POLITICA E POTERE
Locarno, Piazza Grande senza ciottoli? Baeriswyl e Vetterli: "Bando alla nostalgia". Di' la tua partecipando al sondaggio
"Locarno ha un’occasione straordinaria, unica, di diventare la città con una delle piazze più storiche ma nel contempo più moderne della Svizzera"
TiPress/Carlo Reguzzi

LOCARNO - Sulla richiesta di un credito di circa 300'000 franchi per l’organizzazione del concorso di progetto per gli spazi pubblici del centro urbano di Locarno sono arrivati due rapporti. Quello di maggioranza della Commissione della gestione è firmato da Barbara Angelini Piva, Mauro Cavalli, Valentina Ceschi, Pier Mellini, Nicola Pini, Fabrizio Sirica, Alessandro Spano, e dai relatori Simone Beltrame e Simone Merlini. Il rapporto di maggioranza condivide l’impostazione proposta dal Municipio, mentre quello di minoranza, firmato da Bruno Baeriswyl (relatore) e da Gianbeato Vetterli, apre un dibattito su un tema importante e da sempre controverso per la Città: la pavimentazione di Piazza Grande.

 

I due relatori di minoranza chiedono anzitutto che per ridisegnare il centro di Locarno si proponga un concorso a procedura aperta, “dove le soluzioni visibili sono molto differenziate tra loro e in numero assai maggiore. Questo indipendentemente dal fatto che venga scelto di pubblicare un concorso di idee o di progetto”.

 

Ma il tema principale che i due consiglieri comunali sollevano è il “vincolo posto dal cantone sul mantenimento della pavimentazione con i ciottoli esistenti”.

 

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Chiediamo, scrivono i due consiglieri comunali, “che si tolga il vincolo dei ciottoli. Coscienti dell’intenzione dell’Ufficio dei Beni Culturali, tuttavia non ancora definitivamente codificata, di voler mantenere la pavimentazione a ciottoli della piazza e quindi per non escludere a priori altre eventualmente più adeguate soluzioni chiediamo che venga inserita nel bando di concorso la possibilità, per i concorrenti che ne volessero far uso, di presentare e proporre in alternativa anche una soluzione con altri tipi di pavimentazioni pregiate di origine locale”.

 

 

Nessuno, si legge nel rapporto, “mette in discussione il valore spaziale (il vuoto) della piazza, così come il valore unico del fronte portici (esempi simili li troviamo a Bologna e Torino e in altre parti soprattutto al sud). È invece molto discutibile ciò che gli enti cantonali intendono per selciato, ovvero la pavimentazione a ciottoli della Piazza. Si ricorda a tutti come la Piazza Grande sia uno spazio nato dalla conformazione di ciò che prima era un fronte lago (i portici erano affacciati sull’acqua). Nel passato, dopo il progressivo riempimento del delta, si fece l’operazione più semplice e logica per quel periodo: recuperare i ciottoli del fiume e disporli a scopo di pavimentazione su ciò che era una distesa terrosa. Era un modo di procedere molto tradizionale di un Ticino rurale e povero. Le attività svolte nella piazza di allora erano pressoché legate unicamente ai mercati e alle fiere degli animali. La posa dei ciottoli, quando non c’erano ancora canalizzazioni, per la permeabilità del terreno facilitava l’evacuazione di quanto rimaneva sul terreno ed inoltre agevolava il superamento dei dislivelli altimetrici presenti nella piazza (tra i vari punti esistono differenze altimetriche anche superiori a 1,50 ml). Ricordiamo anche le periodiche fuoriuscite del lago che spesso arrivava anche in Piazza Grande: in quel caso una pavimentazione a ciottoli era più facilmente riparabile”.

 

Ma oggi siamo nel 2019 e sono passati molti anni, aggiungono Baeriswyl e Vetterli. “Lo spazio della piazza è rimasto lo stesso, anche gli edifici attorno. Dunque l’essenza del vuoto urbano è rimasto inalterato e nessuno lo vuole cambiare. Sono però cambiate le attività che si svolgono all’interno di questo spazio (sempre più numerose, rumorose e non sempre adatte). Al posto delle mucche e dei mercati contadini si svolge oggi la terza, per importanza al mondo, rassegna cinematografica (Locarno Film Festival), nonché molti concerti che annualmente portano in piazza centinaia di migliaia di persone. Ad ogni manifestazione si rende necessaria la posa di strutture quali cabine di regia, cabine di proiezione, sedie, palchi, ecc. per i quali la pavimentazione a ciottoli risulta totalmente inadatta. Non parliamo poi delle difficoltà più elementari quali il camminare con i tacchi sui ciottoli o spingere passeggini o carrozzine per disabili”.

 

Non crediamo, concludono, “che la nostalgia di un passato, che non esiste più se non nelle immagini in bianco e nero, sia la chiave di volta per ammodernare la Città, sicuramente interessante e valido è mantenerne dei riferimenti e questo dovrebbe essere il compito dei concorrenti. Chiunque di voi abbia girato il mondo si sarà accorto come le città storiche rimaste all’avanguardia non hanno timore di ringiovanire. Anche la vecchia e tradizionale Milano ha saputo negli ultimi 10 anni concedersi un nuovo vestito che l’ha posta tra le città europee più apprezzate. Locarno ha un’occasione straordinaria, unica, di diventare la città con una delle piazze più storiche ma nel contempo più moderne della Svizzera.

 

Un concorso di 30 anni fa (progetto Snozzi) aveva già individuato la difficoltà di proporre una piazza interamente a ciottoli. Si dovette inventare un escamotage in cui i ciottoli diventavano un riempimento tra le trame di un nuovo disegno. L’architetto aveva intuito la difficoltà e suggerì una soluzione sicuramente interessante. Erano però gli anni dove il Festival del Film non registrava 10'000 entrate a sera e la piazza era sostanzialmente un posteggio. Oggi, che abbiamo tolto le auto, dobbiamo avere il coraggio, l’orgoglio e la fierezza di saper affrontare con il giusto piglio il tema di uno spazio cittadino straordinario con la corretta pavimentazione (ricordo che una pavimentazione non è solo un risultato estetico, ma soprattutto funzionale). La piazza deve essere pensata con infrastrutture tecniche pronte a ricevere palchi, recinzioni, canali per l’evacuazione dell’acqua e tanto altro nonché, naturalmente, essere facilmente percorribile in lungo ed in largo con ogni tipo di scarpe e carrozzelle.

Così come ognuno di noi non apprezza la ghiaia nel pavimento del proprio salotto di casa, così nessuno auspica i ciottoli (ghiaia grossa) nel salotto cittadino; quale rimando alla storia resta comunque ipotizzabile l’utilizzo dei ciottoli per pavimentare eventuali angoli remoti poco frequentati della piazza”.

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LOCARNO, VIA I CIOTTOLI DA PIAZZA GRANDE?

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