Dopo il naufragio di Lele Mora, la scorsa primavera è nato il Caprino Club. Con Tito Bravo che dichiarava di fare il “consulente”. Ora sul locale c'è un'interrogazione
LUGANO – Che fin dai bei tempi andati del Lele Mora per attirar gente oltre lago funzionasse l’esca di minigonne, sbarbine e tacchi a spillo non era un segreto. Senza l’apparato femminile il Grotto Caprino, dirimpetto a Lugano, non avrebbe mai potuto nascere nella formula “glamour” in cui l’abbiamo conosciuto nelle sue alterne sfortune.
Dopo il naufragio e un timido tentativo di secondo varo, la scorsa primavera si è assistito al rilancio in grande stile del locale ed è nato il Caprino Club. Con Tito Bravo che dichiarava di fare il “consulente” e alla gerenza Philippe Bouvet (che appena ha capito l'andazzo è sbarcato a terra e ha mollato il Club) che spiegava così il progetto: "Un ristorante di buon libello, eventi, un po' di animazione e aperto fino all'una di notte" (leggi qui).
Va detto che quel posto si adatta a gente che cerca tranquillità, pace, una cenetta romantica… e non va bene per serate tipo “Villa” zeppe di cougar e sboroni con catenacci d’oro al collo e la camicia sbottonata fino all’ombelico.
Ma l’Antico Ristorante Caprino non riesce più a ritrovare la rotta smarrita dopo la virata impressa dal Mora… Così, dalle rocche della costa “barbara” del lago Ceresio son tornate a cantar le sirene. E come cantano!
Scriveva ieri, a proposito del Caprino Club, la consigliera comunale Sara Beretta Piccoli, autrice di un’interrogazione presentata con l’omonimo (e cugino) Gerry: “Sembra che nelle camere poste ai piani superiori si eserciti illegalmente la prostituzione; il Municipio ha verificato se il locale è in regola con la vigente legge in materia?”.
Sembra? Beh, mica tanto… Liberatv è in grado di pubblicare oggi la prova regina della presenza di “sirene” sulla rocca del Caprino: il messaggio ricevuto da una nostra fonte è inequivocabile. Inizia con il classico “Hey come stai”. Segue una foto del Caprino Club. Sotto: “Sono qua adesso”.
Esilarante la frase successiva: “Faccio PR” (ah ah!). Ma chi l’ha detto che PR stia per pubbliche relazioni? Cercate altri acronimi e li troverete! Comunque il messaggio è chiaro: “Vieni trovarmi. Prendi se voi amici. Ti mando barca”…
Bene, se c’era ancora qualche dubbio, di fronte a questo messaggio è svanito. Già che ci siamo pubblichiamo anche le altre domande poste al Municipio dai due Beretta Piccoli.
“Diverse e preoccupanti sono infatti le segnalazioni, riguardanti questo ritrovo pubblico, che certamente non giovano al buon nome del turismo, e nel caso specifico della ristorazione”.
Le domande sono: “È tutto in regola a livello di permessi presso l'Antico Grotto Caprino?
Corrisponde al vero che fra i promotori, e costantemente presente nel locale, vi è il noto signor Hector “Tito” Bravo Moron, oggetto di un decreto d’ espulsione dalla Svizzera?
Sembra che nelle camere poste ai piani superiori si eserciti illegalmente la prostituzione; il Municipio ha verificato se il locale è in regola con la vigente legge in materia?
È stato in qualche modo oggetto di verifiche, nell'ambito dell'azione di indagine effettuata qualche mese fa su tutto il territorio cittadino dal Municipio?
Il Pontile di partenza in Riva Albertolli e le rispettive navette adibite al trasporto sono in regola?
Corrisponde al vero che con un'opera "fai da te", e senza permessi edilizi, è stata apposta un'insegna luminosa sul pontile, allacciata abusivamente alla rete elettrica pubblica?
L'accesso all'ostello della gioventù adiacente è ancora agibile?”.
Insomma, ce n’è peri beati…
emmebi