Foto: TiPress/Francesca Agosta
ULTIME NOTIZIE Opinioni
Analisi
02.07.2017 - 14:590

Mendrisio, non si placano le polemiche sulla Sagra dell'uva (del Borgo) e scatta un'interpellanza interpartitica. Ma lasciare lavorare in pace chi sta cercando di dare a questa festa più qualità e meno disagio no? E diciamo chiaramente che l'unico vero pr

È vero che siamo un cantone ‘mugugnoso’, dove non va mai bene niente, e nemmeno il contrario di niente, e dove si trova sempre qualche motivo per mettere i bastoni tra le ruote (per rompere i coglioni) a chi lavora, soprattutto a chi lavora per migliorare le cose e non per lasciarle come stanno, anche quando le cose sono chiaramente andate ‘in vacca

di Marco Bazzi

MENDRISIO – La Sagra dell’uva continua a far discutere a Mendrisio. Fanno discutere, in particolare, l’anticipo di un’ora dell’orario di chiusura della festa, il cambiamento di nome (Sagra del Borgo) e l’attribuzione dell’organizzazione a un nuovo comitato. Quattro consiglieri comunali di varie aree politiche hanno posto nei giorni scorsi al Municipio 13 domande (riportiamo qui sotto il testo integrale dell’interpellanza).

È giusto esercitare il diritto democratico e pretendere trasparenza su scelte che toccano un evento pubblico e molto sentito nella regione, ma sarebbe anche opportuno attendere l’esito della prossima edizione prima di giudicare o protestare.

È vero che siamo un cantone litigioso e ‘mugugnoso’, dove non va mai bene niente, e nemmeno il contrario di niente, e dove si trova sempre qualche motivo per mettere i bastoni tra le ruote (verrebbe da dire: per rompere i coglioni) a chi lavora, soprattutto a chi lavora per migliorare le cose e non per lasciarle come stanno, anche quando le cose sono chiaramente andate ‘in vacca’.

Ho frequentato diverse edizioni della Sagra e devo dire che più che una festa della vendemmia mi è parsa, dopo una certa ora, un festival degli ubriaconi, del trash e del disagio. Ho notato che le ‘corti’, cuore tradizionale di questa manifestazione, sono quasi passate in secondo piano rispetto alle vie del borgo, dove accanto a rari prodotti di qualità e legati al territorio si trovava di tutto, fiumi di birra e vinaccio da lavandino, venduto unicamente per far cassa. A tale proposito, sarebbe ora che certe associazioni che approfittano della Sagra per raccogliere fondi in favore delle attività che svolgono, la smettano di considerare questa festa e chi vi partecipa soltanto come una mucca da mungere.

Ora, il nuovo comitato sta cercando di ridare alla Sagra l’immagine di una festa popolare di qualità (ed è possibile farlo), di una festa dei prodotti del territorio, e di eliminare quella brutta ombra di ‘sbrago’ che l’ha caratterizzata negli ultimi anni.

Conoscendo personalmente due dei membri del nuovo comitato, Massimo Tettamanti, della Vineria dei Mir, e Giovanni Jelmini, presidente della Filarmonica di Mendrisio, e sapendo del loro amore per la regione e per i suoi prodotti, veri e originali, e sapendo anche delle energie e del tempo che stanno mettendoci per proporre qualcosa di nuovo e di più dignitoso, credo che si dovrebbe spendere qualche soldo di fiducia nei loro confronti.

Se poi il tema – forse l’unico vero tema, alla fine – è ancora quello dell’anticipo di un’ora (suono e ballo nelle corti e nei centri di ristorazione terminati entro le 23.00, spacci chiusi entro le 24.00, zona sgomberata entro l’01.00, come ricordano gli interpellanti) del termine della festa, beh, ci si dovrebbe chiedere perché all’Oktober Fest di Monaco l’ultima birra viene servita alle 23.

