Il Cantone mette sul tavolo le cifre. Ecco quanti siamo, dove viviamo, dove lavoriamo, come ci spostiamo. Mentre le temperature sono aumentate vertiginosamente
BELLINZONA - Il Cantone ha pubblicato questa mattina i dati della statistica dell'ambiente e delle risorse naturali. Uno studio molto interessante realizzato dall'Ufficio cantonale di statistica (Ustat) e dalla Sezione della protezione dell'aria, dell'acqua e del suolo (SPAAS), in collaborazione con altri servizi che si occupano di dati ambientali e territoriali.
Si tratta di una fotografia della gestione, della valorizzazione e dello sfruttamento delle risorse ambientali e naturali del cantone. Dentro c'è tutto: quanti siamo, dove viviamo, dove lavoriamo, come ci spostiamo, e via dicendo. Per ragioni di lettura abbiamo scelto alcuni passaggi della vasta ricerca. Per chi fosse interessato a consultare la versione integrale, e ne vale la pena, può farlo cliccando qui.
La crescita della popolazione
A fine 2011 il Ticino conta 336.943 abitanti, il 17,5% in più rispetto al 1990. La popolazione del cantone aumenta quasi essenzialmente per immigrazione: nel 2011 il saldo migratorio è stato di +2.570 persone, quello naturale di +152. Lo sviluppo demografico registrato fra 1990 e 2011 varia molto da regione a regione: Luganese (+23,1%), Bellinzonese (+19,0%), Locarnese e Valle Maggia (+15,9%), Mendrisiotto (+11,3%) e Tre Valli (+7,0%).
In linea generale, però, gli aumenti più rilevanti si osservano nelle fasce più esterne degli agglomerati urbani del Luganese e sul Piano di Magadino.
1 abitante su 6 vive a Lugano
Quasi 9 persone su 10 risiedono in una delle quattro aree urbane del cantone, più precisamente negli agglomerati urbani di Lugano (39,9% della popolazione cantonale), Locarno (18,2%), Bellinzona (15,1%) e Chiasso-Mendrisio (14,6%). I comuni più popolosi sono Lugano (55.151 abitanti), Bellinzona (17.544), Locarno (15.303), Mendrisio (11.673), Giubiasco (8.364) e Chiasso (7.776).
La crescita dei posti di lavoro
A fine 2012 il Ticino conta circa 177.800 posti di lavoro, il 10,9% in più rispetto al 1995. L’evoluzione non è stata lineare, ma ha avuto fasi di crescita e di diminuzione. Inoltre non è stata omogenea sul territorio: tra il 1995 e il 2008 i posti di lavoro sono cresciuti del 9,7%, con aumenti importanti nel Luganese (+17,2%, soprattutto nei comuni della piana del Vedeggio e del Pian Scairolo), seguito da Mendrisiotto (+11,8%), Bellinzonese (+5,3%), Locarnese e Valle Maggia (+0,6%) e infine, in perdita, la regione Tre Valli (-9,0%).
1 posto di lavoro su 4 si trova nella città di Lugano
Nel 2008 in Ticino si contavano 181.212 posti di lavoro , di cui più del 90% nelle aree urbane, ovvero negli agglomerati di Lugano (44,2%), Chiasso-Mendrisio (18,8%), Locarno (14,8%) e Bellinzona (13,7%). Quasi 6 posti di lavoro su 10 si trovavano in soli 10 comuni , 6 dei quali nel Sottoceneri. Di conseguenza, secondo gli ultimi dati disponibili circa 2 occupati su 3 lavoravano in un comune diverso da quello di residenza (dati 2000).
1 occupato su 4 in Ticino è frontaliere
A fine 2012 in Ticino si contavano circa 219.000 occupati, di cui 55.554 frontalieri. In Ticino il 25% della forza lavoro è dunque costituito da frontalieri: si tratta della percentuale più alta fra tutte le grandi regioni svizzere. I frontalieri provengono perlopiù dalle province di Como e Varese.
Metà della superficie cantonale è coperta da bosco
Più precisamente il 50,7% del territorio cantonale. Il 5,6% è invece occupato da insediamenti, il 12,9% da superfici agricole (perlopiù alpeggi, che coprono il 9,0% del territorio cantonale) e il 30,7% da superfici improduttive, ovvero laghi, corsi d’acqua, ghiacciai e nevai, vegetazione improduttiva e terreni senza vegetazione. In 25 anni sono stati edificati circa 28 chilometri quadrati di superficie Le “superfici d’insediamento” (5,6% della superficie cantonale) sono la somma di 2,9% di area edificata (area residenziale, edifici pubblici, edifici agricoli ed altri edifici), 2,0% di area per il traffico ed altre infrastrutture (strade, ferrovia, aeroporti, approvvigionamento energetico, depuratori, cave ecc.), 0,4% di area industriale-artigianale e 0,3% di spazi verdi e di riposo all’interno delle aree urbane (parchi, campeggi, cimiteri, installazioni sportive ecc.). In circa 25 anni queste superfici si sono estese del 21,6%. Nell’esiguo fondovalle, popolazione e attività economiche occupano sempre più superficie.
