BELLINZONA - Giorgio Merlani rassicura i ticinesi in merito al Coronavirus. E l'MPS lo prende di mira, sottolineando come a suo avviso non intervenga in altri casi in cui il suo intervento sarebbe necessario.
"Quando c’è qualche sfiga nel mondo o qualche caso di malasanità in Ticino, ecco che i ticinesi scoprono l’esistenza di un medico cantonale. La possibile epidemia da coronovirus ha risvegliato dal suo letargo il medico cantonale, Giorgio Merlani, che ha subito messo in piedi un gruppo di coordinamento che dovrebbe proteggerci dal possibile arrivo di questo terribile virus", si legge infatti.
"Per carità, fa bene il Merlani, e con lui le autorità cantonali, a prepararsi e a prepararci al peggio. Il problema è che sono le sole occasioni (così è stato per l’influenza suina che non arrivò) nelle quali egli sembra scoprire di avere un ruolo nei confronti della sanità di chi vive e lavora in questo Cantone", continua il Movimento per il Socialismo.
"Persino quando è stato chiamato ad intervenire sui casi di malasanità (e sono stati molti i casi presentati e denunciati in questi ultimi anni) il nostro ha brillato, quasi sempre, per la sua assenza, o, quando costretto, per la moderazione dei suoi interventi", precisa. "Per il resto dei temi che pure interessano la salute dei ticinesi e delle ticinesi (la salute pubblica), silenzio stampa su tutta la linea. Il tema del burn out diventa, come nelle scorse settimane, tema di dibattito pubblico poiché concerne un numero sempre maggiore di lavoratori e lavoratrici? Il medico cantonale non ha nulla da dire (figuriamoci se intraprende qualcosa); una parte sempre più importante di studenti fa uso di medicamenti per combattere ansietà e disagio? Il medico cantonale non ha nulla da dire; nelle case per anziani si susseguono casi di malasanità o di cattiva gestione? Il medico cantonale non ha nulla da dire".
Merlani risponderà?