CORONAVIRUS
Le perplessità di Unia: "Aperture troppo rapide. Nostro consenso figlio di un sistema 'ricattatorio'"
Il Sindacato Unia: "La ripresa delle attività economiche va accompagnata da un potenziamento quantitativo e qualitativo dei controlli sui luoghi di lavoro"

TICINO – Le nuove disposizioni sulle attività economiche in Ticino valide per il periodo 20-26 aprile annunciate ieri dal Consiglio di Stato rappresentano "un cedimento alle pressioni padronali in atto da settimane e contraddicono le raccomandazioni di una parte importante del mondo medico-scientifico. La ripresa delle attività produttive dovrebbe avvenire in maniera più lenta e più scaglionata di quanto prevede la nuova Risoluzione Governativa (RG)". Lo sostiene il Sindacato Unia Ticino e Moesa che tramite una nota chiede maggiori e più mirati controlli in vista delle riaperture.

Il sindacato Unia "ha sottoscritto – continua – come nelle scorse settimane il pacchetto di misure cantonali, perché l’alternativa sarebbe peggio: riapertura totale e immediata di fabbriche e cantieri, come prevede l’Ordinanza federale. Ma in questo nuovo contesto s’impone l’adozione urgente di misure per rafforzare i controlli sul rispetto delle norme di protezione delle lavoratrici e dei lavoratori in ogni realtà produttiva".

E ancora: "Anche se rimane poco delle misure restrittive che nelle ultime settimane hanno dato prova di efficacia, prevedendo un numero massimo di lavoratori sui cantieri e il mantenimento del regime autorizzativo per una parte dell’industria, la nuova RG rimane migliorativa rispetto alla legislazione federale in vigore. Il sostegno espresso da Unia è anche figlio del sistema “ricattatorio” in cui ci si trova ad operare (i Cantoni possono chiedere al Consiglio federale di adottare misure più restrittive a condizione che vi sia l’accordo di tutte le parti sociali), ma rappresenta l’unico modo per salvaguardare la possibilità di mantenere una “finestra di crisi cantonale” e dunque di adottare misure di contenimento dell’epidemia in funzione della situazione specifica del nostro territorio".

Per Unia, la ripresa delle attività economiche "va accompagnata da un potenziamento quantitativo e qualitativo dei controlli sui luoghi di lavoro per verificare il rispetto delle norme d’igiene accresciute e di distanza sociale. Unia chiede in particolare la creazione di cellule di controllo (“cellule Covid”) all’interno di ogni azienda e di ogni realtà produttiva, così come l’istituzione di un tavolo di lavoro ad hoc che coordini e valuti collettivamente i risultati dei controlli effettuati su terreno".

Aiuti economici

Il sindacato Unia ribadisce infine la necessità di rafforzare il sostegno economico delle lavoratrici e dei lavoratori, ad esempio con la compensazione totale del salario per i dipendenti a lavoro ridotto con reddito medio e basso e con la presa a carico delle perdite di reddito dei lavoratori indipendenti e del personale domestico. Vanno inoltre decretate misure straordinarie contro il licenziamento, in particolare per le aziende che beneficiano di aiuti pubblici.

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