Il cuore del calciatore si era fermato durante una gita sui go-kart ed è ripartito dopo cinque scariche di defibrillatore. Sono seguiti tre giorni di coma, poi il risveglio, la ripresa e la nascita della figlia
LOSANNA - Ha rischiato la vita in uno dei momenti più felici, quando lui e la moglie non vedevano l'ora di avere tra le braccia la propria bambina. Michael Perrier, ex calciatore di Lugano, Bellinzona e Chiasso, nelle ultime stagioni allo Stade Lausanne, ha avuto un arresto cardiaco che gli ha causato tre giorni di coma. Ora, dopo vari consulti, ha deciso di lasciare il calcio, per non rischiare col suo cuore.
Una vicenda che mette i brividi, perché racconta di come l'esistenza può cambiare da un momento all'altro. Perrier era coi compagni di squadra a passare un pomeriggio diverso, in go-kart. E mentre guidava, il suo cuore si è fermato e è andato a sbattere. Qualcuno della squadra lo ha messo in posizione laterale, ha forse iniziato il massaggio cardiaco, mentre arrivava l'ambulanza. "Sono rinvenuto dopo ben cinque scariche di defibrillatore. Di norma, alla terza andata a vuoto non si persevera", ha raccontato Perrier al CdT, che dell'accaduto non ricorda niente Ha passato tre giorni in coma. "Chi ha sofferto è stata la mia famiglia ma io quel dolore non l’ho vissuto così intensamente, perché al momento del mio risveglio erano tutti talmente felici e contenti di vedermi in vita, che io non ho visto il loro dolore e la loro sofferenza. Posso però immaginare l’angoscia provata durante i giorni dell’incidente e del coma, in particolare da mia moglie, che allora era incinta di sei mesi", aggiunge a La Regione.
Non si sapeva se si sarebbe risvegliato e se rischiasse danni permanenti. Per fortuna, tutto è andato bene, il calciatore ha iniziato il suo recupero e in settembre è nata Asia. Dopo un periodo ha ripreso a fare sport, ma tornare a giocare era pericoloso. Ha consultato due medici, che gli hanno confermato come rischiasse di affaticare il cuore, a cui ha anche una leggera aritmia. Inizialmente credeva che l'infiammazione fosse dovuta al defibrillatore installato al momento dei soccorsi. Prima ancora al vaccino contro il Covid fatto pochi giorni prima dell'incidente, anche se poi questa ipotesi è stata esclusa.
Da qui la decisione di abbandonare il calcio giocato. Completerà presto la laurea in fisioterapia, dopo gli studi proseguiti durante la carriera.