nella foto TiPress/Carlo Reguzzi, Fiorenzo Dadò con i colleghi PLR Alex Farinelli e Nicola Pini
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Politica e Potere
04.07.2018 - 14:110
Aggiornamento: 15:14

Le bombe estive di Dadò: "Ritorno al passato: l'asse radico-socialista. Torna il tavolo di sasso?". E rimpiange Rocco

Duro editoriale del presidente del PPD sul nuovo numero di Popolo e Libertà: "Il ricordo di quei banchetti, durante i quali si faceva e disfava a piacimento, parrebbe aver risvegliato l’appetito..."

BELLINZONA - Nel suo editoriale sul nuovo numero di Popolo e Libertà, che uscirà nei prossimi giorni in 60'000 copie, il presidente del PPD, Fiorenzo Dadò, attacca il suo omologo liberale radicale, Bixio Caprara. E rimpiange il suo predecessore, Rocco Cattaneo. Il mensile popolare democratico promette anche nuovi retroscena sul caso Città dei mestieri e lancia, tra gli altri temi, le proposte del PPD per il sostegno alle zone periferiche…
Ma veniamo all’editoriale, dal titolo: “Un nuovo tavolo di sasso?”.

di Fiorenzo Dadò *

Le divisioni, l’avidità e l’arroganza non hanno mai portato frutti positivi. Anzi, è l’humus ideale affinché nulla si realizzi e possa migliorare. In ogni famiglia, in tutte le comunità, la forza sta nell’unione, nel valorizzare quel che c’è di buono e nell’affrontare i problemi con spirito collaborativo. In fin dei conti, il successo della Svizzera e del Cantone non può che passare dalla volontà di realizzare tutti assieme qualcosa di bello, del quale ne possano beneficiare tutti i cittadini indistintamente. Questo è ciò che si aspetta la popolazione dalla politica.

TRA IL DIRE E IL FARE…
C’è chi obietterà che tra le buone intenzioni e la loro messa in pratica c’è di mezzo il mare. In effetti l’esercizio è complesso e, come si è visto negli ultimi mesi, le cose non stanno andando così. La strumentalizzazione del dibattito e il tentativo di alcuni di emergere su tutti gli altri, stanno esasperando i rapporti tra politici e partiti. Qualcuno si chiederà, ma qual è l’origine di questa incresciosa situazione?

I RAPPORTI CON IL PLR E ROCCO CATTANEO
Per cercare di rispondere, occorre fare una premessa. Durante la presidenza di Rocco Cattaneo il clima tra i partiti di centro era disteso e il confronto tra PPD e PLR era migliorato. Una volta trasferita al museo l’anticaglia ottocentesca, la reciproca collaborazione ai vertici stava contagiando positivamente anche i rapporti tra le persone nei comuni, dalle città fin su in cima alle valli. Le premesse nell’interesse di tutti erano positive.

RITORNO AL PASSATO: L’ASSE RADICO-SOCIALISTA
Poi le cose sono cambiate e anche noi ci siamo chiesti quali fossero i motivi del mutato atteggiamento. Un commentatore neutro ci suggerisce che l’esacerbazione del dibattito pubblico è venuta a crearsi in coincidenza con il cambio alla testa del PLR e dei socialisti, un tempo alleati di ferro al tavolo di sasso. Il ricordo di quei banchetti, durante i quali si faceva e disfava a piacimento, parrebbe aver risvegliato l’appetito.

I CITTADINI COSA NE PENSANO
Ognuno può ambire a ciò che desidera. Ma quando c’è di mezzo l’interesse collettivo, le ambizioni di potere non dovrebbero prevalere sul resto. I rapporti tra le persone, il rispetto e la correttezza sono dei valori importanti, prioritari agli interessi dei partiti. Il PPD sui temi essenziali ha fatto la sua parte, anche quando la convenienza avrebbe suggerito altro; primo tra tutti il risanamento delle casse dello Stato. È un peccato che quanto fu costruito con Rocco Cattaneo, e che portò a delle positive collaborazioni tra i deputati, oggi sia stato sciupato.

presidente cantonale PPD

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