugano Airport, a cadenza ormai settimanale, si addensa di nuove nubi. Le ultime riguardano le rotte Lugano-Ginevra e Lugano-Roma, con Swiss che ha fatto sapere di non essere interessata a riprende i voli. Voli a cui sembra proprio che i nuovi padroni di Darwin vogliano rinunciare entro la fine dell’anno.

 

Inevitabilmente l’ultima brutta notizia sullo scalo, dal cielo è rimbalzata subito nelle stanze della politica luganese. Il PS, ieri, ha chiesto al Municipio di ritirare il messaggio che prevede un credito da 20 milioni di franchi per la costruzione di due hangar e l’acquisto dei terreni circostanti. Questo, si legge in una nota dei socialisti di lugano, in attesa eventualmente di ripresentare la proposta municipale aggiornata “quando sarà opportuno e appropriato”.

 

“Non si vede una strategia, un percorso, non ci sono trattative fra le parti - hanno attaccato i socialisti - vi è solo il vuoto pneumatico da parte dell’autorità che un giorno presenta un piano A, il giorno dopo dice di averne uno B”. Secondo i socialisti “non bisogna più immettere soldi pubblici in una voragine che negli ultimi anni ha mangiato milioni senza corrispettivo indotto a beneficio di tutti”.

 

Posizioni critiche sono state condivise anche dai Verdi e dall’UDC. In generale il clima è pessimo intorno all’aeroporto e ai progetti del Municipio per lo scalo.

 

Il primo ad esserne consapevole è il sindaco Marco Borradori che, ai microfoni di Liberatv, fa il punto della situazione. A cominciare dalla richiesta dei socialisti di ritirare il messaggio.


"Un errore ritirare il messaggio"
 

“In questo momento sarebbe un errore ritirarlo”, ci risponde il sindaco. “Si tratterebbe di un passo avventato e precipitoso. Più che di notizie, infatti, stiamo parlando di indiscrezioni, al limite di opzioni al vaglio delle diverse compagnie coinvolte. Al momento, lo sottolineo, non ci sono ci sono decisioni definitive sulle rotte di Roma e di Ginevra. Quello che c’è, invece, è il lavoro costante tra le parti per trovare delle soluzioni. Se ogni volta che esce uno spiffero dovessimo cambiare idea, non sarebbe un comportamento serio, responsabile e istituzionalmente corretto. Sarebbe di fatto un po’ come fasciarsi la testa prima di essersela rotta”.

 

“Ciò premesso - prosegue Borradori - il messaggio come tutti sappiamo è attualmente al vaglio del Consiglio Comunale in attesa di sviluppi. E credo che questo sia un approccio ragionevole, considerando che la situazione è molto fluida. Quando avremo delle risposte certe, si potrà eventualmente correggere la proposta del Municipio - il Consiglio Comunale ne ha piena facoltà - o addirittura potremmo decidere di ritirarla. Ma farlo adesso sarebbe solo speculazione politica, che capisco faccia gola a qualcuno, ma da parte nostra risulterebbe irresponsabile aderirvi”.


"Dobbiamo difendere 400 posti di lavoro"
 

“Anche perché - prosegue il sindaco nella sua disamina - stiamo parlando di circa 400 posti di lavoro (tra impieghi diretti in Lugano Airport e quelli dell’indotto) e credo che il primo compito dell’autorità politica sia quella di fare tutto il possibile, e anche di più, per salvaguardare questi impieghi. Io capisco il gioco delle parti, e anche il gioco politico, ma speculare sulla vicenda con uno stillicidio di indiscrezioni e polemiche, mi pare davvero irresponsabile. Anche perché, come è facile intuire, questo clima avvelenato e di sfiducia non aiuta ad attirare potenziali investitori e a tranquillizzare quelli che ci sono già. Ricordo che oltre ai voli di linea esiste anche un altro mondo, molto variegato, legato all’attività aeroportuale. Penso alla scuola di volo, all’aviazione generale private, che è redditizia, e non riguarda come si può pensare solo voli a scopo di spostamento personale, ma soprattutto quelli delle società che utilizzano lo scalo per mandare i loro manager a fare business a Lugano. Qui bisogna mantenere il sangue freddo e procedere passo per passo nella ricerca di una soluzione. Innanzitutto, ribadisco, a tutela dei posti lavoro che, in special modo in questo periodo di crisi, la Città ha il dovere, sottolineo il dovere, di difendere”.


"Nessun accanimento terapeutico su Lugano Airport"
 

“Detto questo - conclude Borradori - non siamo così scriteriati da pensare di scialacquare il denaro dei contribuenti. Abbiamo ben chiara la criticità della situazione e anche il fatto che nel passato non è filato tutto per il verso giusto. Da parte del Municipio, per usare una metafora, non esiste nessuna volontà di accanimento terapeutico nei confronti dello scalo. Posso assicurare che non getteremo i soldi pubblici in un pozzo senza fondo. Se la situazione dovesse precipitare - cosa che non mi auguro e non credo - siamo pronti a rivedere la nostra posizione, facendo sempre il passo secondo la gamba. Questo lo posso assicurare. Ma ora, quello che chiedo a tutti, è una presa di responsabilità: il management dell’aeroporto (mercoledì prossimo dovrebbe essere nominato il nuovo direttore, ndr.) ha bisogno di lavorare tranquillo per cercare delle soluzioni con i nostri partner. Se non lo si vuol fare per il Municipio, lo si faccia almeno per i lavoratori”.


AELLE

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