La cifra, fa sapere oggi il Dipartimento delle finanze, è la più alta mai registrata dall’introduzione della misura nel 2010
BELLINZONA - Nel periodo compreso tra il 1° gennaio 2018 e il 31 dicembre 2018, le autodenunce esenti da pena, notificate all’Ufficio procedure speciali della Divisione delle contribuzioni, sono state 3’098, per una sostanza complessiva emersa di 2 miliardi e 201 milioni di franchi. La cifra, fa sapere oggi il Dipartimento delle finanze, è la più alta mai registrata dall’introduzione della misura nel 2010.
Il Dipartimento diretto da Christian Vitta segnala che l’importante incremento di casi registrati nel 2018 è principalmente riconducibile a due fattori.
1. La scadenza al 30 settembre 2018 per riconoscere il carattere spontaneo di un’autodenuncia concernente relazioni bancarie presso istituti di credito domiciliati in Paesi nei confronti dei quali lo scambio automatico internazionale d’informazioni è entrato in vigore con effetto il 1° gennaio 2017 tra i quali figurano, in modo particolare, gli Stati dell’Unione europea.
Dallo scorso primo ottobre, le informazioni in oggetto sono infatti a disposizione delle Autorità fiscali svizzere.
2. L’effetto della politica del denaro pulito perseguita negli ultimi anni da parte delle banche svizzere. Nel corso del 2018, l’Ufficio delle procedure speciali ha evaso 1'700 pratiche, relative ad autodenunce esenti da pena e procedure ordinarie di recupero e sottrazione d’imposta, recuperando complessivamente circa 115 milioni di franchi, dei quali 19 milioni relativi alle imposte federali dirette, 55 milioni relativi alle imposte cantonali e i restanti 41 milioni alle imposte comunali.