La sorella dell'aggressore fa marcia indietro: "Il dolore a volte fa dire e scrivere cose stupide"
LUGANO - Dopo le dichiarazioni affidate a Facebook da parte della sorella di uno degli aggressori di Damiano Tamagni, abbiamo raggiunto al telefono don Samuele Tamagni, zio di Damiano. Quando lo sentiamo ancora non sa nulla delle parole scritte dalla ragazza. Gliele leggiamo. Ci chiede un po'di tempo e di richiamarlo alla fine della lezione di religione che tiene in una scuola elementare del Luganese.
Poi ci richiama e ci dice: "Sono perplesso di fronte a queste dichiarazioni. Tutti gli anni abbiamo ricordato Damiano ma non solo. Lo abbiamo sempre fatto anche con tutte le vittime della violenza. Quella di domani è sia una commemorazione con rito cattolico - come tradizione per i defunti - sia un'occasione per le persone di ricordare Damiano, per riflettere sulla violenza e le sue conseguenze. Certo quello di quest'anno è un anniversario un po'particolare perché sono passati cinque anni".
Ma Don Samuele ci tiene anche a mandare un messaggio: "Non vogliamo girare il dito nella piaga e tanto meno creare contrasti. Il nostro, quello della Fondazione Damiano Tamagni, è un messaggio di non violenza. Vogliamo seminare del bene attraverso la sensibilizzazione, i progetti, le attività. Molti sono già stati realizzati. Altri lo saranno".
Il ricordo di Damiano e il dolore sper la sua scomparsa sono ancora vivi. Don Samuele si augura che la famiglia della ragazza che ha scritto su Facebook "prima o poi trovi pace, perché con quelle affermazioni creano disagio, rovinano la loro vita e la nostra". Lo zio di Damiano aggiunge: "Ho avuto anche reazioni opposte a questa. So che le altre famiglie stanno lavorando su di loro e questo è positivo perché aiuta sia loro sia noi famigliari di Damiano".
Prima di finire la telefonata, don Samuele sottolinea ancora una volta con forza ciò che sta alla base di tutto: "Tutto quello che facciamo non ha lo scopo di andare contro di loro. La Fondazione è nata nel ricordo di Damiano e con lo scopo di combattere la violenza".
Le scuse della ragazza
Nel tardo pomeriggio, come riporta Ticinonline, sono arrivate le scuse della sorella dell'aggressore. “Questo stupido commento è stato scritto in un momento forse di rabbia e poca lucidità. Mi scuso e rispetto il dolore della famiglia, ho fatta una cavolata e mi spiace, ma non voglio commentare altro. Lasciamo stare e perdere, voglio solo scusarmi. Provo tanto dolore pure io e purtroppo il dolore a volte fa dire e scrivere cose stupide. Sono stata una cretina e devo imparare a contare fino a 10. L’ultima cosa che volevo fare era alimentare altro odio”
ItaCa