"Caro Marco, ho seguito gran parte del dibattito televisivo che hai condotto ieri sera e nel merito mi permetto di esprimerti alcune considerazioni"
di Iris Canonica
Caro Marco,
ho seguito gran parte del dibattito televisivo che hai condotto ieri sera a Matrioska (Teleticino) e nel merito mi permetto di esprimerti alcune considerazioni.
Il dibattito avrebbe dovuto essere focalizzato su quanto successo venerdì a Bellinzona, ma poi si è andati molti “lunghi” sull’uso strumentale del termine “genocidio”, come se quanto accaduto (smettiamola di ribadire quello che sanno anche i sassi, e cioè che è sacrosanto il diritto di manifestare, non però quando assume certe derive) fosse la naturale, umana e spontanea reazione, quasi estemporanea, a quanto sta succedendo a Gaza.
No, non è così, perché, per esempio, da anni in Ticino la sinistra rosso-verde e accoliti di vario tipo hanno reagito anche violentemente, non solo verbalmente, agli eventi organizzati dall’Associazione di amicizia Svizzera-Israele (ASI), un’associazione apartitica e apolitica fondata in Ticino negli anni ’60 del secolo scorso dall’allora consigliere di Stato Benito Bernasconi. L’odio verso Israele di una certa parte politica risale quindi a diversi anni fa, precedenti anche al 1967 (Guerra dei sei giorni).
Tempo fa, ben prima del 7 ottobre 2023, l’allora sindaco di Lugano, Marco Borradori, fu persino oggetto di sputi, da parte dei soliti fanatici, per aver partecipato a un evento dell’ASI. Più recentemente, in occasione della Giornata della Memoria (gennaio 2025) al LAC di Lugano, si è praticamente arrivati allo scontro fisico, con i fanatici pro-Pal che tentavano di impedire l’entrata ai partecipanti all’evento, insultati pesantemente con termini quali “nazista”, “fascista”, “merde”, “assassini” ecc. Fra quei partecipanti (presente la sottoscritta) c’erano diversi figli e parenti di sopravvissuti e morti nei campi di sterminio nazisti. Che vergogna!
Anche in quel caso, le forze di sicurezza e la polizia hanno lasciato molto a desiderare… E non dico altro, mentre parte della stampa, come “la Regione”, ha sostenuto e di fatto promosso l’azione dimostrativa, sicuramente – spero – non la sua deriva.
Durante la tua trasmissione, nessuno ha evocato questo odio anti-israeliano, che spesso assume le fattezze di un conclamato antisemitismo, spacciato però da anti-sionismo.
Questo per dire che quanto successo a Bellinzona non è un unicum dettato dalla guerra in Medio Oriente, ma un odio ben pilotato e veicolato anche da gran parte dei mass media, un odio che esiste da tempo, risorto prepotentemente in questi ultimi tempi, favorendo purtroppo un crescente antisemitismo anche alle nostre latitudini.
Ci dovrebbe poi anche essere un limite all’ipocrisia di certi politici. Non conosco quei due signori, Fabrizio Sirica e Marco Noi, che ieri sera disquisivano disinvoltamente di atteggiamenti etici, aiuti umanitari ecc. ecc., omettendo di citare, anche solo marginalmente, quello che ha innescato la guerra in atto e cioè il pogrom, a opera dei tagliagole di Hamas, del 7 ottobre 2023, con bambini israeliani uccisi e gettati nel forno delle loro case, donne brutalmente stuprate, uccisioni sadiche, presa d’ostaggi e altre brutture che fanno accapponare la pelle.
Il doppio standard evidentemente regna sovrano!
Al rappresentante dei Verdi, signor Noi, presente ieri in trasmissione, ricordo che nel 2012, l’allora consigliere nazionale dei Verdi, nonché sindaco di Baden, Geri Müller, assurto agli onori della cronaca per uno squallidissimo scandalo a sfondo sessuale, invitò a Palazzo federale nientemeno che esponenti del gruppo terroristico di Hamas, suscitando inevitabilmente più che giustificate indignazioni.
Ecco, io da queste persone e dai loro sodali non accetto nessuna lezione di etica, morale, diritto umanitario e internazionale e spero facciano così anche altri cittadini.