Un momento della festa del PLR
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Politica e Potere
01.08.2018 - 18:000

Dagli attacchi dell'UDC alle rassicurazioni di Cassis: i discorsi dei politici

Feste partitiche per UDC, PLR e Lega, il PS si è ritrovato a Chiasso alla manifestazione senza confini

RIAZZINO/MONTECENERI/LAVIZZARA/CHIASSO/BELLINZONA – Lorenzo Jelmini non le gradisce, oggi la Festa Nazionale è stata caratterizzata dalle feste di partito. Molte sono ancora le allocuzioni che avverranno in serata, a partire da quella di Marco Chiesa a Mendrisio.

L’UDC si è riunito presso l'azienda agricola della Famiglia Aerni a Riazzino. "Alcuni vivono la Patria come entità astratta e di poco valore, pronti a sacrificarla comodamente per assicurarsi maggiore internazionalismo e globalismo. Queste persone le troviamo nella società e nella politica. Solitamente sostengono la loro rovinosa azione nei partiti di sinistra, ma da qualche tempo, pure in quei partiti che hanno ancora l’audacia di definirsi borghesi. Il loro agire rende la Svizzera Paese vulnerabile e oggetto di continui attacchi da parte di altri Stati - Unione europea in particolare - trascurando gli interessi del popolo e preferendo, da una parte quelli dell’economia speculativa e le lobby sindacali dall’altra", ha attaccato il presidente Piero Marchesi, sottolineando come invece “non siamo disposti a cedere l’indipendenza e la sovranità del nostro Paese per accontentare le richieste arroganti e sempre più invadenti dell’Unione europea”.

A tenere il discorso dopo il saluto presidenziale è stato Tiziano Galeazzi. Si è concentrato su quelle che sono secondo lui le sfide da affrontare in Svizzera e in Ticino. Nel nostro Cantone, in particolare, “si sono spesi ettolitri di inchiostro e chilometri di carta, ma la questione del lavoro per i residenti resta di primaria importanza per noi tutti. Un tema che non dovremo sottovalutare ora, come in futuro. Il benessere di questo cantone è in pericolo. Quanto accumulato nei decenni scorsi si sta esaurendo. Non solo abbiamo l'obbligo di creare posti di lavoro, ma dovremmo impegnarci nel rilanciare settori economici e diversificare dalle attività che, come oggi strutturate, sono sulla via del tramonto. Sviluppare il turismo, l'alta tecnologia e la ricerca. Non è assolutamente pensabile chiedere sistematicamente manodopera estera, con il pretesto che sul nostro territorio non sono reperibili specialisti qualificati dotati delle competenze richieste. Come per la formazione professionale, anche nelle riqualifiche è urgente cambiare programma e farlo velocemente ed essere mentalmente aperti verso i concetti del lavoro che evolvono in modo esponenziale e sono sempre più innovativi. Troppa forza lavoro in Ticino, già a partire dai 40 anni, non riesce più a rientrare nel mondo del lavoro. Una vergogna!”, ha tuonato. “La Svizzera, vista dai nostri vicini di continente, o meglio dal “club dei burocrati union-europeisti”, equivale a una miriade di molesti sassolini nelle scarpe. Un Paese, il nostro, che mai si era piegato al volere straniero. Questo fino a qualche decennio fa, quando alcuni Consiglieri federali, supportati dai loro partiti tra cui anche quelli borghesi (PLRT e PPD) iniziarono a svendere, senza contropartita alcuna, i nostri interessi economici e finanziari ai quali oggi possiamo annoverare anche il nostro sistema giuridico. E questo sottostando alle minacce e alle pressioni da parte di Istituzioni internazionali europee”.

“La Svizzera si conferma essere una nazione straordinaria; alta qualità di vita, federalismo, democrazia liberale, plurilinguismo e reputazione delle Istituzioni e dell’economia continuano ad essere ingredienti vincenti. Questo nostro benessere non può che creare anche invidia premessa certamente non ideale per il lavoro del Consiglio Federale impegnato nella ricerca della quadratura del cerchio nelle trattative con l’Europa. Noi cerchiamo una soluzione per difendere i nostri legittimi interessi sulla via bilaterale quando probabilmente la controparte ha problemi ben più gravi da risolvere”, ha detto il presidente liberale Bixio Caprara a Monteceneri. 

