In vista della seduta del 12 maggio, un appello chiaro e documentato: 7.358 firme chiedono la riapertura del centro balneare, al di là del progetto TCS. “Due pesi e due misure rispetto al Polo Fieristico”
In una puntata di Liscio&Macchiato di fine marzo, abbiamo già raccontato la mobilitazione popolare per salvare la piscina di Carona, chiusa dal Municipio lo scorso ottobre. Oggi il Comitato Parco Piscina Carona rilancia con una lettera aperta indirizzata a tutte i Consiglieri Comunali di Lugano. L’appello arriva a pochi giorni dalla seduta del 12 maggio, con un messaggio forte e diretto: dare finalmente ascolto alle 7.358 persone che hanno firmato la petizione, dissociando il risanamento della struttura dal progetto TCS Glamping. In ballo - sottolinea il Comitato - non c’è solo un impianto sportivo, ma un luogo fondamentale di socialità , salute e turismo locale. Di seguito pubblichiamo la lettera integrale.
"Onorevoli Consigliere e Consiglieri,
il 31 marzo 2025 è stata consegnata la petizione “No alla chiusura della piscina di Carona e del suo magnifico parco”, firmata da 7.358 cittadini. Lo stesso giorno più di 200 cittadini si sono riuniti fuori da Palazzo Civico per esortare il Consiglio Comunale ad appoggiare una risoluzione (primo firmatario Edoardo Cappelletti) che invitava il Municipio a riconsiderare la decisione adottata nella sua seduta del 17 ottobre 2024 e garantire, da subito, la riapertura della piscina di Carona e del suo parco.
Purtroppo, incomprensibilmente, la risoluzione presentata il 31 marzo non è stata presa in considerazione e il Consiglio Comunale non è entrato nel merito della discussione.
Tramite la presente vi chiediamo pertanto, in occasione della seduta del 12 maggio, di voler dare finalmente voce ai 7.358 cittadini che si aspettano, legittimamente, una risposta. Vi chiediamo di entrare nel merito di quanto richiesto dalla petizione, cioè di essere coerenti con quanto era già stato votato in precedenza dalla maggioranza del Consiglio Comunale, cioè nel dare seguito al risanamento del centro balneare e aggregativo senza dover attendere l’esito dei ricorsi.
Infatti vi ricordiamo che il risanamento della piscina e il progetto TCS Glamping sono due cose separate e indipendenti, con quest’ultimo considerato non vincolante sin dal principio. Nel documento in allegato “Resoconto generale della situazione, scenari possibili e posizione del comitato”, trovate riassunti tutti i passaggi che sono stati votati dal Consiglio Comunale e che confermano inequivocabilmente quanto sosteniamo.
La massiccia richiesta della popolazione (7358 firme sono tante) si basa sul valore e sull’importanza di un servizio pubblico fondamentale che non può e non dev’essere vincolato alle tempistiche di un eventuale realizzazione del progetto TCS Glamping. Le tempistiche del progetto TCS, infatti, dipendono unicamente dall’evasione dei ricorsi legati alla richiesta del Municipio di modificare il PR che vuole rendere edificabile un terreno attualmente classificato come “fuori zona” e situato in un’area protetta a livello federale.
Non entrare nel merito e non riconsiderare al più presto la chiusura della piscina, potrebbe voler dire non riaprirla mai più. Infatti, qualora i ricorsi dovessero venir accolti (oppure se l’iter giuridico dovesse proseguire) ci si troverebbe con la piscina chiusa e senza alcuna prospettiva futura.
Una recente perizia indica che con un investimento di 467.500 franchi si potrebbe prolungare la vita della struttura per diversi anni, in attesa che l’iter del progetto TCS faccia il suo corso. E ciò consentirebbe la continuità di un servizio pubblico di fondamentale importanza per tutta la popolazione luganese.
Onorevoli Consigliere e Consiglieri, in occasione della prossima seduta del 12 maggio, vi chiediamo di dare voce ai 7.358 cittadini e considerare la piscina di Carona come un servizio di fondamentale importanza per le famiglie del luganese e per le associazioni locali. Un centro sportivo e aggregativo di cui c’è un bisogno assoluto che crea turismo e che genera indotto a favore di tutto il territorio.
Proprio in questi giorni la commissione edilizia del Consiglio Comunale, per evitare la chiusura del centro esposizioni, ha invitato ad approvare con urgenza un investimento da oltre 3,2 milioni di franchi, considerandolo indispensabile. Un paragone è doveroso in quanto con meno di 1/6 dell’importo stanziato per il centro esposizioni (a fondo perso) la piscina di Carona potrebbe, in queste estati cittadine sempre più torride, continuare ad offrire un servizio pubblico di fondamentale interesse per tutta la popolazione luganese. Due pesi e due misure ingiustificabili che penalizzano soprattutto le famiglie, i bambini ed i ragazzi della nostra città .
La posizione che il Comitato Parco Piscina Carona propone è di semplice applicazione, limita i costi e garantisce un ragionevole compromesso nell’interesse di tutte le parti coinvolte.
Vi auguriamo buon lavoro e vi esortiamo a prendere una decisione nel reale interesse dei cittadini luganesi.
Lunga vita alla piscina di Carona e al suo magnifico parco!".
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