POLITICA E POTERE
Simone Gianini: "Le differenti aree politiche contano"
Intervista al candidato sindaco di Bellinzona del PLR: "Un esempio? Per me l'aumento del moltiplicatore non è l'ultima ratio, ma l'ultimissima..."

di Andrea Leoni

BELLINZONA - Negli scorsi giorni abbiamo pubblicato un commento (leggi qui) in cui scrivevamo di non aver colto le differenze tra Simone Gianini e Mario Branda, che il candidato liberale aveva esposto durante il primo confronto televisivo sul ballottaggio per la poltrona di sindaco di Bellinzona.

Da qui nasce questa intervista, in cui abbiamo sollecitato Gianini a concretizzare le sfumature programmatiche e di visione sulla città, che lo distinguono dall’avversario socialista. Con una premessa importante, con la quale il municipale PLR tiene ad esordire: “Questo ballottaggio è l’occasione per un esercizio democratico, di dibattito e di ulteriore approfondimento sul futuro della nostra Città. Si tratta di un’esperienza interessante, sia dal profilo politico che personale, che può dare qualcosa a Bellinzona. Me lo conferma l’interesse e la vitalità politica che percepisco attorno a questa votazione. Tutto ciò è sinonimo di una Città interessata alle sue sorti. E io lo affronto con serenità e correttezza”.

Lei e Branda siete due persone, quindi è ovvio che siate diversi. Il punto sono le differenze politiche, non quelle personali, sulle quali prevale il de gustibus. E quindi, concretamente, quali cambiamenti propone ai suoi concittadini rispetto all’attuale linea politica? 

“Si tratta in effetti del futuro della Città: dopo aver lavorato bene assieme (e ancora lo si farà) è anche giusto che possano emergere le rispettive visioni. L’area politica di riferimento, innanzitutto, è manifestamente diversa. Con il recente sostegno di Forum Alternativo al sindaco uscente, è chiaro che il suo baricentro si è spostato ulteriormente a sinistra. La Città ha bisogno di progettare e programmare sul lungo termine, soprattutto in un periodo storico come quello che stiamo vivendo che obbliga tutti a guardare molto in avanti. In questo senso sia la mia età sia un’impostazione liberale, non nel senso partitico ma politico del termine, sono una prima differenza importante”.

Scendiamo dalla teoria alla pratica. Mi faccia qualche esempio concreto di come si declina questa differenza.
“D’accordo, parliamo ad esempio di finanze che saranno certamente un tema centrale dei prossimi anni, anche a causa della crisi portata dal Covid. Per affrontare questa problematica si presenteranno due visioni. La prima, che non è la mia, induce a considerare inevitabile aumentare le imposte per finanziare la qualità di vita. Io penso invece che la città debba lavorare sulla sua attrattività, attirando nuovi contribuenti, sia persone che aziende. Inoltre occorre fare un lavoro di ottimizzazione della spesa. Dopo i primi quattro anni di aggregazione il motore è giusto che venga verificato".

Traduco: l’aumento del moltiplicare è per lei l’ultima ratio?
“Non l’ultima, ma ultimissima”. 

Mi sta dicendo che percepisce all’interno del Municipio due ricette così divergenti sulla gestione delle finanze pubbliche?
“Quanto si è fatto finora, lo si è fatto insieme e insieme ci si assume tutti la responsabilità. Nel Municipio magari non c’è una differenza così marcata tra le due visioni, ma nelle rispettive aree politiche di appartenenza, da cui non si prescinde, sicuramente sì. E questo avrà un peso sulle scelte difficili che occorrerà fare”.

Andiamo un po’ più sulla vita quotidiana.
“Propongo una città attenta alle libertà dei cittadini e verso chi fa impresa. In tempo di Covid abbiamo toccato con mano quanto le restrizioni vengano percepite negativamente. A mio avviso la città deve mostrare vicinanza e flessibilità verso chi vi abita, chi crea lavoro, ma anche verso chi ha voglia di proporre qualcosa di nuovo a Bellinzona. Da questo punto di vista esemplificativa è la flessibilità che giustamente bisogna lasciare agli esercenti che hanno ora finalmente potuto riaprire almeno le terrazze. Pensando proprio al dinamismo che si percepisce in questi giorni, anche l’idea di organizzare un grande evento estivo di richiamo nazionale, che s’inserisca tra Estival e Moon&Star, darebbe maggiore vitalità e immagine al Comune. Anche perché non abbiamo nulla da invidiare agli altri, sia dal profilo de contatti che della scenografia. Negli ultimi anni, su questo punto, non si è spinto. E in tanti hanno bussato alla nostra porta…”

Intende dire che gli eventi non deve organizzarli solo la città?
“La Città organizza tanto e bene, spesso a proprio nome. C’è margine per fare anche altro. Abbiamo i contatti per collaborare anche con iniziative esterne. Bisogna aprirsi a chi ha voglia di fare”.


Altre differenze politiche tra lei e Branda?
“Le porto il tema dell’innovazione. Io sono portato a credere molto nelle nuove tecnologie e penso che questo tema debba essere posto come focus anche per l’amministrazione comunale. Attraverso la digitalizzazione dobbiamo semplificare i processi di lavoro, per raggiungere con il tempo una maggiore efficienza, con l’obbiettivo ultimo di offrire sempre un miglior servizio al cittadino. Oggi, avendo dovuto iniziare da un’aggregazione molto complessa, abbiamo delle procedure che possono essere ulteriormente ottimizzate. Quando parlo dell’impostazione che un sindaco è in grado di dare al Municipio, mi riferisco proprio alle priorità sulle quali mettere l’accento. E per me l’innovazione è senz’altro una priorità”.

Una delle accuse che vi viene mossa, più o meno velatamente, riguarda il tema della riconoscenza. Nonostante il PLR sia stato esposto su uno dei dossier più scottanti della legislatura, quello dei sorpassi di spesa, il sindaco Branda vi ha sempre difesi. E ora, vi si accusa, lo “ringraziate” attaccando la poltrona di sindaco...
“Il ballottaggio non è un attacco contro nessuno ma, riallacciandomi ai valori indicati sopra, un esercizio democratico per la libera scelta da parte della popolazione, sulla base del risultato del primo turno, nel rispetto di quelle elettrici ed elettori che mi hanno convinto ad accettare la candidatura da parte del mio partito. Partito che ha confermato la maggioranza relativa sia in Municipio che in Consiglio comunale. Problematiche ve ne sono state in tutte le colorazioni politiche dei vari dicasteri e queste sono sempre state affrontate dall’intero Municipio secondo il, anche per me fondamentale, principio della collegialità, ciascuno in base alle proprie prerogative di funzione, compresa quella di sindaco”.

Per concludere. Forum Alternativo e i Verdi, nel portare il proprio sostegno a Mario Branda, l’hanno dipinta come un neoliberista e antiambientalista. Come replica?
“Non mi sorprende come etichettatura da parte di quell’area politica. Evidentemente non è così. La mia storia e il mio operato in Municipio negli ultimi nove anni è lì a dimostrare il contrario. Ho sempre avuto una particolare attenzione verso il servizio pubblico e lo sviluppo sostenibile, basti citare tutto quanto fatto nell’ambito dei trasporti. È vero però che io sono contrario a una visione di uno Stato-Comune tutore dei cittadini. I miei principi sono piuttosto quelli della responsabilità individuale e di una collaborazione proficua tra pubblico e privato”.  

 
 
 
 
 
 
 
 

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