A proposito di Consigliere Federale, ha poi parlato Ignazio Cassis (dopo Vitta). Essere Consigliere federale, per me ha significato fin dall’inizio dire chiaramente chi sono, cosa penso e dove voglio arrivare. Con trasparenza. E questo per alcuni è stato un problema. Non ho mai nascosto di voler portare le idee liberali radicali nella stanza dei bottoni, dove confluiscono i valori di tutte le forze politiche in governo. Ma i miei sono libertà, coesione e progresso. E sono valori che non fatico ad applicare anche alle decisioni del governo che coinvolgono altri dipartimenti, che non siano il mio. Lo faccio con orgoglio, con fierezza, a testa alta. E non ho vergogna a dirlo apertamente. I sette eletti in governo sono lì per rappresentare i valori fondanti del nostro Paese”, ha sostenuto orgogliosamente. “Quella europea è un’Unione che ha garantito, da quanto è nata come comunità dell’acciaio, un’Europa in pace e prosperità.Questo non abbiamo il diritto di dimenticarlo. È un’Europa che crea la stabilità, non va dimenticato. E, allora, come regolare gli accordi con l’Europa per accedere a quel mercato che ci dà 60 centesimi dei due franchi che abbiamo in tasca? Su questo voglio dirvi, non abbiate paura, non date ascolto a chi dice che a Berna ci sono persone che vogliono ‘svendere’ la Svizzera. No, a Berna ci si sta facendo in otto, non in quattro, per garantire stabilità e benessere alla Svizzera”, ha garantito.

La Lega si è ritrovata a Lavizzara. Norman Gobbi tramite i social ha voluto fare gli auguri alla Svizzera. “Per il Natale della Patria 2018 una frase che mi sta tanto a cuore, che fu pronunciata dal Generale Henri Guisan il 1. agosto 1940, in piena guerra mondiale:
“pensate da Svizzeri”, ossia amate la vostra terra, rispettando l’uomo e restando fedeli a voi stessi e “da Svizzeri agite”, ossia servite il vostro Paese. Dopo 78 anni questa frase, seppur in un contesto differente, ha ancora tutta la sua forza comunicativa ed è una di ordine - non militare ma morale: la difesa della nostra indipendenza passa dall’essere svizzeri fino in fondo, giorno per giorno, attraverso le nostre azioni e i nostri pensieri. Buon 1. Agosto”. I temi nel ritrovo sono stati i rischi che secondo i leghisti vengono da fuori, dall’UE.

Il PS non ha organizzato una vera festa ma si è ritrovato a Chiasso, alla celebrazione senza confini., “Vi auguro un buon Primo d'agosto, in uno spirito di pace, solidarietà e apertura al mondo; nel rispetto reciproco così come delle nostre tante molteplicità. Un buon Primo d'agosto, nella coscienza che la forza di un popolo si commisura col benessere dei più deboli dei suoi membri”, ha scritto il presidente Igor Righini. Visto il contesto, a farla da padrone il tema dell’apertura. In merito, significativa una frase social di Lara Tognina, “Io sono orgogliosa di esser svizzera, di vivere in un paese così bello, montagne, laghi, fiumi, paesi. Proprio perchè ne sono fiera, accolgo chi viene da noi. Gli mostro le cose belle. Non non ho paura dell'altro, le mie tradizioni, storia, fede, hanno radici profonde e serie, non vacillano incontrando l'altro o altra, anzi da questi incontri, ci si arrichisce soltanto. W la Svizzera, la mia Svizzera con mucche prati e un cuore grande!”.

Anche il PPD non ha organizzato nulla di partitico (in linea con l’idea di Jelmini), a Bellinzona ha parlato Marco Romano. “La Svizzera è unita nelle diversità, nella sua eterogeneità che rappresenta una ricchezza da valorizzare. La Svizzera ha l’assoluta necessità di frenare gli eccessi curando il dialogo e la reciproca comprensione nel rispetto delle minoranze Il nostro Paese nella sua eterogeneità ha un fondamento culturale, istituzionale, religioso e sociale consolidato, che poggia su valori forti e radicati quali il rispetto, la responsabilità, il senso civico e la solidarietà. Un fondamento che non va cancellato in nome di principi utopici, che va rispettato da parte di chi giunge nel nostro Paese e che non va utilizzato per creare fratture. Questa è la Svizzera magari talvolta lenta e poco spettacolare, ma tanto efficace ed equilibrata. Lavoriamo tutti insieme per coltivare l’unità. Fieri e orgogliosi del nostro Paese. Riconoscenti a chi lo ha costruito. Impegnati attivamente, ognuno nel suo ambito, a dare il meglio per la comunità",

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