CRONACA
Da indagato a teste al processo di Genova: i turbamenti (giudiziari) del 'giovane Enderlin'. E nel Pool del caso Carige c'è il ballo dei trasferimenti
“Non vedo l’ora di andare a testimoniare a Genova. Non ho niente da nascondere quindi il 23 settembre sarò in aula". Se il processo inizierà...

LUGANO – A metà giugno la sua posizione è stata stralciata dal procedimento genovese e trasmessa a Milano – per incompetenza territoriale della Procura ligure -.

A fine luglio la Procura milanese ha revocato ogni misura cautelare nei suoi confronti, compreso l’obbligo settimanale di firma in questura.

Ora Davide Enderlin, per un anno indagato nell’inchiesta sulla truffa alla banca Carige, si trasforma... in testimone.
Il fiduciario e consigliere comunale luganese si è infatti visto recapitare in questi giorni, tramite il suo legale, una convocazione al processo che dovrebbe iniziare a Genova il 23 settembre. Ma in veste di teste dell’accusa, appunto, e non di imputato. E chi si attendeva una folla di testimoni convocati dal pubblico ministero sarà deluso e dovrà accontentarsi di tre, Enderlin compreso.

Paese che vai giustizia che trovi, ma tutta l’odissea giudiziaria del “giovane Enderlin” (licenza anagrafica per assonanza letteraria) si illumina a questo punto di una tenue luce farsesca. Non diciamo kafkiana, ma farsesca sì. Perché nella vicenda c’è un altro elemento singolare.

Il “pool” di investigatori genovesi che ha gestito il dossier e coordinato le indagini, è infatti sul piede di partenza. Sul trampolino di lancio si sono arrampicati tutti assieme e sono  lì pronti ad aspettare il loro turno di promozione e trasferimento. Strana circostanza, proprio alla vigilia di uno dei processi più importanti della storia giudiziaria genovese. 

Scriveva qualche settimana fa il quotidiano ligure Il Secolo XIX: “Il due magistrati destinati a sostenere l’accusa contro gli imputati dello scandalo Carige, quasi certamente otterranno a brevissimo incarichi direttivi lontano da Genova: uno, il procuratore aggiunto Nicola Piacente, dirigerà la Procura di Como; l’altro, il sostituto Silvio Franz, ha solidissime chance di diventare nello spazio di poche settimane il capo dei pm spezzini o di quelli savonesi. Non solo: l’ufficiale della guardia di finanza che ha coordinato gli investigatori sul campo, Carlo Vita, colonnello, lascerà anch’egli la Liguria dove ha diretto il nucleo di polizia tributaria, per raggiungere Siena alla testa del comando provinciale”.

Queste partenza annunciate mettono in forse la data di inizio del processo. Ma vada come vada Enderlin non intende tirarsi indietro. “Non vedo l’ora di andare a testimoniare a Genova. Non ho niente da nascondere quindi sarò in aula. Credo che la situazione si stia delineando, e la realtà dei fatti è che per la Procura di Genova sono passato in poche settimane da indagato a testimone”. 

Intanto langue il procedimento ticinese sul fallimento Pramac, nel cui ambito Enderlin è pure indagato.

emmebi

 

 

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