La compagnia aerea interrompe la collaborazione con l'azienda per le posizioni dei proprietari evangelici sui temi etici. E il capogruppo del PPD insorge.....
LUGANO - La vicenda, in due parole. Swiss dal prossimo maggio non offrirà più sui suoi voli i rinomati cioccolatini della Läderach. La compagnia aerea ha preso questa decisione per ragioni politiche: i proprietari dell’azienda glaronese, membri della chiesa evangelica, sono infatti contrari all’aborto e al matrimonio tra coppie dello stesso sesso. Per questo finanziano associazioni che si battono per promuovere queste posizioni. Inoltre il il presidente del consiglio d’amministrazione della ditta dolciaria era inoltre coinvolto nell'organizzazione della marcia per la vita che si è svolta lo scorso settembre a Zurigo.
Della vicenda si è occupato oggi sulle pagine della Regione, Maurizio Agustoni: “Non sono un esperto - esordisce con ironia -ma l’intuito mi suggerisce che generalmente queste opinioni non incidono in modo significativo sul sapore dei cioccolatini. È inoltre curioso osservare che le opinioni della famiglia Läderach, piacciano o meno, corrispondono tutto sommato all’attuale quadro legale in Svizzera: (1) l’interruzione di gravidanza è un reato penale, salvo che avvenga nelle prime dodici settimane o “se è necessaria per evitare alla gestante il pericolo di un grave danno fisico o di una grave angustia psichica” (art. 119 CP); (2) le coppie dello stesso sesso non possono unirsi in matrimonio”.
“Sono abbastanza convinto - prosegue nella sua analisi il capogruppo del PPD - che a Swiss interessi ben poco della liberalizzazione dell’aborto e delle rivendicazioni della comunità Lgbt. Swiss è probabilmente soprattutto interessata ad accreditarsi come azienda con idee “progressiste”, perché ritiene che questo sia pagante dal profilo dell’immagine”.
“Al di là del caso specifico - conclude Agustoni dalle colonne del quotidiano bellinzonese - il boicottaggio economico delle idee pone comunque qualche interrogativo. Questo “trattamento” oggi può sembrare accettabile, o addirittura desiderabile, perché è generalmente riservato a persone (e rispettive aziende) che professano idee demodé, come la famiglia “tradizionale” o la tutela di nasciture e nascituri. Qualcuno può anzi considerare positivo che Swiss contribuisca a scoraggiare l’espressione di idee che giudica sgradevoli o addirittura detestabili. Mi sembra però che questa tendenza nasconda insidie non trascurabili, perché si giustifica l’idea che la libertà di pensiero debba soccombere di fronte a considerazioni meramente economiche. “Vuoi lavorare da me? Devi dire di pensarla così”. “Vuoi che acquisti i tuoi prodotti? Non azzardarti a esprimere queste opinioni”. Questo atteggiamento svilisce la persona, che per finire esprimerà un’idea non perché la ritenga giusta, ma perché la ritiene conveniente. Nulla di nuovo sotto il sole, per carità, tutto sommato è una specie di maccartismo”.