Popolazione, insediamenti e infrastrutture sono localizzati perlopiù nei fondovalle. Al di sotto dei 500 metri sul livello del mare, in una superficie pari al 14,5% della superficie totale cantonale, si trova circa il 90% della popolazione residente e il 95% dei posti di lavoro . La costruzione dispersa di abitazioni e attività economiche genera un aumento del traffico, con evidenti ripercussioni sulla mobilità e sull’ambiente. Inoltre, una volta sigillato il terreno, lo scambio di aria e acqua è impedito e il suolo perde le proprie funzioni vitali, diventando inerte. La riserva di spazio adibita a residenza equivale a circa tre volte i bisogni previsti per i prossimi 20 anni.
Il paesaggio cambia
In circa 25 anni la superficie agricola è diminuita del 16,1%. Il bosco è invece aumentato del 7,4%, ma quasi unicamente sopra gli 800 metri sul livello del mare. Al di sotto di questa quota il bosco si mantiene di regola stabile e, localmente, tende a diminuire a favore degli insediamenti. In montagna invece, dove l’influenza dell’uomo è minima se non nulla, il bosco avanza nel territorio agricolo abbandonato, cancellandone progressivamente le tracce. Il paesaggio tende a diventare sempre più omogeneo: un fenomeno che costituisce un perdita di valori identitari, culturali ed ecologici. Il Cantone tutela le componenti naturali pregiate Il paesaggio ticinese è ricco e diversificato, con componenti naturali pregiate che vanno protette.
Nel 2011 in Ticino c’erano 220.933 abitazioni per 336.943 abitanti
Ciò corrisponde a 1,5 abitanti per ogni abitazione, uno dei valori più bassi nel confronto intercantonale. Si tratta però di un valore teorico. Se si escludono le abitazioni vuote e le residenze secondarie, molto numerose in un cantone a forte vocazione turistica come il Ticino, il numero medio di abitanti per abitazione è più elevato. Nel 20003 in un’abitazione vivevano in media 2,3 abitanti (erano 2,9 nel 1970). Dati più attuali indicano che nel 2011 in una casa monofamiliare vivono mediamente 2,6 persone.
Più di 4 abitazioni su 5 si trovano nelle quattro aree urbane del cantone
L’83,2% delle abitazioni cantonali (e l’87,9% della popolazione) si trova negli agglomerati urbani; più precisamente di Lugano (36,8% delle abitazioni e 39,9% della popolazione), Locarno (rispettivamente, 21,9% e 18,2%), Bellinzona (12,2% e 15,1%) e Chiasso-Mendrisio (12,3% e 14,6%). Alcune zone del cantone presentano più abitazioni che abitanti: si tratta in genere di zone turistiche (residenze secondarie) o periferiche (abitazioni vuote o disabitate). Il 2,3% della superficie cantonale è adibito a scopo residenziale: una piccola parte ma in aumento Le porzioni di territorio occupate da insediamenti residenziali si estendono su una superficie complessiva di 6.420 ettari, situati essenzialmente nel fondovalle. Tra l’inizio degli anni Ottanta e la prima metà degli anni Duemila queste superfici sono cresciute di 1.741 ettari, passando dall’1,7% al 2,3% del totale della superficie cantonale. Un’evoluzione che può apparire minima, ma che ha avuto evidenti ripercussioni sul paesaggio di fondovalle e sulla mobilità.
La maggioranza delle abitazioni conta 3 o 4 locali
Le 220.933 abitazioni censite nel 2011 sono costituite rispettivamente da 1 (5,2%), 2 (18,0%), 3 (25,5%), 4 (32,7%) o 5 e più (18,7%) locali. Negli ultimi decenni la tendenza è stata quella di edificare abitazioni più ampie, con, mediamente, un maggior numero di locali. Circa il 70% degli edifici ad uso abitativo è costituito da case unifamiliari. Nel 2011 il parco abitativo ticinese è aumentato per 5/6 grazie a nuove costruzioni. L’aumento netto di abitazioni (+2.123 nel 2011) deriva dalla somma delle nuove edificazioni (1.851) e dalle nuove abitazioni ricavate da lavori di trasformazione di edifici esistenti (343), alla quale vengono sottratte le demolizioni e i cambiamenti verso utilizzi non abitativi. Quella della trasformazione potrebbe essere una soluzione più parsimoniosa nell’uso del territorio, ma tendenzialmente viene poco utilizzata: le 343 trasformazioni del 2011 contribuiscono circa a 1/6 dell’aumento netto delle abitazioni.
