Foto: TiPress/Francesca Agosta, asilanti al lavoro
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27.11.2017 - 17:440
Aggiornamento: 19.06.2018 - 15:41

Dal ginepraio di Argo1 emerge un nuovo ramo spinoso: il caso dell'organizzatore di programmi occupazionali per asilanti che il Dipartimento ha fatto assumere dall'agenzia di sicurezza, la quale poi rifatturava il suo salario al Cantone... Ecco com'è andat

Che cosa succede a un certo punto? Il Cantone, o meglio l’Ufficio del sostegno sociale diretto da Renato Scheurer, scopre di aver bisogno di una figura professionale che si occupi della gestione dei piani occupazionali degli asilanti... Ed ecco che cosa succede...

di Marco Bazzi

Dal ginepraio di pasticci di Argo1 emerge un altro ramo irto di spine pungenti. Un altro episodio che conferma la gestione “alla viva il parroco” del mandato milionario all’agenzia di sicurezza per la sorveglianza dei centri rifugiati. E forse è anche a causa di questo episodio, emerso dalla contabilità dell’agenzia di sicurezza, che nelle ultime settimane attorno a Renato Scheurer le acque si son fatte alquanto turbolente… 

Che cosa succede a un certo punto? Il Cantone, o meglio l’Ufficio del sostegno sociale diretto da Scheurer, scopre di aver bisogno di una figura professionale che si occupi della gestione dei piani occupazionali degli asilanti.

Siamo tra il 2014 e il 2015, e ci sono richieste da parte di diversi comuni per impiegare i rifugiati in mansioni di pubblica utilità. Occorre quindi trovare qualcuno che pianifichi il loro lavoro e per questo viene individuato un esperto di risorse umane che, nonostante le sue considerevoli qualifiche, è finito in assistenza dopo aver perso il lavoro. Anche perché ha un età dove il ricollocamento diventa problematico…

L’Ufficio del sostegno sociale decide di far capo a lui nell’ambito dei programmi previsti per il reinserimento professionale, ma dopo sei mesi il periodo di “incentivo” dell’Assistenza scade e quindi bisogna trovare una soluzione diversa.

C’è però un problema: nell’Amministrazione cantonale vige il blocco del personale. Si sarebbe potuto integrare quel profilo con un contratto a tempo determinato e da ausiliario, motivandolo anche con l’emergenza rifugiati… Ma Scheurer trova più semplice affidare il compito alla Argo1, anche se l’agenzia dovrebbe occuparsi di sicurezza e non di piani occupazionali...

Così, la Argo1 assume l’esperto di risorse umane per conto del Cantone, tra l’altro a un salario appena al di sopra della rendita assistenziale, salario che (a quanto risulta a liberatv) viene stabilito dalla collaboratrice scientifica del capo della Divisione dell’azione sociale, Claudio Blotti.

Il contratto, a tempo determinato e rinnovabile periodicamente viene firmato dall’amministratore di Argo1, Davide Grillo, e controfirmato da Blotti e dal suo “subito sotto” Scheurer.
Insomma, i due funzionari sottoscrivono un contratto di diritto privato a nome del Cantone e per un certo periodo il salario dell’organizzatore di programmi occupazionali viene rifatturato da Argo1 al Dipartimento della socialità come prestazione ‘extra agenzia’. Poi la formula di rifatturazione cambia, ma non cambia il senso dell’operazione.

Ovviamente il fatto non è sfuggito a Marco Bertoli, l’ex procuratore pubblico incaricato dal Governo di far piena luce sul caso Argo, il quale ha interrogato anche l’organizzatore di programmi occupazionali. Nel settembre del 2016 Blotti ha lasciato da Divisione dell’azione sociale per andare a dirigere le FART a Locarno, azienda di trasporti della quale il Cantone detiene la maggioranza azionaria, e gli è subentrato Renato Bernasconi che, a quanto risulta a liberatv, ha cercato di sanare quella situazione a dir poco inusuale… Ma ormai anche quella frittata era fatta...

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