Sesso al Parco Ciani, la "prima volta" di Lugano vista dalla sessuologa: "Servirebbero dei luoghi ad hoc"
La dottoressa Kathya Bonatti: "Sono favorevole alla creazione di luoghi in cui le coppie possano soddisfare le loro trasgressioni all'aperto, ma sono contraria al che lo si faccia in pubblico dove non vengono tutelati minori e chi non vuole assistere"
LUGANO – Ha fatto scalpore negli scorsi giorni la pubblicazione della foto di una coppia sorpresa a fare sesso in pieno giorno al Parco Ciani di Lugano. Non si tratta certo di un fenomeno sconosciuto in Europa. Moltissime sono infatti le fotografie che ritraggono amanti intenti a consumare nel centro delle Città e con il sole ben alto in cielo. Da Roma a Berlino, da Parigi a Londra, passando per Barcellona, fino alla Scandinavia. E come potete notare dai luoghi citati sono escluse le classiche mete del peccato, come le isole greche o Baleari, dove ne succedono, e se ne immortalano, di più e di "peggio". In ogni caso anche Lugano ha vissuto la sua "prima volta". Naturalmente la prima volta non in assoluto, ma quella fotografata e pubblicata sui media. Sulla vicenda abbiamo raccolto l'opinione della sessuologa Kathya Bonatti, che innanzitutto inquadra il fenomeno: "Da una parte – ci spiega – in queste coppie c'è il desiderio di vivere la sessualità fuori dagli schemi, dai tabù, a contatto con la natura o semplicemente all'aria aperta. A questo va aggiunto che fa caldo e il caldo disinibisce perché offre più stimoli. Ricordo infatti che gli uomini si eccitano con gli occhi e le donne con il tatto e l'estate offre maggiori opportunità di stimolo". Quindi la dottoressa Bonatti ci dice la sua: "Da un lato sono favorevole alla creazione di luoghi in cui le coppie possano soddisfare le loro trasgressioni all'aperto, dall'altra sono molto contraria al che lo si faccia in luoghi pubblici, come nel caso del Ciani, dove non vengono minimamente salvaguardati gli interessi emotivi ad esempio dei minori o di chi semplicemente non vuole assistere a queste scene". Dunque, trasgressione sì ma entro certi limiti pubblici. "La trasgressione, qualsiasi trasgressione, va benissimo tra adulti consenzienti. Ma non va mai valicato il diritto dei minori ad essere salvaguardati. Ripeto: andrebbero identificati e codificati dei luoghi. In modo tale che chi desidera provare quel genere di esperienza può farlo tranquillamente e chi non vuole assistere può evitarlo senza incapparci per caso". Spesso, facciamo notare alla dottoressa Bonatti, questo genere di notizie vengono bollate con una parola: degrado. Lei che ne pensa? "Il degrado è solo per il non rispetto verso chi non vuole assisterci. Ma al di là di questo…". A meno che, come talvolta accade, questi rapporti sessuali non siano il risultato di una sbronza: "L'abuso di alcol naturalmente disinibisce e favorisce molto il sesso. Ma se questo è la ragione che spinge la persona o la coppia significa che non hanno molto rispetto per sé stessi. E in questo senso si può leggere il fenomeno in chiave di degrado. Abusare di alcol per stare bene è triste. E a mio avviso questo accade perché c'è poca educazione a stili di vita sani". Red