È chiaro che in manifestazioni di grande richiamo che hanno per protagoniste le bevande alcoliche, il rischio che il clima degeneri dopo un certo orario è altissimo. Allora bisogna cercare di evitare che le feste della vendemmia ripropongano il disagio a cui assistiamo durante i carnevali, con gente che si trascina per strada in stato da coma etilico o che si pesta per banali motivi o che piscia o vomita sui muri… Comunque, mezzanotte o l’una non sono orari da galline…

Una parola, infine, su un altro punto sollevato dall’interrogazione: “Non ritiene il Municipio che, date le cifre e la storia della Sagra, sarebbe stato opportuno istituire un concorso pubblico (come avviene ad esempio per la gestione della Rotonda del Festival del film di Locarno)?”.

Diciamo che l’esempio della Rotonda non è proprio calzante, considerati i casini che sono sorti negli ultimi anni a causa dei litigi tra vari concorrenti. Casini che hanno spinto il Municipio di Locarno a dire ‘basta’ e ad assegnare l’organizzazione direttamente al Festival…

IL TESTO DELL'INTERPELLANZA

Rifacendoci a quanto riportato dagli organi di stampa negli scorsi mesi e alle disposizioni dell’ordinanza municipale numero 7.7.90.01 del 4 aprile 2017, intendiamo sottoporvi alcuni interrogativi riguardo la nuova concezione della 61esima edizione della Sagra dell’Uva, da quest’anno proposta sotto la nuova denominazione in “Sagra del Borgo”.
 
Innanzitutto teniamo a sottolineare il nostro apprezzamento per una manifestazione che in più di mezzo secolo di storia ha saputo ravvivare il ricordo e la consapevolezza dell’importanza della vite per il Mendrisiotto (con ben 120 ettari di terreno destinati alla vigna, Mendrisio è il comune più vitato del Canton Ticino) e ravvivare il borgo favorendo l’aggregazione dei partecipanti.
 
È forse vero che negli ultimi anni l’aspetto di richiamo alla cultura e alla tradizione vinicola della Sagra è andato in parte perduto, e non contestiamo perciò di principio il desiderio di cercare di recuperarlo tramite un’impostazione di fondo diversa, come quella proposta dal nuovo Ente organizzatore. Riteniamo però che tale concetto non debba forzatamente entrare in contrapposizione con lo spirito
d’aggregazione e il desiderio di un momento di festa serale che negli anni è indiscutibilmente divenuta una parte fondamentale della manifestazione.

Anticipare la chiusura della Sagra di un’ora (suono e ballo nelle corti e nei centri di ristorazione terminati entro le 23.00, spacci chiusi entro le 24.00, zona sgomberata entro l’01.00), mentre a livello cantonale ci si muove per prolungare l’apertura dei bar fino alle 02.00 ci sembra oggettivamente un controsenso. In primis se pensiamo che la manifestazione è qualcosa di eccezionale per il borgo e si tiene unicamente durante un solo finesettimana all’anno, da più di mezzo secolo.

Interrogati dal Corriere del Ticino il 6 aprile di quest’anno, quattro giovani consiglieri comunali (tra cui tre degli gli interpellanti) su cinque si sono dimostrati  particolarmente scettici a fronte di questo cambiamento e possiamo ben credere che non siano gli unici a Mendrisio.

Ricordiamo inoltre che la Sagra rappresenta un punto di riferimento fondamentale per tante associazioni della regione, che con il ricavato della manifestazione riescono a finanziare la loro attività sociale nei campi più disparati per tutto il resto dell’anno. A nostro avviso, una limitazione dello spazio e dell’orario potrebbe pregiudicare la possibilità per tali associazioni di riuscire a raggiungere i medesimi risultati a livello economico. Circostanza che potrebbe poi portare ad imporre un ridimensionamento delle loro attività.

