POLITICA E POTERE
Piero Marchesi: "Serve maggiore rigore nella verifica dell'età dei richiedenti l'asilo"
Il consigliere nazionale: "Necessaria una modifica del quadro giuridico e della prassi per utilizzare il test auxologico"
TIPRESS

BERNA – "Maggior rigore nella verifica dell'età dei richiedenti l'asilo che si dichiarano minorenni". È quanto chiede con una mozione alle camere federali il consigliere nazionale UDC Piero Marchesi. "Il Consiglio federale - si legge nell'atto parlamentare - è incaricato di presentare le modifiche di legge e di prassi all'interno della SEM, così come negli altri apparati amministrativi della Confederazione e dei Cantoni, quando il compito è a loro demandato, affinché l'utilizzo del test medico, auxologico o equivalente, sia usato in modo sistematico nei casi ove l'età dei richiedenti l'asilo che si dichiarano minorenni è dubbia".

In risposta all'interrogazione "Falsi minorenni richiedenti l'asilo. Perché non far capo al test auxologico per smascherarli?", il Consiglio federale ha confermato che quando ci sono dei dubbi sulla reale età dei richiedenti l'asilo che si dichiarano minorenni, la legge permette alla SEM di commissionare una perizia medica. "La stessa SEM - afferma Marchesi - fa capo a questo ausilio però in modo occasionale, di fatto per molti richiedenti l'asilo che si dichiarano minorenni e che in realtà non lo sono, beneficiano di un trattamento di cui non avrebbero diritto".

E ancora: "Nel quadro giuridico svizzero vi è una netta distinzione tra minorenni e maggiorenni, lo stesso vale per il trattamento ricevuto nelle strutture di alloggio, così come per quanto riguarda la tutela riservata a chi è in minore età. Il caso citato nell'interrogazione, dove tre richiedenti l'asilo soggiornanti in Svizzera sono stati arrestati in Italia per aver rapinato un giovane svizzero nel pieno centro di Como. Per le autorità svizzere i tre richiedenti erano minorenni, le autorità italiane che non hanno ritenuto verosimile la loro età, hanno commissionato una perizia auxologica che ha permesso di determinare con chiarezza che in realtà erano tutti maggiorenni. Sono di conseguenza stati arrestati e trattati, giustamente, come maggiorenni".

Per il consigliere nazionale, "una modifica del quadro giuridico e della prassi si rende necessaria per fare in modo che si possa verificare con maggiore precisione le generalità dei richiedenti l'asilo".

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