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08.01.2018 - 23:560
Aggiornamento: 19.06.2018 - 15:41

Inchiesta amministrativa su Argo1, sussurri e grida parte seconda. Il perito del Governo, Marco Bertoli, ipotizza anche un reato penale. Articolo 314 del Codice penale: infedeltà nella gestione pubblica. E adesso che succederà?

Marco Bertoli, va precisato, non ha nella vicenda un ruolo di pubblico inquirente. L’inchiesta penale è coordinata infatti dal procuratore generale John Noseda, che ha finora escluso reati penali imputabili a funzionari del Dipartimento diretto da Beltraminelli. Ma il fatto che in un rapporto ufficiale si profili da parte di un perito di nomina governativa anche un’ipotesi di reato, non si potrà liquidare con un “Amen e così sia”

di Marco Bazzi

Per capire quali siano le conclusioni a cui è giunto al termine della sua inchiesta amministrativa sul caso Argo1 l’avvocato Marco Bertoli dobbiamo usare ancora una volta intuizione, indiscrezioni e un pizzico di immaginazione.

Ma l’indiscrezione, questa volta, è di quelle pesanti, politicamente pesanti. Nel suo rapporto il perito nominato dal Governo ipotizza infatti anche un reato penale che potrebbe essere stato commesso nella gestione della sicurezza nei centri cantonali per asilanti, in particolare nella scelta di affidare l’ormai famoso mandato diretto milionario all’agenzia Argo1.

Il reato è quello formulato nell’articolo 314 del Codice penale: infedeltà nella gestione pubblica.

Recita l’articolo in questione: “I membri di un’autorità o i funzionari che, al fine di procurare a sè o ad altri un indebito profitto, recano danno in un negozio giuridico agli interessi pubblici che essi devono salvaguardare, sono puniti con una pena detentiva fino a cinque anno o con una pena pecuniaria”.

Ma, ancora una volta,  dobbiamo accontentarci di usare quella formula dubitativa buona per le cose sfumate, di cui si ha notizia certa ma non circostanziata: “sussurri e grida”.

Dobbiamo farlo perchè il rapporto Bertoli non è ancora stato reso pubblico, nemmeno parzialmente, se si eccettuano le indiscrezioni pubblicate prima di Natale da liberatv. Si dice che si attendano le osservazioni dei vertici del Dipartimento socialità che fa capo al ministro Paolo Beltraminelli. Si dice. Ma anche qui non v’è certezza e nemmeno ufficialità.

Il Consiglio di Stato aveva attribuito il mandato a Marco Bertoli a inizio ottobre, chiedendo al perito di terminare l’inchiesta entro Natale. L’ex procuratore pubblico ha consegnato le sue conclusioni a metà dicembre. Ora è passata anche la Befana, ma il rapporto rimane segregato nei cassetti governativi. E la cosa sta iniziando a diventare sospetta.

Il 18 dicembre abbiamo scritto: “Nonostante la fitta coltre di silenzio, Liberatv è in grado di anticipare alcuni spifferi rilevanti che filtrano dalla stanze del potere politico. Innanzitutto sembra che il rapporto metta in discussione il nesso tra la situazione di grave emergenza migratoria e i pasticci burocratici che ne sono seguiti - a cominciare dalla violazione della legge sulle commesse pubbliche - noti ormai da mesi. Inoltre verrebbero sollevati anche dei dubbi sulla reale necessità, in quel momento, di cambiare in corsa l’agenzia di sicurezza per la gestione dell’asilo passando dalla precedente società, che non aveva creato problemi, ad Argo 1”.

La notizia di oggi é l’ipotesi di un reato penale prospettata da Bertoli, il quale, va precisato, non ha nella vicenda un ruolo di pubblico inquirente. L’inchiesta penale è coordinata infatti dal procuratore generale John Noseda, che ha finora escluso reati penali imputabili a funzionari del Dipartimento diretto da Beltraminelli.

Ma il fatto che in un rapporto ufficiale si profili da parte di un perito di nomina governativa anche un’ipotesi di reato, andrà sicuramente approfondita. Non la si potrà liquidare con un “Amen e così sia”.

Di sicuro questo nuovo elemento contribuisce a creare ulteriore confusione in un caso gestito fin dall’inizio alla viva il parroco e che ora rischia di diventare un labirinto, dove è vero tutto e il contrario di tutto. E dove la verità sfugge e si sfuma nelle velenose nebbie dei sospetti…






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