CORONAVIRUS
Coronavirus in Ticino, il Prof Moccetti: "Riaprire le scuole? Un rischio inutile per la salute pubblica"
Intervista al fondatore del Cardiocentro: "Può essere pericoloso per i docenti e per i genitori. Non facciamo in questo momento esperimenti non necessari di cui potremmo pentirci"
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Coronavirus in Ticino, il Prof Moccetti: "Ecco perchè aprire prima di maggio è pericoloso per la salute e per l'economia. Servono mascherine per tutti"

14 APRILE 2020
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Coronavirus in Ticino, il Prof Moccetti: "Ecco perchè aprire prima di maggio è pericoloso per la salute e per l'economia. Servono mascherine per tutti"

14 APRILE 2020

Professor Moccetti, il Consiglio di Stato sembra orientato a voler aprire le scuole dell’obbligo l’11 maggio, come accadrà nel resto della Svizzera su decisione del Consiglio Federale. Cosa ne pensa?
“A mio avviso si tratta di un errore. All’11 maggio mancheranno poche settimane alla fine dell’anno scolastico. Un periodo per di più intervallato da diversi ponti. Aprire le medie e le elementari per un periodo tanto breve, rappresenta un rischio inutile per la salute pubblica che si potrebbe tranquillamente evitare”.

Per chi è pericoloso?
“Non di sicuro per i bambini che fortunatamente fanno la malattia in forma lieve. Può essere invece pericoloso sia per i docenti che per i genitori degli alunni, che possono contrarre la malattia in maniera severa, al di là del loro stato di salute. Se i bambini dovessero scambiarsi il virus all’interno delle aule scolastiche, o sul bus, finirebbero per portalo a casa. Del resto è quello che potrebbe essere avvenuto anche all’inizio dell’epidemia”.

Daniel Koch sostiene che i bambini sono poco o per nulla contagiosi.
“Mi permetto di avere delle serie riserve su quanto affermato da Daniel Koch. I bambini non appartengono a una razza diversa da quella umana, quindi se contraggono il virus, come è sicuro che può accadere, dovrebbero anche poterlo trasmettere. Il problema è che nessuno ha delle solide evidenze scientifiche su questo aspetto. Per questo occorre andarci con i piedi di piombo, senza sbilanciarsi con affermazioni imperative, in un senso o nell’altro”.

Come spiega dunque questa volontà di riaprire le scuole, di correre questo rischio?
“Sa, loro non avrebbero mai voluto chiuderle e hanno dovuto farlo a causa di una sollevazione popolare e forse, oggi, per cercare di dimostrare che avevano ragione, vogliono a tutti costi riaprirle. Ribadisco il concetto: con questa malattia nessuno sa ancora con certezza cosa è giusto e cosa non lo è. Per questo parlo di “rischio inutile”. Io sono un medico e preferisco sbagliare per eccesso di prudenza che non il contrario, soprattutto se il pericolo è quello di provocare un disastro. Non dimentichiamoci mai che il Ticino è stata una delle aree maggiormente colpite da questa malattia. Ciò impone di ricorrere ad ogni prudenza possibile per evitare una nuova ondata, in special modo su ciò che non è fondamentale riaprire. Non facciamo in questo momento esperimenti non necessari di cui potremmo pentirci”.

Lei cosa farebbe?
“Prendiamoci i mesi che mancano prima dell’inizio del nuovo anno scolastico per vedere come evolvono le cose e per organizzare in sicurezza la ripresa della scuola. Poi nessuno vieta di poter cominciare con un po’ d’anticipo, se davvero ve ne fosse la necessità per recuperare”

Per finire. Oggi il Consiglio Federale ha deciso che le mascherine non saranno obbligatorie e Daniel Koch ha confermato la sua opinione critica circa l’inutilità di questo strumento
“Grave errore. Purtroppo si continua a sconsigliare l’uso delle mascherine, per nascondere il fatto che non ne abbiamo abbastanza. Dunque per coprire una grave falla organizzativa da parte delle nostre autorità. Per capire quanto sia fondamentale l’uso delle mascherine basta osservare l’esperienza della Corea del Sud e degli altri Paesi asiatici ,che sono riusciti a limitare di molto il contagio proprio grazie all’imposizione a tutti i cittadini di questo strumento”.

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