ZURIGO – Una notte di sesso estremo finita in tragedia, il corpo di una giovane donna richiuso in una valigia e nascosto per nove giorni nella cantina della casa del suo carnefice. Ha tutti gli elementi di un thriller quanto avvenuto una decina di giorni fa in un hotel di lusso sul lago di Zurigo e invece è la macabra realtà scoperta dalla polizia indagando sulla scomparsa di una giovane escort.

A raccontare dell’accaduto è oggi il Blick. La vittima è Justina, una 25enne polacca, arrivata a Zurigo un anno fa dove, nonostante un diploma da infermiera, ha cominciato ha lavorare in vari club privé conquistando molti clienti abituali, tra cui il suo presunto carnefice: un 47enne svizzero impiegato nel settore bancario.

A dare il via alle ricerche è stata la famiglia della ragazza, preoccupata perché Justina sarebbe dovuta rientrare in Polonia il 16 settembre scorso: aveva già prenotato un biglietto aereo, ma il volo non l’aveva mai preso. E la preoccupazione sale nei giorni successivi: la giovane aveva smesso di chiamare ogni giorno come d’abitudine e non rispondeva più al telefono. La famiglia chiama quindi uno dei club in cui lavora Justina per chiedere se avessero notizie, come racconta al Blick il proprietario a cui subito viene in mente quell’uomo d’affari. “L'ho chiamato. Era gelido. Ha detto di non aver incontrato Justina”, aggiunge una delle impiegate del club.

Scatta la denuncia da parte della famiglia e la polizia polacca e quella zurighese iniziano ad indagare. La ricostruzione dei movimenti della ragazza porta al The Dolder Grand, hotel di lusso sul lago di Zurigo, dove le telecamere di sorveglianza immortalano per l’ultima volta la ragazza in vita: sono le 21.34 del 15 settembre, Justina viene ripresa mentre entra in albergo in compagnia del 47enne. Poi le tracce si perdono. Più nessun fotogramma della ragazza, solo l’uomo che il mattino dopo lascia l’hotel.

E così, nove giorni dopo quella notte, gli agenti si recano dal sospettato, nella sua casa a sud di Zurigo dove vive con la compagna. Qui la macabra scoperta: nella cantina, accanto alle bottiglie di vino, gli agenti trovano una grossa valigia in cui era stato rinchiuso il corpo della giovane, ormai in decomposizione. L’uomo confessa e viene arrestato.

Cosa sia accaduto di preciso in quella stanza d’albergo non è ancora chiaro, come non lo è del tutto il movente. Nell’ambiente il 47enne è però conosciuto per le grosse cifre che pagava in cambio di pratiche di sesso estremo, la morte della ragazza è quindi forse da imputare a un incontro finito in tragedia. L’unica cosa certa è che quella notte Justina venne uccisa, l’uomo mise poi il suo corpo nella valigia, lasciò il Dolder Grand, caricò il cadavere in macchina e guidò fino alla sua casa, a otto chilometri dall’hotel, dove nascose il corpo in cantina, abbassando, come riporta il Blick, la temperatura del locale cercando di evitare di venir tradito dall’odore del cadavere in decomposizione.