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02.02.2023 - 13:500

“Una città in cui sia bello vivere e facile lavorare. Così rilanciamo Locarno”. La Città disegna il proprio percorso di crescita

Presentato il rapporto della Commissione Municipale Economia per le future politiche di sviluppo socioeconomico. Il presidente Nicola Pini: “Dovremo essere bravi a cogliere sfide e opportunità, valorizzando il territorio"

LOCARNO - Si è tenuta questa mattina la conferenza stampa indetta dalla Città di Locarno per la presentazione del Rapporto della Commissione Municipale Economia, diventata operativa nella seconda metà del 2021. Si tratta di un documento fondamentale, che sosterrà il Municipio nelle scelte strategiche e nella definizione delle future politiche di sviluppo socioeconomico.

Compito della Commissione era quello identificare una strategia per lo sviluppo sociale, economico e territoriale, al fine di definire un progetto di rilancio e crescita della Città, ragionato e integrato con i vari strumenti e iniziative intraprese a livello regionale, cantonale e federale. Tutto ciò individuando i settori strategici di sviluppo ma anche, e soprattutto, proponendo possibili misure da implementare. 

A presentare il rapporto, i municipali cittadini Nicola Pini (capo Dicastero Sviluppo economico e territoriale e presidente della Commissione Municipale Economia) e Davide Giovannacci (capo Dicastero Finanze e Sicurezza), accompagnati dal responsabile comunale della Promozione economica, nonché segretario della Commissione, Fausto Castiglione. A completare la Commissione, in rappresentanza dei vari settori ritenuti sensibili, l’Esecutivo ha inoltre nominato: Giovanni Caroni (Presidente della Società commercianti, industriali e artigiani del Locarnese, SCIA), Marco Meschiari (Direttore di BancaStato Locarno), Fabio Bonetti (Direttore dell’Organizzazione turistica regionale), Roberto Pomari (Direttore del PalaCinema), Mirella Mozzini (Responsabile dell’Ufficio regionale di collocamento di Locarno), Lino Ramelli (già direttore della Divisione delle contribuzioni del Cantone), Silvano Giugni (Direttore della Giugni SA) e Amalia Mirante (Docente USI e SUPSI).

Per poter definire le nuove strategie, la Commissione si è dapprima occupata di scattare un’accurata fotografia di Locarno. “Il rapporto non contiene meri concetti astratti, stampati su fogli bianchi, bensì le varie possibili misure per cercare di muoversi, insieme, in una nuova direzione. Passo dopo passo e, purtroppo, nei limiti spesso stretti di una politica economica comunale”, sottolinea il municipale Nicola Pini. “Dall’analisi emerge una Città con luci e ombre, come spesso accade. Emergono sfide e soprattutto opportunità, che dovremo essere bravi a cogliere, puntando sulla valorizzazione del territorio e dello spazio pubblico, su una politica demografica attiva e naturalmente sulla salvaguardia e la creazione di attività, offerte e posti di lavoro nel commercio, nel turismo, nel settore artigianale e industriale, ma anche nella cultura e in particolare dell’audiovisivo. Sostenendo ciò che c’è e funziona, ma senza paura di innovare e guardare al futuro, per una Città in cui sia bello vivere e facile lavorare”.

“Sarà importante favorire l’attività economica, ma anche attirare buoni contribuenti, con particolare attenzione a famiglie con adolescenti, giovani professionisti e residenti in età matura, anche perché a Locarno le persone fisiche assicurano quasi l’85% del gettito”, gli fa eco il collega municipale Davide Giovannacci. “Fondamentale sarà anche il turismo, da rafforzare tramite la valorizzazione del Palexpo (FEVI), sviluppando un Centro congressuale di qualità e dai contenuti innovativi, come pure l’attivazione del potenziale (presente, ma non sfruttato) del turismo fuori stagione”.

I settori strategici identificati dalla Commissione per lo sviluppo di Locarno

"Come premessa, va rimarcato che sin da subito è apparso evidente come Locarno non possa essere considerata un’entità a sé stante", si legge nel documento. "Nella sua funzione di città-polo, infatti, innumerevoli sono le interazioni con la regione circostante, a livello di pianificazione, di mobilità, di attrattiva e, naturalmente, di potenzialità economiche. L’attuale frammentazione complica di riflesso l’attuazione di una politica di sviluppo coordinata e condivisa. Di qui, ma certo non è una novità, la Commissione ritiene che in un prossimo futuro vada riaffrontato con determinazione il tema aggregativo, anche a geometria variabile".

Venendo, invece, alle aree strategiche di sviluppo, la prima che la Commissione ha evidenziato riguarda il territorio: un paesaggio valorizzato e spazi pubblici di qualità attirano infatti abitanti, turisti e investitori, facendo crescere i posti di lavoro, le attività e l’indotto economico, così come l’attrattiva residenziale e turistica.

Si passa poi dalla politica demografica attiva, essenziale per una Locarno che vuole tornare a essere una locomotiva dell’abitare e del vivere bene. "Obiettivo ambizioso, certo, raggiungibile solo attraverso una costante cura del territorio e dell’offerta di servizi e di attività per il tempo libero. In questo contesto entra quindi in gioco l'aspetto di pianificazione (importante qui l’elaborazione del Piano d’azione comunale, PAC), per immaginare azioni volte a diversificare la composizione dei contribuenti (famiglie con figli adolescenti, giovani professionisti, residenti senior) onde evitare l’accrescersi di disuguaglianze e un’eccessiva frammentazione sociale".

"Il terzo settore strategico è invece costituito da azioni che mirino alla salvaguardia, nonché alla creazione, di attività e nuovi posti di lavoro. Fondamentali di rivelano il settore del commercio e le grandi aziende (specie nella Zona industriale), che sappiano/possano introdurre nuovi prodotti, processi e offerte, attraverso ad esempio il LocarneseTech. Senza dimenticare, poi, il terziario in generale, il turismo e la cultura da intendersi non solo come motore di progresso intellettuale, ma anche dal punto di vista economico e dell’attrattiva turistica. In questo contesto un ruolo centrale lo dovrà giocare il settore dell’audiovisivo, sfruttando la tradizione locale di respiro internazionale (Locarno Film Festival) e allo stesso tempo tendenze globali (digitalizzazione), unendo attori e competenze già presenti sul territorio, in particolare nel PalaCinema".

"Infine, per percorrere tutte queste strade verso una Locarno e un Locarnese ancora migliore, sarà ovviamente necessario instaurare nuove modalità di dialogo tra l’ente pubblico e i vari portatori d’interesse. Perché, come detto in precedenza, il percorso di crescita andrà affrontato tutti insieme, passo dopo passo".

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