CORONAVIRUS
L'Italia chiude, il commercio ticinese tiene duro. Lorenza Sommaruga: "Dobbiamo abituarci. Periodo natalizio non compromesso"
La presidente della Federcommercio: "Ai negozianti dico di non mollare e agevolare le vendite prolungando, se possibile, gli orari di lavoro"
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LUGANO – Lorenza Sommaruga ha il tono di voce calmo e pacato quando la raggiungiamo al telefono. Precisazione, questa, doverosa in un momento in cui rimanere calmi e pacati non è scontato. Specie se, come Sommaruga, guidi la Federcommercio ticinese nel periodo più complesso e critico per gli affari a causa della pandemia in corso.

Ma la presidente della Federcommercio non si è lasciata travolgere dagli eventi. "In questo momento – spiega a Liberatv –, si deve mantenere i nervi saldi. Ogni giorno, sia in Svizzera che all’estero, ci sono mutamenti che ci costringono a vivere giornata per giornata”. Scrutare un orizzonte lontano, quindi, non è possibile. “No. Bisogna proseguire con il lavoro e farlo nella migliore maniera possibile mantenendo sempre elevato lo standard che ci contraddistingue. Quello che sta per arrivare è il periodo più importante dell’anno per i commercianti. Il solo pensiero di non poter lavorare bene in prossimità delle feste mette di cattivo umore. Ma non ci abbattiamo, esattamente come in primavera”.

“Mascherine, distanze sociali, disinfettanti e plexiglass. Sono questi gli strumenti a nostra disposizione per contrastare la diffusione del virus.  I clienti possono continuare a comperare nei nostri negozi ma dovranno avere un po’ di pazienza. Evitare i sovraffollamenti è indispensabile. Ai negozianti, invece, dico di non mollare e di agevolare le vendite prolungando, se possibile, gli orari di lavoro”.

La decisione dell’Italia di chiudere verso la Svizzera fino al prossimo 3 dicembre non preoccupa più di tanto Sommaruga. Il Natale, quindi, è salvabile? “Ad oggi – risponde –, il timore che il periodo di Natale sia compromesso non sussiste. È vero, il cliente italiano mancherà in alcuni settori ma facciamo affidamento sulla solidarietà e fedeltà del cliente ticinese. Purtroppo, non ci resta altro che adeguarci alla situazione e provare a rendere al meglio”.

Alla presidente della Federcommercio abbiamo anche chiesto cosa significherebbe per il commercio locale un eventuale secondo lockdown. “Non ci vogliamo pensare. Anche in forma ‘light’ andrebbe a toccare alcune aziende. E quando qualcuna soffre, soffriamo tutti. Ora è il momento di accettare la situazione, reinventarsi per essere attrattivi e innovativi. È un periodo durante il quale, per esempio, si può puntare sull’e-commerce”.

L’appello finale di Sommaruga è rivolto a tutta la popolazione. “Non dimentichiamoci – conclude – che la responsabilità è di ognugno di noi. La differenza la possiamo fare soltanto noi con i nostri atteggiamenti. Solo così potremo presto uscirne e tornare a goderci momenti di spensieratezza come quelli vissuti quest’estate...”.

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