Il ministro Paolo Beltraminelli ha spiegato la sua posizione in Gran consiglio rispondendo a tre atti parlamentari. E ha tranquillizzato i cittadini di Locarno e Mendrisio: "Non avranno ospedali di serie B"
BELLINZONA – Costruire un nuovo centro ospedaliero è inopportuno, e comporterebbe costi molto elevati a fronte di una massa di pazienti esigua. Insomma, "se concentrazione ci dovrà essere, meglio realizzarla in un nosocomio esistente, accanto alle cure di base". Quindi, par di capire, in prima fila per il futuro Ospedale cantonale, che dovrà comprendere anche il Cardiocentro, si pone il Civico di Lugano. Ma questa è, per ora, la posizione del ministro della sanità Paolo Beltraminelli: costruire un nuovo ospedale da zero, ha detto rispondendo al deputato Giancarlo Seitz, che immagina un ospedale universitario sul Ceneri, è inopportuno.
Ieri in Parlamento, rispondendo a tre interpellanze, il ministro è stato chiaro, di fronte alle proposte più o meno ragionevoli che si stanno profilando in vista del futuro Ospedale cantonale, che dovrà essere il pilastro portante della pianificazione sanitaria.
In queste settimane si è parlato di costruire il nuovo ospedale ai Saleggi a Bellinzona (proposta del municipale e deputato Roberto Malacrida sostenuta da tutto il Municipio), o sull’area delle Officine (proposta del deputato Orlando Del Don) o sul Ceneri (idea appunto di Seitz).
Beltraminelli ha ricordato che sulla questione il Cantone si esprimerà però solo una volta terminata la procedura di pianificazione avviata dall’Ente ospedaliero. I progetti immaginati dall’EOC e ampiamente pubblicati dal Caffè (concentrazione delle cure specialistiche in uno, massimo due ospedali, a Lugano e Bellinzona, e declassamento degli altri ospedali regionali) hanno suscitato preoccupazioni e reazioni nel Mendrisiotto e nel Locarnese.
Tanto che, in questi giorni agli appelli e agli atti parlamentari ha fatto seguito il lancio di una petizione: “No allo smantellamento dell’ospedale regionale della Beata Vergine di Mendrisio e no a un’ulteriore diminuzione delle prestazioni sanitarie”.
La petizione è stata presentata da alcuni consiglieri comunali del distretto: Riccardo Valsangiacomo (primo firmatario, di Morbio Inferiore), Dominik Hoehle (presidente del Consiglio comunale di Mendrisio), Massimiliano Robbiani (Mendrisio, deputato in Gran Consiglio), Stefano Tonini (Chiasso), Edo Figini (Vacallo), Lorenzo Bianchi (Coldrerio) e Claudio Cattaneo (Balerna). La raccolta di firme durerà fino al 14 gennaio.
Il testo è chiaro: “I firmatari non sono contrari a centralizzare le cure specialistiche con una casistica ridotta, ma sono decisamente contrari alla ‘rivoluzione’ sanitaria che l’Eoc vuole imporre. Non possiamo accettare che l’ospedale della Beata Vergine di Mendrisio si ritrovi dalla sera alla mattina senza servizi vitali come le cure intensive e il Pronto soccorso”.
“Siamo dell’avviso che le prestazioni che attualmente l’Obv offre vadano mantenute, anche perché una diminuzione delle prestazioni non coinciderà con una diminuzione dei premi”.
E a questo proposito, ieri Beltraminelli ha parzialmente tranquillizzato i cittadini: “Non ci saranno ospedali di serie B: il Beata Vergine e La Carità di Locarno «rimangono due ospedali fondamentali per le cure di prossimità. Sotto questo punto di vista non è previsto, e tanto meno deciso, alcun declassamento".
I progetti dell’Eoc hanno l’obiettivo di ottimizzare i costi, ha detto il direttore del Dipartimento sanità, e sono indispensabili, perché il Cantone ha sempre meno soldi da spendere e perché in futuro la tariffa di base del settore ospedaliero acuto potrebbe abbassarsi del 10%.
In più, la nuova pianificazione dovrà mettere in grado gli ospedali ticinesi di essere concorrenziali con quelli degli altri cantoni, obiettivo che non può prescindere dalla realizzazione di un Ospedale cantonale.
Beltraminelli ha concluso il suo intervento dicendo che il futuro del sistema ospedaliero ticinese si giocherà quindi, e soprattutto, su "un’ottima pianificazione, che permetta di disporre anche in Ticino di un’offerta di qualità pure nella medicina specializzata".
Il Dipartimento presenterà un primo documento sulla suddivisione del fabbisogno entro l’estate prossima e lo sottoporrà alle conferenze regionali della sanità per la consultazione. L’approvazione della nuova pianificazione ospedaliera da parte di Consiglio di Stato e Gran Consiglio è prevista alla fine del prossimo anno. Quindi, il tempo stringe.
emmebi