Il Cantone più motorizzato della svizzera
Il Ticino è il cantone con il più alto numero di automobili rispetto alla popolazione residente: 624 ogni 1.000 abitanti (media nazionale: 529). A fine 2011 in Ticino circolavano 208.141 automobili. Rispetto al 1990 sono aumentate del 39,6%, dunque ben più velocemente rispetto alla popolazione residente (+17,5%). Nel 2010 il 39% delle economie domestiche ticinesi possiede più di un’automobile (media svizzera: 30%), mentre il 49% non ha nemmeno una bicicletta (media svizzera: 31%). Infine, solo il 31% dei ticinesi dispone di un abbonamento per i mezzi pubblici (media svizzera: 56%).
Ogni ticinese fa 29 chilometri al giorno
Ogni giorno i ticinesi percorrono mediamente 29,1 chilometri, perlopiù in automobile. Prevalgono gli spostamenti per le attività del tempo libero (mediamente 11,0 km a persona al giorno), per recarsi al luogo lavoro (6,1 km) e per gli acquisti (4,8 km), mentre i rimanenti chilometri sono percorsi accompagnando persone (2,4 km), spostandosi per l’attività professionale o viaggi di lavoro (1,8 km), per la formazione (1,5 km) o “altro” (1,5 km). La maggior parte delle distanze è percorsa in automobile, quale conducente (16,6 chilometri) o passeggero (5,9 chilometri). Seguono il trasporto pubblico (3,1 chilometri) e la mobilità lenta (ovvero a piedi o in bicicletta, 2,1 chilometri), mentre i rimanenti 1,4 chilometri sono percorsi con altri mezzi di locomozione (motocicletta, taxi, battello ecc.).
L'aumento del traffico
Fra il 2010 e il 2011 il traffico autostradale è aumentato tra l’1,0% e il 2,5%, a seconda del segmento All’altezza di Grancia nel 2011 si è registrata una media di 67.597 veicoli al giorno (+1,5% rispetto al 2010). Valori elevati si registrano anche a sud di Mendrisio (54.250 veicoli al giorno, dato 2010 non disponibile), sul Monte Ceneri (46.755 veicoli al giorno, +2,4%) e a Bellinzona (45.250, +3,3%). Nella galleria del San Gottardo sono transitati in media 17.278 veicoli al giorno (+1,1%), in quella del San Bernardino 6.732 (+1,6%).
E sulle cantonali non va meglio
Anche le strade cantonali segnano quasi ovunque degli aumenti del traffico. Nella tratta di Quartino sponda sinistra la strada ha raggiunto da tempo la saturazione (27.503 veicoli al giorno nel 2010, 27.492 nel 2011). Valori elevati si riscontrano anche nelle tratte di Arbedo-Castione (oltre 22.000, +0,6% rispetto al 2010), Gudo (14.401, +3,0%), strada cantonale del Monte Ceneri (12.368, +1,5%), galleria Mappo-Morettina (24.498, +2,9%), Agno-Ponte Tresa (26.152, +2,2%) e Stabio-Gaggiolo (17.692, dato 2010 non disponibile). Fra le tratte in diminuzione, il nuovo ponte della Maggia (circa 34.000 passaggi giornalieri, -0,5%) e MuraltoVia della Stazione (18.362, -2,0%).
Negli ultimi anni l’offerta e la domanda di trasporto pubblico sono aumentate considerevolmente Il miglioramento dell’offerta, grazie all’introduzione a tappe del servizio ferroviario regionale TILO, al potenziamento del servizio negli agglomerati e alle facilitazioni tariffali della Comunità Tariffale Ticino-Moesano, si ripercuote sull’utilizzo dei trasporti pubblici. Nel 2011 in media 40.200 persone circolavano quotidianamente con un abbonamento della Comunità tariffale Arcobaleno. A fine 2011 le mensilità vendute hanno raggiunto la quota di 351.300 unità.
L’analisi di Meteosvizzera evidenzia dei cambiamenti climatici
I cambiamenti più importanti per il cantone Ticino dal 1961 ad oggi sono: una chiara diminuzione del numero di giorni di gelo, un netto aumento del numero di giorni estivi e tropicali a bassa e media quota, il rialzo della quota dell’isoterma di zero gradi in tutte le stagioni (più pronunciato in estate), una netta diminuzione delle nevicate e della lunghezza del periodo con neve al suolo (particolarmente significativa a media quota). Per quel che riguarda le precipitazioni (piovose e nevose) non sono riconoscibili variazioni statisticamente significative. Negli ultimi 3 decenni le temperature medie sono aumentate di 1-1,5°C Il riscaldamento dell’atmosfera è la manifestazione più evidente del cambiamento climatico. A Lugano, rispetto agli anni Ottanta la temperatura media è aumentata di circa 1,5 °C . Per evitare ripercussioni gravi per l’uomo e gli ecosistemi, le temperature globali non dovrebbero aumentare di oltre 2 °C rispetto all’epoca preindustriale.