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01.03.2019 - 10:310

"Il Ticino chieda a Berna di respingere l'accordo quadro Svizzera-UE"

Un gruppo di deputati, capitanati da Lara Filippini, ha presentato un'iniziativa cantonale per raggiungere tale scopo

BELLINZONA - “L’attuale accordo-quadro con l’UE deve essere respinto incondizionatamente”. È questa la richiesta presentata oggi da un gruppo di deputati - capitanati dalla democentrista Lara Filippini - attraverso un’iniziativa cantonale. In sostanza i Gran Consiglieri chiedono al Parlamento cantonale di  utilizzare questo strumento, in virtù dell’articolo 160 cpv. 1 della Costituzione federale, che permette di depositare tale richiesta all’attenzione dell’Assemblea federale.

Il testo propone le seguenti motivazioni a sostegno della richiesta: “ Oggi, appare evidente che questo accordo-quadro riduca massicciamente l’autonomia della Svizzera, in particolare per il fatto che questa dovrebbe riprendere sistematicamente il diritto dell’UE e che, in caso di controversie, dovrebbe sottomettersi alla Corte di giustizia dell’UE. L’UE non intende più accettare le misure d’accompagnamento a protezione dei salari in Svizzera, se questo accordo sarà sottoscritto. E questo trattato obbliga la Svizzera ad applicare delle leggi emanate dall’UE. In altre parole, il legislatore svizzero, che si compone del popolo, dei cantoni e del parlamento, sarebbe in ampia misura esautorato. La Svizzera deve riconoscere un tribunale supremo europeo e, se ne rifiuta le sentenze, l’UE ha il diritto di adottare delle sanzioni nei suoi confronti. Risultato: la democrazia, quale forma di Stato che offre delle autentiche alternative, degenera a livello di votazioni popolari di facciata. L’accordo-quadro impone inoltre alla Svizzera dei pagamenti regolari all’UE. Un sistema di ghigliottine multiple, che provoca la soppressione di un insieme completo di accordi se uno solo di essi è disdetto, incatena la Svizzera all’UE. La legislazione dell’UE agirebbe fino al livello dei cantoni e dei comuni. I cosiddetti “aiuti pubblici” sarebbero proibiti, perché l’UE li considera una distorsione della concorrenza che deve essere condannata. Le ampie competenze cedute all’UE in questo campo, che si tratti dei pagamenti diretti all’agricoltura, della messa a disposizione di terreni vantaggiosi per le imprese o di sovvenzioni turistiche (per esempio, i sostegni finanziari agli ostelli della gioventù), di contributi a piscine pubbliche o a società sportive, premi di mercato nella produzione energetica, eccetera, minano il federalismo svizzero e fanno dell’accordo-quadro una spada di Damocle sospesa in permanenza sopra la Svizzera”.

Per questo si chiede al Gran Consiglio di sostenere l’iniziativa cantonale che, come detto, chiede il rigetto dell’attuale accordo-quadro. Il testo, oltre che da Lara Filippini, è stato sottoscritto da Tiziano Galeazzi, Sergio Morisoli, Paolo Pamini, Gabriele Pinoja, Cleto Ferrari, Enea Petrini, Amanda Rückert, Boris Bignasca, Tamara Merlo, Daniele Casalini, Massimiliano Robbiani, Maruska Ortelli, Andrea Giudici

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