POLITICA E POTERE
"Obbligazioni territoriali per ricostruire le zone colpite e rilanciare l'economia"
La proposta arriva da deputati di PLR, Lega e Centro. "Si tratta di uno strumento pragmatico e innovativo", già usato in altre parti del mondo. "Porterebbe a una rapida disponibilità di fondi e a ridurre la necessità di aumentare le tasse locali"
Matteo Quadranti, TiPress

BELLINZONA - Delle obbligazioni che, integrando gli aiuti che stanno arrivando e arriveranno dalla Confederazione, supportino la ricostruzione delle zone colpite dal maltempo e permettano di pensare in modo proattivo anche al futuro non solo immediato, in una ottica di rilancio turistico e di espansione delle attività economica del Cantone. La proposta, nella forma di una mozione, arriva da rappresentanti politici di Lega, PLR e Centro e cerca una soluzione innovativa, seppur già usata in altre parti del mondo, per tendere una mano alle regioni devastate dagli eventi naturali.

Nell'atto parlamentare le obbligazioni territoriali sono definite come "strumenti finanziari di lungo periodo (20, 30 anni -con un costo attorno all’1% o 50 anni e oltre con costi dell’0.15% ca) emesse da governi locali o regionali e sono garantite dalle tasse o da altre entrate generate all'interno del territorio. Possono essere un modo efficace per raccogliere capitali per gli obiettivi predefiniti e concordati, in quanto offrono agli investitori un rendimento garantito e contribuiscono a sostenere l'economia locale". L'idea dei deputati sarebbe l'emissione da parte del Ticino di obbligazioni territoriali, in un contesto di partecipazione congiunta di pubblico e privato, con un capitale iniziale di almeno 300 milioni di CHF e una resa del 2% annuo su 75 anni.

"Rappresenta una soluzione innovativa e pragmatica per affrontare le sfide del nostro Cantone. È un passo avanti verso un futuro sicuro e prospero per tutte le comunità del Ticino", scrivono Matteo Quadranti, Simona Genini, Luca Renzetti, Alessandro Speziali, Alessandra Gianella; Paolo Caroni, Fiorenzo Dadò; Omar Balli, Sem Genini, Stefano Tonini, Andrea Sanvido. 

Il Ticino aveva già preso in considerazione questo strumento per il risanamento dell'IPCT, dunque "il Cantone ha la capacità amministrativa e legale per gestire strumenti finanziari complessi" e "si tratta ora di predisporre per tempo lo strumento e l’infrastruttura per poi essere pronti al momento opportuno, secondo il mercato, a far decollare l’emissione".

I punti da chiarire sono ancora diversi, come ad esempio se l'emittente deve essere direttamente il Cantone oppure se si può delegare a enti esterni come ad esempio BancaStato. I granconsiglieri si chiedono quale se la risposta del pubblico sarebbe condizionata dalla scelta, tenendo conto che a seconda della soluzione preferita i costi possono cambiare. Il Ticino deve ovviamente accertarsi di avere la capacità finanziaria per fa fronte all'impegno. I rischi finanziari andrebbero dunque affrontati con attenzione, "inclusi tassi di interesse variabili e la possibilità di default, con una gestione efficiente e trasparente dei fondi.".

L'emissione di obbligazioni territoriali potrebbe avere un buon impatto in generale sulla crescita futura del territorio, anche oltre il processo di ricostruzione delle zone colpite: infatti, per i deputati, porterebbe a "rapida disponibilità di fondi e riduzione della necessità di aumentare le tasse locali", oltre che "a una fonte rapida di finanziamento per la ricostruzione".

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