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14.03.2018 - 01:520
Aggiornamento: 19.06.2018 - 15:41

Due anni fa era a Sigirino a cerimoniare alla galleria Alptransit del Ceneri. Ora è agli arresti domiciliari. L’ingegner Duccio Astaldi, numero uno della Condotti Cossi, indagato per tangenti in Sicilia. Ma Fabio Regazzi aveva avvertito il Consiglio feder

Nel maggio dell’anno scorso, il consigliere nazionale Fabio Regazzi, sempre molto attento ai grandi appalti, e alle imprese dalla reputazione non proprio cristallina, aveva presentato un’interpellanza al Governo federale dal titolo “Infiltrazioni mafiose negli appalti pubblici. Quali misure concrete per contrastare il fenomeno?”

MESSINA – Due anni fa, era il gennaio del 2016, l’ingegner Duccio Astaldi, numero uno del consorzio Condotte Cossi, era a Sigirino, alla cerimonia che segnava il crollo dell’ultimo diaframma della canna ovest della galleria di base del Ceneri. E in quell’occasione, attorniato da autorità cantonali e federali, aveva dichiarato: “La maggior conoscenza e l’apprezzamento per l’organizzazione del lavoro in Svizzera, si è concretizzata in molte collaborazioni e rapporti commerciali”.

Nelle scorse ore, Astaldi, è stato arrestato, e si trova ora ai domiciliari, dal giudice per le indagini preliminari di Messina. Il presidente del consiglio di gestione della Condotte spa, impresa italiana leader nel settore delle costruzioni, è indagato insieme ad altri connazionali in una inchiesta su una presunta tangente per tre lotti dell'autostrada Siracusa-Gela.

Nel maggio dell’anno scorso, il consigliere nazionale Fabio Regazzi, sempre molto attento ai grandi appalti, e alle imprese dalla reputazione non proprio cristallina, aveva presentato un’interpellanza al Governo federale dal titolo “Infiltrazioni mafiose negli appalti pubblici. Quali misure concrete per contrastare il fenomeno?”.

Regazzi sollevava dubbi proprio sulla Condotte, multinazionale italiana attiva nel settore delle infrastrutture di trasporto e ferroviarie, scrivendo: “Nel 2008 ha acquisito il 75 per cento di Cossi costituendo il Consorzio Cossi-Condotte. Nel 2010 lo stesso ha acquisito la LGV SA, con sede a Bellinzona, ed ha quindi di fatto messo piede anche in Svizzera dove vince diversi appalti: nel 2009 lo scavo della Galleria di base del Ceneri, 1 miliardo e 71 milioni di franchi; nel 2015 quello del tunnel dell'Albula II, 255 milioni di franchi; nel 2017 l'appalto per Armasuisse sul Ceneri, 10 milioni circa”.

Poi osservava che “nel 2008, in piena gara di appalto Alptransit, a Condotte viene ritirato in Italia il certificato antimafia e qualche anno dopo in Calabria 5 manager della Condotte sono arrestati con l'accusa di associazione mafiosa per la caduta di un tunnel stradale in fase di esecuzione sulla Salerno-Reggio Calabria: all'origine un patto con la mafia calabrese. Condotte è pure citata in un altro scandalo di grandi opere a Venezia, ed è tuttora sotto processo.

Il presidente del Consorzio risulta poi indagato per turbativa d'asta nell'ambito di un appalto da 68 milioni di euro che secondo l'accusa fu truccato per favorire la società. Questo elenco parziale degli scandali riconducibili a Cossi-Condotte ripropone il grave tema delle infiltrazioni mafiose”.

Il nocciolo della questione è sempre lo stesso, che liberatv ha ripetutamente segnalato: “In Svizzera (ndr: e in Ticino) a fare la differenza, negli appalti pubblici o privati, è spesso il prezzo: chi entra con tariffe fuori mercato grazie al risparmio sulla manodopera, sul materiale (ossia usandolo più scadente a minor costo per essere rifatturato anche 10 volte tanto), con giri di subappalti che nessuno o quasi controlla, aprendo così le porte alle infiltrazioni mafiose. Una situazione che danneggia le ditte sane, rispettose delle norme, che vengono estromesse dalle gare di appalto a favore di quelle legate al crimine organizzato, con l'aggravante che gallerie, strade, ecc. costruiti con materiale scadente potrebbero diventare un pericolo per tutti”.

Alla fine dell’agosto dello scorso anno il Consiglio federale ha risposto all’atto parlamentare di Regazzi senza porsi soverchi problemi: “I media hanno informato in merito alle procedure giudiziarie nei confronti del gruppo Cossi-Condotte. Si tratta di procedure ancora in corso. Dal momento che non è stata ancora emanata una sentenza definitiva, occorre rispettare il principio della presunzione d'innocenza e commentare con cautela. Al riguardo va pure menzionato che secondo le informazioni dei media, le inchieste penali sono state avviate solo nei confronti della società Cossi-Condotti e che in tale contesto la LGV Impresa Costruzioni SA non è stata menzionata. Inoltre si tratta esclusivamente di vicende avvenute in Italia. In merito a questa questione, l'Italia non ha presentato alla Svizzera alcuna domanda di assistenza giudiziaria”.

Il Governo aveva anche aggiunto che “la revisione totale della legge federale sugli appalti pubblici  prevede l'introduzione di una disposizione che obbliga il committente ad adottare misure contro i conflitti di interesse, gli accordi illeciti in materia di concorrenza e la corruzione nonché di una disposizione che offre al committente la possibilità di escludere un offerente dalla procedura di aggiudicazione o di revocare l'aggiudicazione. Quest'ultima norma può essere applicata se l'offerente, un terzo coinvolto o i rispettivi organi sono oggetto di una condanna passata in giudicato per un delitto ai danni del committente o per un crimine o se hanno violato le disposizioni sulla lotta contro la corruzione”.

Eh sì, ma intanto… Campa cavallo che l'erba cresce...

emmebi

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