LUGANO – Notti alcoliche, sbandate, maleducate, da parte di un gruppetto di frequentatori di locali notturni. Questa l’unica ipotesi messa in campo momentaneamente per dare una spiegazione plausibile ai continui atti vandalici che si sono verificati, notte dopo notte, nell’ultima settimana nel cuore di Lugano. Bersaglio dei vandali tre locali storici: l'emporio Gabbani, ma anche due bar: il Croce d’Oro e il Bananas.I responsabili dell'emporio d’alimentari e ristorazione di Via Pessina, contattati dal La Regione, che ha dedicato alla vicenda un lungo articolo, raccontano quanto accaduto: “Succede che riceviamo dai fornai il pane per noi e i nostri clienti tra le 5 e mezza di mattina e le 6, quando siamo ancora chiusi", spiegano al quotidiano bellinzonese. “Le cassette con pane e paste vengono depositate sotto il portico, e poco dopo ritirate o consegnate agli esercenti, all’orario di apertura. O almeno così dovrebbe andare”. L’ipotesi più plausibile è quella che, un gruppetto di furbetti affamati, abbiano fiutato per caso il profumo di pane fresco e, vedendolo incustodito, si siano dati alla pazza gioie. Se fosse stato un gesto isolato si potrebbe pensare che per le persone coinvolte, rubando un gipfel o una michetta, si siano lasciati trasportare dal quinto vizio capitale: la gola (meglio conosciuta come ingordigia). Peccato che il fattaccio non sia affatto un caso isolato. “Sono cose che possono succedere – continuano a raccontare dal Gabbani - ma di solito casi del genere capitano ogni due o tre mesi, quando ci sono spettacoli in piazza”. Invece la razzia mattutina è continuata tutta la settimana. E oltre al Gabbani, anche i bar Croce d’Oro e Bananas sono stati "colpiti". Della “banda delle Briosche”, così vengono soprannominati i malviventi da La Regione, non si trova traccia. Sembrano arrivati e spartiti nel nulla. Quello che rimane però è ben chiaro e lascia poco spazio all’immaginazione: cassette del pane abbandonate e poi ritrovate dagli spazzini comunali, gipfel e michette morsicati o integri gettati in strada e, dulcis in fundo, bisogni corporali espletati in bella vista e lasciati dove capita. Avviliti dalla situazione gli esercenti del Gabbani concludono la loro testimonianza al quotidiano bellinzonese: “A noi settimana scorsa l’hanno fatta sulla porta... verrebbe da pensare che qualcuno ci vuole male, spero che non sia così”.Interessante, infine, l’ipotesi avanzata da Valeria Polari, titolare del bar Croce d’Oro, che ai microfoni di La Regione ha detto che “prima alle cinque di mattina c’era la prima corsa della Funicolare, ora non c’è più nessuno. Ci vorrebbe più sorveglianza, secondo me basterebbe qualcuno con addosso una divisa, che passi a dare un’occhiata”.