ULTIME NOTIZIE News
Politica e Potere
04.10.2018 - 17:180

"L'UE ci imporrà l'abbandono dell'ora legale?". Dell'Ambrogio fa le pulci ai giornalisti: "O sono ignoranti o sono furbi sostenitori di Salvini & Co"

"Quel titolo sembrava sembrava scritto apposta per scatenare le reazioni dei nostri sovranisti"

di Mauro Dell’Ambrogio (da Opinione Liberale)

 

Un recente titolo di stampa “l’UE ci imporrà l’abbandono dell’ora legale?” sembrava scritto apposta per scatenare le reazioni dei nostri sovranisti: “non ci faremo mica imporre…”. Vero è che nell’UE si sta pensando se abolire lo spostamento estivo di un’ora.

 

Vi è obbligo per la Svizzera di fare la stessa cosa? Formalmente no, praticamente forse sì. Decidemmo decenni fa di adeguarci in questo ai Paesi vicini (l’UE non esisteva ancora). Dopo un primo voto popolare contrario, le conseguenze pratiche indussero poi a non lanciare referendum contro la successiva decisione federale di introdurre l’ora legale. Ci sono molte regolamentazioni simili.

 

Circolare a destra, misurare in litri: tutte cose che ciascun Stato può sovranamente decidere - in taluni si circola a sinistra e si misura in galloni - ma che è vantaggioso non avere diverso dagli altri, almeno dai vicini: per il commercio, il turismo, eccetera. Certo che certi protezionisti nostri reintrodurrebbero il piede o il braccio ticinese come unità di misura per svantaggiare i concorrenti nell’edilizia.

 

Come ci si mette d’accordo tra Paesi sovrani, quando c’è un interesse a soluzioni comuni? Un tempo si facevano conferenze internazionali. Oggi in Europa si utilizzano i meccanismi di decisione collettiva dell’UE. Ai quali, per scelta nostra, noi Svizzeri non partecipiamo. Alle cui risultanze però ci può tornare comodo adeguarci, sempre per scelta nostra.

 

Ben più che per comodità, in molti casi per salvaguardare il nostro benessere, visto che un franco su due di reddito sono generati in Svizzera da scambi di merci e servizi con Paesi europei. Cosa importa che un nostro modo di classificare o autorizzare prodotti sia migliore di quello europeo, se mantenerlo diverso ci impoverisce? Sia come consumatori, per i costi d’adattamento di quel che importiamo (e il monopolio di chi fa questi adattamenti), sia per la scomparsa di posti di lavoro se incompatibilità tecniche ci impediscono di esportare.

 

Nell’attuale clima politico però incolpare di tutto l’Unione europea è un modo sicuro per vincere le elezioni nei suoi Paesi membri. Immaginiamoci da noi: basta accennare a una possibile dipendenza dell’UE per scatenare le folle, anche quando è evidente che - come per la circolazione a destra, i litri o la grammatica - si tratta di dipendenza libera e inevitabile nel contempo.

 

L’UDC va alla grande da un pezzo con la solfa che non siamo una colonia dell’UE, come la Lega con la solfa dei balivi di Berna. Chi ha figli adolescenti sa che, per ottenere da loro qualcosa, bisogna spesso far finta di voler imporre loro il contrario. Riflessi adolescenziali emergono quando si vota, così come quando ci si esprime anonimi sui media sociali. Il modo più efficace per sabotare politicamente qualcosa - nella nostra fiera democrazia diretta - è lasciar credere che ce lo voglia imporre qualcuno. Come fu il caso quando respingemmo l’ora legale, salvo ricrederci poi. (Chissà che non succeda anche ai Britannici con la Brexit…). Ed è anche il modo più efficace per suscitare risentimento contro chi vorrebbe imporcelo: la prepotente, antipatica e cattiva UE. Giornalisti che usano a sproposito il termine imporre, come nel titolo citato all’inizio, o sono ignoranti o sono furbi sostenitori di Salvini & Co.

 

Resta connesso con Liberatv.ch: ora siamo anche su Whatsapp! Clicca qui e ricorda di attivare le notifiche 🔔
Potrebbe interessarti anche
Tags
ue
ora
paesi
co
ambrogio
titolo
giornalisti
sostenitori
abbandono
salvini
News e approfondimenti Ticino
© 2024 , All rights reserved