BERNA - “Una norma ingiusta, liberticida, inutile, pericolosa e anti-svizzera”. Non risparmia aggettivi la Comunità di interessi del tiro svizzero (CIT), nel criticare la Direttiva dell'Unione europea (Ue) sulle armi. Direttiva recepita dalla Svizzera e contro la quale la CIT ha lanciato oggi referendum
"Il popolo ha il diritto di decidere se voglia lasciarsi imporre leggi che vengono promulgate solo per pressione dall'estero", ha detto il ticinese Luca Filippini, presidente della CIT. "Con quasi 200'000 soci e 14 differenti associazioni siamo in grado di raccogliere le 50'000 firme necessarie. Siamo preparati e gli argomenti sono a nostro favore", ha aggiunto.
Secondo gli oppositori, se recepita dalla Svizzera, questa Direttiva porterebbe addirittura alla fine del tiro come sport di massa in Svizzera.
Insomma, si annuncia una battaglia caldissima…