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Storia di Dino Baccalà, il muratore di Brissago, "leghista della prima ora", che nel '91 si trovò catapultato in Gran Consiglio. E che oggi gestisce un rifugio a Cimalmotto, La Reggia. "La politica l'è mia el me mesté. Meglio lavorare coi cani" (che sono
"Il Nano insisteva perché mi candidassi. Allora ho accettato, certo che non sarei stato eletto. Invece entrai in Parlamento con Flavio Maspoli, Attilio e Antonella Bignasca, i fratelli Pelloni..."
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Una terrazza tra cielo e lago... Sul Pizzo Leone: da una parte l'azzurra distesa del Verbano, dall'altra i boschi delle Centovalli, le cime della Valle Vigezzo e, sullo sfondo, la creste innevate del Rosa e della sua catena vallesana

16 AGOSTO 2016
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Una terrazza tra cielo e lago... Sul Pizzo Leone: da una parte l'azzurra distesa del Verbano, dall'altra i boschi delle Centovalli, le cime della Valle Vigezzo e, sullo sfondo, la creste innevate del Rosa e della sua catena vallesana

16 AGOSTO 2016
CIMALMOTTO – Chi si ricorda la fulminante carriera politica di Dino Baccalà? Fulminante quanto breve, ma per sua scelta. Brissaghese, classe 1953, nel ’91, dunque nei primi anni ruggenti della Lega, si trovò catapultato in Gran Consiglio. Tra la sorpresa generale, sua per primo, si classificò ottavo sui 12 deputati leghisti eletti. Era la prima “infornata” leghista in Parlamento. Dal 2000 Baccalà si è trasferito a Cimalmotto, in alta Vallemaggia, e sei anni fa ha aperto il Rifugio La Reggia, una via di mezzo tra un grotto e una capanna alpina (dove si può mangiare e pernottare), sulla collina che domina il paesino.

“A Brissago avevamo formato un gruppetto di leghisti con Luciamo Poli – racconta parlando della sua esperienza politica -. Poi siamo andati a Lugano dal Nano. Io non volevo firmare l’accettazione per la candidatura, ma lui insisteva. E allora mi son detto, va bene, tanto non sarò mai eletto. In aprile, senza nemmeno fare campagna elettorale, mi sono trovato in Gran Consiglio. Insieme ai fratelli Pelloni, ad Antonella e Attilio Bignasca, a Bertino Bernasconi, a quella ragazza, come si chiamava? Joy Paloschi… e naturalmente a Flavio Maspoli. Un anno dopo sono entrato anche in Consiglio comunale a Brissago”.

Allora, prosegue Baccalà, lavoravo come muratore in paese. “Avevo una piccola ditta con tre operai. E dopo la mia elezione c’è stato chi mi ha tolto il saluto. Essere leghisti allora era una specie di onta… Alla fine ho concluso una cosa: la politica l'é mia el me mestè. Preferisco lavorare coi cani”.

I cani sono da sempre la passione di Dino Baccalà, che li addestra. Ha lavorato anche con la cinofila della polizia e ancora oggi organizza corsi a Cimalmotto. “Adesso ho un solo cane – dice -, ma ne tengo alcuni in pensione, a 20 franchi al giorno”.

Il rifugio La Reggia è aperto tutta l’estate e in inverno su prenotazione e richiesta, per chi vuol fare escursioni in ciaspole o pelli di foca sulle incantevoli montagne di Cimalmotto. Dino Baccalà è sempre lì, nella sua Reggia.

Marco Bazzi

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