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L'Italia resta 'blindata' per le feste. Il nuovo DPCM "è una vergogna senza senso". E per il Ticino rimane lo status quo
Stretta del Governo italiano in vista delle festività. Dal 21 dicembre al 6 gennaio vietati gli spostamenti tra regioni. La rabbia degli italiani: "Abitare in periferia è diverso..."

ITALIA – Quello che si sta avvicinando inesorabilmente sarà un Natale ‘blindato’ in Italia. Lo ha deciso ieri sera il Consiglio dei ministri mettendo la firma sul nuovo DPCM in vigore dal 21 dicembre al 6 gennaio prossimo. E il premier Giuseppe Conte non ha concesso sconti: gli spostamenti tra Comuni saranno vietati i giorni di Natale, Santo Stefano e dell’1 gennaio. Anche i ristoranti degli hotel dovranno chiudere la sera di capodanno.

Dal 21 dicembre – riportano i media italiani – al 6 gennaio saranno vietati pure gli spostamenti in entrata e in uscita tra regioni diverse, salvo eccezioni comprovate da esigenze professionali o situazioni d’emergenza. Rimarrebbe, quindi, lo status quo per quanto riguarda il Ticino.

Nello stesso periodo sarà inoltre possibile che vengano adottate misure ancor più restrittive su tutto il territorio, indipendentemente dalle fasce di rischio caratterizzate dai diversi colori. Restrizioni, quelle verso l'ufficialità, che non sono state accolte con particolare ottimismo dagli italiani. "Quindi – scrive un utente del web – quelli che hanno tutti i parenti in città possono festeggiare allegramente in famiglia il Natale. Chi ha figli, genitori, congiunti, dislocati nei piccoli centri o comunque in diverso Comune, può restare da solo a guardare le luci dell'albero".

"È una vergogna – scrive un altro –. I miei familiari abitano a 600m da casa mia, ma sono in un altro comune. Io quindi non posso vederli a Natale, sembra normale una cosa simile? Però uno che ha i familiari nello stesso comune ma che abitano a 10km di distanza possono vedersi, si può andare al ristorante in 6 seduti al tavolo e con decine di altre persone nel locale".

Il premier Giuseppe Conte dovrebbe presto parlare alla popolazione per comunicare in via ufficiale l'entrata in vigore del nuovo DPCM. 

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