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04.03.2018 - 17:040
Aggiornamento: 19.06.2018 - 15:41

NO a No Billag, Luigi Pedrazzini batte la mani ai ticinesi: “Risultato oltre ogni aspettativa”. Poi dà un ‘consiglio’ agli iniziativisti: “È tempo di riflettere anche per loro”

Intervista al presidente della CORSI che commenta l'esito della votazione e getta uno sguardo sul futuro. "La prossima, difficile, tappa della SSR sarà quella di attuare un piano di contenimento dei costi"

BELLINZONA - L’iniziativa volta ad abolire il canone radiotelevisivo è stata nettamente bocciata sia a livello cantonale sia a livello federale. Se oltre Gottardo il risultato era ampiamente prevedibile, tutt’altro che scontato era il verdetto da parte del popolo ticinese.

Sospiro di sollievo e grandi sorrisi anche per Luigi Pedrazzini, presidente della CORSI. Ai microfoni di Liberatv, Pedrazzini si è detto “chiaramente molto soddisfatto per il verdetto. È un risultato che supera le più rosee previsioni. Il Ticino con questa votazione si è allineato messo sullo stesso piano della Svizzera interna”.

“Questa è un’ottima premessa per discutere in futuro di solidarietà tra le regioni nell’ambito del servizio pubblico”, continua Pedrazzini che aggiunge: “Ci terrei a ringraziare chi ha votato contro l’iniziativa dando un segnale di sostengo alla RSI, ma anche chi ha partecipato a questo dibattito in una posizione diversa dalla mia. Anche gli iniziativisti hanno contribuito a dare idee e stimoli per migliorare il servizio pubblico”.

Pedrazzini è però conscio del fatto che all’interno della SSR ci siano dei problemi da risolvere. “Il fatto che la votazione abbia dato ragione a chi sostiene il servizio pubblico, non significa che non ci siano problemi. Ce ne sono e devono essere affrontati di petto”.

Ma quali saranno le prossime mosse della RSI? “La Radiotelevisione Svizzera Italiana, nell’ambito della SSR, dovrà studiare un programma di contenimento dei costi dettato non tanto dall’iniziativa NO Billag, bensì da una serie di circostanze tra cui anche la volontà del Consiglio Federale di limitare quello che è la partecipazione della Radiotelevisione pubblica al canone”.

Si tratta di “attuare un piano di contenimento che si aggira attorno ai 120 milioni di franchi”, commenta l’ex consigliere di stato.

E aggiunge: “Sarà una sfida importante e che costringerà a delle riflessioni su quali siano le priorità che deve garantire il servizio pubblico. La bocciatura dell’iniziativa NO Billag deve fungere da sprone per ricentrare e riorientare il servizio, riscoprendo quelle che sono le sue missioni fondamentali. Ovvero, l’informazione e la diffusione della cultura in quattro lingue”.

Luigi Pedrazzini risponde infine per le rime anche all’annunciato lancio di una nuova iniziativa che mira all’abbassamento del canone a 200 franchi. “Fossi nei perdenti, oggi non parlerei di nuove contromisure che gettano soltanto benzina sul fuoco. Anche loro debbono fermarsi e riflettere su come il Ticino si è pronunciato a riguardo dell’iniziativa”.

“In questa votazione - conclude Pedrazzini - non c’è probabilmente un consenso totale su tutta l’offerta della RSI, ma sicuramente c’è la volontà e la fiducia che un servizio pubblico in Svizzera continui a esistere in quattro lingue diverse. Questo avrà sempre un costo. Non potrà mai costare soltanto 200 franchi all’anno”.

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