Oltre al cambio di nome e di concezione, è mutato anche il comitato organizzatore dell’evento. Questo poiché, secondo quanto affermato riportato dai media, al termine dell’ultima edizione della Sagra dell’Uva, il Municipio ha deciso di non voler più confermare la collaborazione con il precedente comitato organizzatore. Indiscutibilmente, la Sagra è una manifestazione importante anche a livello di cifre (con più di 30’000 visitatori e una cifra d’affari sulle centinaia di migliaia di franchi) e un supplemento di informazione rispetto a quanto comunicato sinora ci sembra dunque legittimo e finanche doveroso.
 
Ciò posto, chiediamo dunque:
 
1. Quali altre organizzazioni, oltre a quelle designate, si sono proposte per l’organizzazione della Sagra di quest’anno?

2. Come è stata promossa – tra le associazioni già presenti nelle scorse edizioni e altri potenziali interessati – la volontà interrompere la collaborazione con il vecchio comitato organizzatore della Sagra e l’intenzione di ricercare nuovi soggetti disposti ad assumere il compito di organizzare la manifestazione (albo comunale, foglio ufficiale, …)?

3. Quali sono stati i criteri di scelta? Sono stati stabiliti criteri di idoneità e criteri di aggiudicazione?

4. Non ritiene il Municipio che, date le cifre e la storia della Sagra, sarebbe stato opportuno istituire un concorso pubblico (come avviene ad esempio per la gestione della Rotonda del Festival del film di Locarno)?

5. Stando a quanto riportato dai media, la decisione di limitare l’orario di apertura serale sarebbe stata presa per favorire l’attrattività della Sagra durante il giorno. Perché si è scelta questa via, che, in tutta evidenza, appare poco “giovanile”, per ripensare la Sagra?

6. Viste le reazioni piuttosto scettiche su questo punto, il Municipio e ente organizzatore potrebbero considerare un cambio di posizione?

7. A tal proposito, il Municipio ha consultato gli esercenti del borgo in merito alla limitazione dell’orario che potrebbe generare loro problemi di ordine pubblico al termine della manifestazione (che tuttavia non corrisponderebbe con l’orario di chiusura dei bar)?

8. Non crede il Municipio che con una limitazione dello spazio e dell’orario di apertura delle mescite gestite dalle associazioni, gli incassi totali di queste ultime potrebbero diminuire? 
 
9. Il Municipio non crede che questa limitazione potrebbe portare ad una diminuzione degli stand e quindi delle associazioni che prenderanno parte alla manifestazione?

10.Con quali criteri oggettivi concordati tra Municipio ed Ente organizzatore si intende selezionare le associazioni che potranno prendere parte alla prossima Sagra?

11.La Sagra si svolse nelle sue prime edizioni a Balerna, e non nel borgo di Mendrisio. Inoltre, il tema della festa è quello della vendemmia. A quale scopo si è deciso di cambiare una denominazione ampiamente riconosciuta dentro e fuori dal Ticino (e forse anche più calzante)?

12.Essendo la Sagra l’evento più frequentato di Mendrisio, al fine di limitare la produzione di rifiuti, il Municipio non ritiene opportuno imporre l’uso di bicchieri riutilizzabili dietro deposito (per esempio di 5 franchi, come avviene in altre città svizzere)?

13.Qualora il comitato organizzatore non dovesse riuscire a far fronte a questa richiesta, il Municipio potrebbe considerare l’idea di dotarsi di uno stock di bicchieri riutilizzabili da mettere a disposizione (facendo eventualmente pagare unicamente le spese di noleggio e/o lavaggio) delle manifestazioni
sul territorio?
 
I consiglieri comunali:
Andrea Ghisletta (Insieme a Sinistra, primo firmatario), Gianluca Padlina (PPD e Generazione Giovani), Andrea Stephani (i Verdi), Alessandra Tela (Partito Liberale Radicale e Giovani Liberali Radicali) 
Resta connesso con Liberatv.ch: ora siamo anche su Whatsapp! Clicca qui e ricorda di attivare le notifiche 🔔
Tags
manifestazione
associazioni
municipio
borgo
sagra
comitato
orario
ora
festa
mendrisio
News e approfondimenti Ticino
© 2024 , All rights reserved