Il Senatore a vita si è spento nella sua abitazione romana: aveva 94 anni
ROMA - È morto Giulio Andreotti. Il Senatore a vita, che aveva compituto 94 anni a gennaio, è spirato oggi alle 12 e 25 nella sua abitazione romana. I funerali si svolgeranno domani pomeriggio a Roma.
Andreotti è stato tra i più importanti, potenti e controversi personaggi della storia italiana. Leader della Democrazia Cristiana è stato per sette volte Presidente del Consiglio, ricoprendo anche numerosissime volte il ruolo di ministro in svariati dicasteri.
Andreotti ha attraversato tutta la storia repubblicana d'Italia, considerando che la sua carriera politica iniziò al termine della Seconda Guerra Mondiale, quando al seguito di Alcide De Gasperi divenne membro della Costituente nel 1946.
Andreotti ha dovuto affrontare diversi procedimenti giudiziari per mafia. Accuse pesantissime come quella di essere stato il mandante dell’omicidio Pecorelli o di essere stato un referente a tutti gli effetti della mafia. Processi da cui era uscito indenne grazie ad assoluzioni e una prescrizione, anche se per quel rapporto con Cosa era stato riconosciuto colpevole fino alla primavera del 1980. Celebre l'accusa di aver baciato il boss Totò Riina. Accusa poi rivelatasi infondata.
Ad Andreotti è stata attribuita una nutrita gamma di soprannomi: "Divo Giulio", "Belzebù", "Molok", "la Sfinge", "il Gobbo" , "il Papa Nero", "La Volpe" e "L'indecifrabile".